E’ fermo a 69 il numero di vittime accertate in Guatemala dopo l’eruzione del Vulcano del Fuego, ma si attendono i prossimi bollettini ufficiali, e i morti potrebbero aumentare di molto nelle prossime ore. Molti gli sfollati, che hanno dovuto lasciare in fretta e furia la propria abitazione investita dalla lava incandescente. Fra questi vi è anche una donna, intervistata dalla CNN spagnola, che ha ammesso di aver perso tutta la sua famiglia dopo l’eruzione. Residente nella città di Los Lotes, ha detto: «La casa di mia madre è rimasta sepolta con tutta la mia famiglia all’interno: i miei tre figli, due figlie, mia mamma, mia sorella e i miei nipoti». Dichiarazioni simili quelle di Consuelo Hernandez, un’altra sopravvissuta al disastro, che ha spiegato: «Non tutti i miei parenti sono riusciti a fuggire – ha detto all’agenzia Conred – penso siano rimasti sepolti. Abbiamo visto che la lava scorreva attraverso i campi di mais e siamo corsi verso la collina». Si teme un bilancio finale di centinaia di vittime fra morti e dispersi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IMMAGINI APOCALITTICHE

Le immagini che ci arrivano dal Guatemala ci parlano di una tragedia davvero incredibile. Sono 69 i morti al momento, centinaia gli sfollati, ma le immagini rendono ancora più l’idea di quello che è accaduto. Foto di terra bruciata, di una civiltà sommersa e costretta a finire sotto la cenere. Un epilogo impensabile che il vulcano del Fuego ha portato con tanta violenza e imprevedibilità. La paura è che il numero di morti possa aumentare visto che i dati al momento non sono di certo confortanti e c’è anche il rischio di una nuova eruzione. Per questo sono stati centinaia gli sfollati, per evitare che questa tragedia prenda delle proporzioni ancora più impressionanti. Serve vivere tutto con un po’ di razionalità e cercare di agire con tempestività, senza farsi prendere da quella che sarebbe una normalissima ansia. I vigili del fuoco stanno lavorando notte e giorno per cercare di rendersi utili e per dare agli abitanti la possibilità di mettersi in salvo. Sarà poi il momento di provare a dimenticare tutto per ripartire da capo. (agg. di Matteo Fantozzi)



PRETE ITALIANO: “ABBIAMO I PIEDI BRUCIATI”

Si chiama Don Angelo Esposito, è un sacerdote cattolico ed è uno degli scampati alla tragedia in corso in Guatemala alle pendici del Vulcano del Fuoco: ad Avvenire ha raccontato il dramma di questo paese Centroamericano che da 10 anni lo ospita nonostante la sua giovane età (è un sacerdote del fidi donum italiano) e dove nelle scorse ore ha rischiato la vita. «Iniziato tutto domenica alle ore 16 quando la mia auto si è coperta completamente di cenere arrivata dalla montagna di fuoco che sorge al centro del piccolo Stato», spiega Don Esposito. «Le immagini erano strazianti, con i soccorritori accorsi in una coltre nera di polvere e fumo, mentre raccoglievano bambini e adulti»: parla di corpi letteralmente carbonizzati o gassati dalle sostanze nell’aria, il Vulcano del Fuego sta uccidendo un’intera comunità. «Quando il fumo nero, enorme, avanzava, alcuni abitanti dei campi fuggivano, altri gridavano cercavano i familiari mentre la lingua di fuoco bruciava tutto»; i morti sono 69 accertati finora ma secondo il testimone diretto, potrebbero essere purtroppo anche il doppio. «Gli scampati dal fuoco che sommergeva tutto si sono presentati con piedi bruciati, impolverati e atterriti: immagini indimenticabili. L’eruzione del Vulcano di fuoco in Guatemala ha prodotto morte e paura», conclude Don Angelo ad Avvenire. (agg. di Niccolò Magnani) Clicca qui per il video dell’eruzione



”È COME POMPEI”

Una catastrofe naturale è in corso in Guatemala, dove l’eruzione del Vulcano del Fuego sta provocando paragonabili al disastro di Pompei. Gli esperti sono concordi nel definire l’eruzione come quella più grande registrata nel paese negli ultimi 40 anni. Sotto la cenere e la lava sono stati seppelliti intere cittadine tra quelle sorte alle pendici del Volcàn de Fuego, ma ad essere drammatico è soprattutto il bilancio dei morti, soprattutto considerando che si tratta di una stima ancora provvisoria. Continua ad aumentare infatti il conto delle vittime, salito a 69 decessi accertati, ma che con ogni probabilità potrebbe toccare le centinaia. Si tratta, come si può immaginare, di una situazione che sta mettendo a dura prova la tenuta del Paese: il presidente guatemalteco Jimmy Morales, come riportato dall’Ansa, ha decretato lo stato di calamità naturale per i tre dipartimenti che circondano il Vulcano del Fuego. (agg. di Dario D’Angelo)

VULCANO DEL FUEGO: 69 MORTI ACCERTATI

Passano le ore e peggiora il bilancio relativo alle vittime del Vulcano Del Fuego, che nelle scorse ore, in Guatemala, si è risvegliato in maniera importante. L’ultimo bollettino ufficiale, riportato poco fa dai colleghi di TgCom24.it, è di ben 69 morti. Un numero che però è destinato a crescere a dismisura, visto che sono centinaia i dispersi. Si teme un’ecatombe, e sono molti quelli che paragonano tale eruzione a quella storica che colpì Pompei nel 79. Dei 69 cadaveri, sono solo 17 quelli individuati, visto che le ceneri e la lava incandescente hanno reso irriconoscibili gran parte delle persone, rendendo quindi il lavoro dei medici particolarmente complicato. Per questo motivo, l’identificazione avviene attraverso l’esame del dna, operazione complessa e dai tempi non brevi.

IL BILANCIO POTREBBE SALIRE A 2/300 MORTI

Come dicevamo in apertura, sono centinaia i dispersi, e c’è chi è convinto che alla fine le vittime possano essere 2/300, come ad esempio Otto Mazariego, il presidente dell’Associazione dei vigili del fuoco locali, uscito allo scoperto nelle scorse ore. Situazione difficoltosa anche per coloro che son sopravvissuti al disastro, ma che sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. Dal Guatemale ci giungono infatti immagini di migliaia di persone sfollate, nonché di paesaggi lunari, auto, abitazioni e persone interamente ricoperte di ceneri. Nell’area attorno al vulcano vivono circa 1.7 milioni di persone, e l’ultima grande eruzione del “Fuego” era avvenuta una quarantina di anni fa.

LE IMMAGINI DELL’ERUZIONE