Nella notte i media siriani hanno rilanciato a livello internazionale un nuovo duplice attacco vicino all’aeroporto civile di Damasco: il tutto viene confermato dall’esercito d’Israele che ha lanciato due raid missilistici contro alcuni obiettivi molto vicini allo scalo di Damasco, dopo che già nei mesi scorso Tel Aviv si era scagliata contro sensibili obiettivi militari tanto in Siria quanto in Iran. Sarebbe proprio un aereo da carico iraniano il vero lancio della missione israeliana volta a minare tutti quei possibili focolai e origini di eventuali attacchi contro lo stato d’Israele, considerato “da eliminare” dalle autorità religiose e politiche di Teheran.  Secondo i media ufficiali del regime siriano, non ci sono stati danni né feriti: L’Osservatorio Siriano per i diritti umani – una ong vicina ai ribelli siriani con base nel Regno Unito – come riporta “Il Post”, ha detto che l’obiettivo del bombardamento è stato un deposito di armi di Hezbollah. Il movimento islamista è nemico da tempo di Israele e secondo il Governo di Tel Aviv ritiene un possibile pericolo che possa “allearsi” con Assad e Rohani nella morsa anti-Israele. Come riporta ancora il sito de Il Post, «Da diversi mesi Israele ha aumentato le attività in Siria: due mesi fa parte del suo territorio è stato colpito da una ventina di missili lanciati dall’Iran, il principale alleato del regime siriano».



ANCORA UN OBIETTIVO IRANIANO

I medi siriani hanno confermato la notizia dei raid israeliani anche questa mattina: «i missili avevano come bersaglio un aereo da carico iraniano presso lo scalo siriano. I velivoli israeliani avrebbero sorvolato la città di Daraa, prossima alle frontiere con la Giordania, il Libano e Israele, prima di lanciare l’attacco», come ha scritto il quotidiano online “Al Masdar News”.  I sistemi di difesa aerea del paese arabo hanno intercettato successivamente un drone israeliano entrato nello spazio aereo siriano sud-occidentale: al momento, non vi sono conferme certe da parte del governo di Tel Aviv che però non ha smentito nulla di quanto avvenuto finora, il che rende assai sospetta e quasi certa la paternità del lancio missilistico. Lo Stato ebraico ha annunciato più volte di non poter accettare la presenza militare iraniana in Siria: tra l’altro lo scorso mese di maggio, Israele aveva ammesso di aver colpito 50 obiettivi iraniani in Siria dopo il lancio di 20 razzi contro la linea difensiva israeliana sulle alture del Golan da parte della Forza Qods della Guardia rivoluzionaria iraniana. «11 vittime nei lanci di maggio, 14 in quelli di aprile», riporta ancora Osservatorio siriano per i diritti umani.

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