Si prefigura uno scenario da apocalisse” per il Regno Unito con la Brexit. Senza un accordo per l’uscita dall’Unione Europea si rischia davvero di trovarsi di fronte a una situazione molto difficile da accettare entrambe le parti. I rischi principali, segnalati da Il Fatto Quotidiano, sono legati al possibile colasso del porto di Dover e le carenze di carburante che si potrebbero accusare. Il rischio infatti che che i rifornimenti vadano a finire e si sottolinea addirittura come entro un paio di giorni il cibo potrebbe finire nei supermercati di Cornovaglia e Scozia, mentre le medicine negli ospedali si potrebbero esaurire netro due settimane. Una fonte anomina viene citata dal Sunday Times che sottolinea come sia evidente il rischio di passare delle situazioni motlo delicate. Uscire dall’Europa con il Brexit scatenerebbe davvero una sorta di ”apocalisse”, staremo a vedere cosa ci racconteranno i prossimi giorni. (agg. di Matteo Fantozzi)



LA SMENTITA DI THERESE MAY

Nessuna Apocalisse in arrivo con la Brexit. O quanto meno lo scenario riportato dal Sunday Times, che lo attribuisce direttamente ai funzionari del Governo, vengono smentiti dal portavoce di Therese May. “Sappiamo che nulla di tutto ciò accadrà, siamo sempre stati chiari che stiamo pianificando tutti gli scenari e saremo pienamente preparati”, sono le parole riportate da Rainews. Del resto nell’edizione domenicale del famoso quotidiano si parlava di carenza di cibo, medicinali e carburanti in caso di mancato accordo con l’Ue sulla Brexit. “Siamo ugualmente chiari sul fatto che stiamo lavorando per un accordo perché è nell’interesse di entrambe le parti”, ha aggiunto il portavoce della Premier, facendo quindi capire che si sta continuando a lavorare per far sì che si possa raggiungere un accordo con Bruxelles che sia soddisfacente per tutti. (aggiornamento di Bruno Zampetti)



BREXIT, RISCHIO APOCALISSE

Caos nel Regno Unito dopo l’inchiesta pubblicata dal Sunday Times sulla questione Brexit e il possibile mancato accordo con l’Unione Europea, con l’ufficialità della fuoriuscita dall’Ue prevista per il marzo 2019. Dei tre possibili scenari contenuti all’interno del dossier segreto a disposizione del primo ministro Theresa May, fa paura “l’Apocalisse”: carenza di cibo, medicine e carburante. Per questo motivo, in queste ore, è in corso il pressing ui sostenitori di una Brexit dura e pura: questi ultimi sostengono che una Brexit senza accordo con l’Unione Europea sarebbe preferibile comunque a una soft Brexit. La pubblicazione di questo segretissimo dossier può essere vista come monito per il governo, con questa linea che potrebbe portare all’Armageddon per la Gran Bretagna. Attese nelle prossime ore le prese di posizione delle forze governative, con Theresa May finita nell’occhio del ciclone… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“CIBO E MEDICINE PER VIA AEREA”

Vi abbiamo riportato con dovizia di particolari l’incredibile indiscrezione del Sunday Times: capitolo Brexit, potrebbe profilarsi uno scenario “apocalittico” per il Regno Unito. L’amministrazione di Theresa May, in particolare il ministro Davis, è al lavoro per mettere a punto una strategia che prevenga eventuali disagi in caso di “sanguinosa” fuoriuscita dall’Unione Europea e, nel caso peggiore, potrebbero esserci nel giro di due settimane carenze di cibo, medicine e carburante. Una fonte anonima citata dal quotidiano britannico ha rivelato che nelle parti più estreme della Gran Bretagna potrebbero sorgere problemi nel rifornimento di beni di prima necessità e per questo motivo il governo sta pensando di predisporre voli charter e aerei della Raf per portare generi alimentari e medicine negli angoli più lontani dell’UK. “Bisognerà fare arrivare le medicine nel Paese via aerea, nella seconda settimana terminerà anche la benzina”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“CARENZA DI CIBO E MEDICINE”

Brexit, “scenario da apocalisse” per il Regno Unito: il Sunday Times rivela che gli alti funzionari del governo per il ministro David Davis hanno stilato un programma “sanguinoso” per Londra senza un accordo con l’Unione Europea. Ripercorriamo le tappe della vicenda: lo scorso 23 giugno 2016 nel Regno Unito e a Gibilterra si è tenuto il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea e il risultato ha visto prevalere i favorevoli (51,9 per cento) sui contrari (48,1 per cento). La prima sessione dei negoziati d’uscita a Bruxelles ha avuto luogo il 19 giugno 2017, seguita dall’abbandono della Gran Bretagna alla convenzione sulla pesca siglata nel 1964. Il 12 settembre 2017 la Camera dei Comuni ha approvato il Great Repeal Bill, atta ad assorbire la legislazione europea in quella nazionale e ad aborgare l’European Communities Act (1972). Il 23 settembre 2017 il clima di tensione si alza, con Moody’s che ha declassato il rating dell’affidabilitù creditizia del Regno unito da Aa1 a Aa2. Theresa May, premier britannica, lo scorso 10 novembre 2017 ha proposto l’uscita del Regno Unito dall’Ue per il 29 marzo 2018, con le trattative ancora in ballo. Lo scorso 19 marzo, infine, è stato raggiunto un accordo di massima sul periodo di transizione: tutto resterà invariato fino al 31 dicembre 2020.

BREXIT, “SCENARIO DA APOCALISSE”

E l’inchiesta pubblicata dal Sunday Times è destinata a creare scalpore. Il governo di Theresa May starebbe infatti pianificando già da ora tutte le azioni necessarie per affrontare uno “scenario da Apocalisse”. Qualora il 29 marzo la Gran Bretagna uscisse dall’Unione europea, entro due settimane da quella data nel Paese è prevista la carenza di medicine, di cibo e di carburante. E l’esecutivo britannico sta lavorando per pianificare gli interventi di emergenza in vista del collasso del porto di Dover “già dal primo giorno”. Davis, ministro per la Brexit, ha messo a punto tre scenari per una Brexit senza accordo: il primo definisce la situazione ‘mite’, il secondo definisce la situazione ‘seria’ ed il terzo definisce la situazione addirittura ‘Armageddon’, ovvero ‘Apocalisse’. “Nel secondo scenario, quindi neanche il peggiore, il porto di Dover collassa il primo giorno. I supermercati in Cornovaglia e Scozia finiranno il cibo entro un paio di giorni e gli ospedali esauriranno i medicinali entro due settimane”, queste le parole di una fonte anonima ai microfoni del quotidiano britannico. Per questo motivo servirebbero voli charter o aerei Raf per il trasporto di cibo e medicine.