Sembra destinato a salire ancora il tragico bilancio dell’eruzione del Vulcano del Fuego in Guatemala: al momento sono 62 le persone che hanno perso la vita, travolte dal fango e dai flussi piroplastici come in una tragica riedizione della distruzione di Pompei. Più di tremila persone sono state evacuate dai villaggi nei pressi del Vulcano, ma le esplosioni continuano e potrebbero riguardare anche zone al momento non coinvolte dalla furia della lava, del fumo e della cenere. Sono particolarmente difficoltose anche le operazioni di riconoscimento dei cadaveri, con i soccorritori che a loro volta non possono lavorare in sicurezza. Il Vulcano del Fuego si trova tra i dipartimenti di Escuintla, Chimaltenango e Sacatepe’quez, e a circa a 50 km a est della Capitale, La Nueva Guatemala de la Asunción, conosciuta comunemente come Città del Guatemala. (agg. di Fabio Belli)



COLONNA DI FUMO DI 10MILA METRI

Purtroppo le notizie che arrivano dal Guatemala sono peggiori ogni ora che passa: secondo quanto riportato dall’Ansa, il bilancio delle vittime in seguito all’esplosione ed eruzione del Vulcano del Fuego sale da 25 ad «almeno 50» e potrebbe ancora aumentare in maniera drammatica. «Almeno altri 29 corpi senza vita sono stati ritrovati nella località di San Miguel de los Lotos, sepolta dalle ceneri del vulcano, dove erano già stati rinvenuti 18 cadaveri»,, spiega l’agenzia. Le testimonianze dai luoghi colpiti dall’eruzione sono terribili: polvere dovunque, aria irrespirabile, colate di lava e colonna di fumo nerissimo alta fino a 10mila metri sopra la superficie del terreno alle pendici del Vulcano del Fuego. Immediato lo stato di calamità invocato e dichiarato ufficialmente dal Presidente del Guatemala,Jimmy Morales. Secondo gli esperti presenti sul luogo, la fase più dura dell’eruzione sarebbe conclusa ma potrebbero esserci ancora molte vittime visto che un intero villaggio vicino al vulcano risulta del tutto isolato e vi sono intere strade distrutte dalla lava, tanto da far pensare drammaticamente ad una novella Pompei. (agg. di Niccolò Magnani)



“COMUNITÀ ANCORA ISOLATE”

L’eruzione del Vulcano del Fuego in Guatemala ha creato un vero e proprio dramma con almeno venticinque morti, decine di feriti e oltre 3000 sfollati. Quello che spaventa di più è legato al fatto che la lava ha colpito tanti paesi, andando ad isolare delle comunità che al momento sono in difficoltà anche a comunicare con l’esterno. Sono passate ormai diverse ore dal disastro, ma questo non ha fatto sì che si potesse rimediare e sistemare ogni cosa. Di certo ci troviamo di fronte a un disastro che ha creato grandi complicazioni, ma è difficile capire le motivazioni per cui ci si metta molto a superare i problemi e nell’aiutare chi rischia in caso di altra evacuazione di essere in pericolo di vita. Gli interventi comunque stanno andando avanti e nelle prossime ore dovrebbero arrivare delle rassicurazioni per fare in modo che tutto possa tornare in ordine il più presto possibile. (agg. di Matteo Fantozzi)



CONRED, “FIUME DI LAVA”

Nuovi aggiornamenti sull’eruzione del Vulcano del Fuego in Guatemala. Il bilancio per il momento è fermo a venticinque morte. Il coordinatore nazionale della Conred (Riduzione dei disastri) ha fatto il punto della situazione sugli sfollati, con migliaia di persone coinvolte dal pericolo. David de Leon, come sottolineato da Clic Noticias, ha sottolineato che 653 abitanti della zona sono stati allontanati dalle vicinanze del Vulcano e sono stati trasferiti in albergo. “E’ stato un fiume di lava, uscito dal suo canale, che ha colpito il villaggio di El Rodeo: ci sono state persone ferite, bruciate e uccise. L’evacuazione e il salvataggio delle persone sta continuando in queste ore”, l’analisi del segretario generale Sergio Cabanas ai microfoni di una radio locale. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sull’evoluzione della vicenda, con le forze dell’ordine al lavoro per salvare più vite possibili. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

VELOCITA’ A OLTRE 100 KM/H

Il flusso della lava proveniente da Vulcano del Fuego arriva a velocità anche superiori ai 100 chilometri orari non lasciando così scampa a chi si fosse malauguratamente trovato sulla sua “rotta”: sempre secondo Scarlato, «La velocità e l’energia del flusso piroclastico, di solito è tale che riesce a superare colline e dossi», ha spiegato ancora all’Ansa l’esperto dell’INGV. Tra il materiale vulcanico esploso e il gas ad altissima temperatura, i centri abitati del Guatemala sono stati attraversati e raggiunti dalla terribile eruzione: «Tuttavia, per mettere a punto un identikit completo di questa eruzione – ha precisato Scarlato – bisognerà raccogliere tutti le informazioni e solo dopo le analisi dei dati si potrà fornire un quadro più dettagliato». Proseguono i soccorsi e gli aiuti per la cittadinanza evacuata in fretta e furia dopo l’improvviso peggioramento dell’eruzione in uno dei vulcani più pericolosi al mondo e in costante emergenza da ormai 36 ore. (agg. di Niccolò Magnani)

“CATASTROFE COME A POMPEI”

La nuova imponente eruzione del Vulcano del Fuego, in Guatemala – a 44 chilometri dalla Capitale – si accinge a rappresentare una catastrofe enorme. Al momento di parla di almeno 25 vittima e una trentina di feriti ma sono numeri del tutto provvisori e destinati a salire. In migliaia sono in fuga dalla furia del vulcano che, dal cratere principale, ha fatto fuoriuscire una densa nuvola di cenere, alta fino a 3763 metri. La mancanza di visibilità ha portato alla chiusura necessaria dell’aeroporto internazionale di Città del Guatemala. All’agenzia di stampa Ansa è intervenuto il vulcanologo Piergiorgio Scarlato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e grande conoscitore del Vulcano del Fuego, il quale ha asserito che gli effetti della nuova eruzione sarebbero simili a quelli del Vesuvio del 79 d.C., esattamente quindi come accadde a Pompei. “L’impatto di questa eruzione sulla popolazione è simile a quella di Pompei, ma in questo caso gli stili eruttivi del vulcano del Fuego e del Vesuvio sono diversi”, ha precisato l’esperto. Il vulcano del Guatemala, infatti, “ha generato colonne di ceneri e gas alte fino a 3-4 chilometri e flussi piroclastici, cioè una miscela di gas e materiale vulcanico”. Il Vesuvio, di contro, generò “una colonna di gas e ceneri alta fino a 20-25 chilometri che collassando su se stessa ha prodotto flussi piroclastici come quelli osservati al Fuego”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

PAURA PER 1,7 MLN DI PERSONE

Tragedia in Guatemala: nel corso delle ultime ore l’eruzione del Vulcano del Fuego ha provocato morti, danni e gravi feriti. Sono almeno venticinque le persone che hanno perso la vita secondo le ultime notizie, con centinaia di feriti, di cui molti gravi. Costantemente attivo, il Vulcano in questione ha vissuto il periodo di maggiore avvitià nel 2002 e le sue eruzioni sono state molto più piccole e contenute rispetto a quanto sta accadendo nel corso di queste ore. 1,7 milioni di guatemaltechi minacciate dalla lava e dai lapilli del Volcan de Fuego, con le autorità al lavoro per mettere in salvo i cittadini sotto scacco: tra le ultime direttive, quella di utilizzare delle mascherine per non respirare le polveri vulcaniche. Le forze dell’ordine hanno sottolineato che respirare queste polveri può causare forti irritazioni all’apparato respiratorio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GUATEMALA, ALMENO 25 MORTI

La violenta eruzione del Vulcano del Fuego, a sud ovest di Città del Guatemala, capitale del Guatemala, ha già fatto registrare le prime drammatiche conseguenze. Stando alle notizie rese da TgCom24, si tratta al momento di un bilancio alquanto provvisorio ma già terribile in quanto almeno 25 persone sarebbero rimaste uccise e almeno una ventina ferite. Il bilancio delle vittime, tuttavia, potrebbe ulteriormente aggravarsi con il passare delle ore alla luce dell’ampio numero di persone che risultano attualmente disperse. In tanti abitanti sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. Al momento si parla di almeno 3100 abitanti ma anche in questo caso non è detto che il numero possa salire vertiginosamente con il passare del tempo. I numeri, dunque, restano ancora provvisori ma ciò che è certo è che il Vulcano del Fuego attualmente ha messo sotto scacco 1,7 milioni di persona. Nel corso della giornata potrebbero essere ancora numerose le persone costrette alla fuga anche per via della cenere rovente che sta ricoprendo le case, costringendo in tanti ad abbandonare le proprie dimore.

SCENARIO APOCALITTICO

Lo scenario che si sta presentando nella cittadina di Antigua Guatemala è a dir poco apocalittico. Il Vulcano del Fuego, con la sua eruzione, ha già fatto registrare numeri che saranno destinati ad essere tristemente ricordati ma che potrebbero anche diventare più severi con il passare delle ore. Il vulcano misura 3763 metri e rappresenta uno dei più attivi dell’America centrale. Quella che si è registrata nelle passate ore è la seconda eruzione dall’inizio dell’anno. Con la sua nuova attività, ha contribuito allo spargimento di lapilli e cenere a oltre 4 chilometri di altezza. Stando a quanto reso noto dal Coordinamento nazionale per il controllo delle calamità, uno spesso strato di cenere ha già ricoperto abbondantemente auto e case nei pressi dei vicini villaggi di San Pedro Yepocapa e Sangre de Cristo. In lontananza è possibile notare la grande colonna di fumo denso e scuro che si innalza, a circa 4 miglia nel cielo. La visibilità è ovviamente esigua, ragion per cui, come spiega RaiNews, è stato ritenuto necessario chiudere l’aeroporto internazionale di Guatemala City.