Una scoperta sensazionale quella effettuata negli scorsi giorni in Grecia: un gruppo di archeologi ha infatti rinvenuto una tavoletta su cui vi erano iscritti 13 versi dell’Odissea, il famoso poema epico di Omero. Vi sono ancora dubbi sul fatto se la stessa sia la più antica o meno, visto che risalirebbe al terzo secolo dopo cristo, mentre le più antiche tracce scritte della stessa opera risalirebbero al terzo avanti cristo. Il ministero della Cultura di Atene si è comunque esposto, ed ha precisato che potrebbe trattarsi del “più antico estratto dell’Odissea”, anche se serviranno ulteriori approfondimenti per stabilirlo. La cosa certa è che indipendentemente dalla data di realizzazione, la tavoletta potrebbe trattarsi di “un magnifico oggetto di interesse archeologico, epigrafico, letterario e storico”. Il reperto è stato rinvenuto vicino al santuario di Zeus di Olimpia, nell’area in cui un tempo si svolgevano i giochi, tenutisi ininterrottamente dal 776 avanti cristo fino al 393 dopo cristo, per più di 1.100 anni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA TESI DELLO STORICO TEDESCO ARMIN WOLF

Sono numerosi gli studi effettuati sull’Odissea che vanno a confrontarsi con la scoperta di una nuova tavoletta con 1700 anni di storia alle spalle. Lo storico tedesco Armin Wolf ha pubblicato uno studio interessante, dal titolo “Ulisse in Italia. Sicilia e Calabria negli occhi di Omero“, che da poco tempo è uscito nella versione italiana edita da Local Genius. Lo studioso studia l’Odissea non come un’opera poetica, ma come un testo di storia elaborato in versi. Inoltre ha sottolineato di essere convinto che l’Odissea riguardi un viaggio reale e che potrebbe avere anche nel suo centro località italiane come Calabria, Sicilia, Messina, Catanzaro per arrivare a Malta e Mediterraneo centro-occidentale. Una tesi che sicuramente affascina il nostro popolo che da sempre studia e si interroga, fin dalle scuole elementari, su una delle più mastodontiche opere letterarie di tutti i tempi. Gli studi confermano cose interessanti, ma al momento non svelano proprio tutto. (agg. di Matteo Fantozzi)



NON È LA PIÙ ANTICA

La tavoletta rinvenuta nelle scorse ore nel sud della Grecia, riguardante la famosa opera dell’Odissea con protagonista il mitologico Ulisse, non sarebbe la più antica opera scritta di questo poema. La sua datazione risale al terzo secolo dopo cristo, ma dopo un’attenta analisi, come riportato da La Repubblica, si è scoperto che esistono degli scritti ancora più datati. Si tratta infatti di alcuni papiri egizi con il testo dell’Odissea che risalirebbero addirittura a tre secoli prima della nascita del Profeta, ovvero, ben 600 anni prima rispetto alle tavolette greche venute alla luce in queste ore. L’Odissea è stata composta inizialmente solo per via orale intorno all’undicesimo secolo avanti cristo, poi, a partire dall’ottavo, è iniziata la sua trascrizione. Le versioni a pergamena sono state rinvenute in Egitto, seppur in frammenti, e rappresenterebbero le più antiche testimonianze scritte della maestosa opera studiata ancora oggi in tutto il mondo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SCOPERTA ECCEZIONALE IN GRECIA

Scoperta eccezionale dal punto di vista culturale, artistico e storico, avvenuta in queste ore in Grecia. Nel sito archeologico di Olimpia, a sud dell’isola ellenica, è stato ritrovato uno scritto dell’Odissea. Come riferiscono i colleghi dell’edizione online de La Repubblica, si tratta di una tavoletta con tredici versi, riguardanti il momento in cui Ulisse torna nella sua Itaca. Secondo gli esperti saremmo di fronte al più antico ritrovamento del poema omerico, che narra appunto il ritorno a casa di Ulisse dopo la guerra di Troia raccontata nell’Iliade.

IL REPERTO HA 1.700 ANNI

Stando alle prime stime effettuate sul preziosissimo reperto, lo stesso dovrebbe risalire al terzo secolo dopo Cristo, quindi indicativamente dovrebbero avere circa 1700 anni. Se tale data venisse confermata, come spiegato dal ministero della cultura greco, si tratterebbe del ritrovamento più antico mai scoperto su Omero. La tavoletta è stata scoperta dopo tre anni di scavi vicino ai resti del tempo di Zeus, condotti dal Servizio archeologico greco, in cooperazione con l’Istituto tedesco di Archeologia. La tavoletta scoperta potete visionarla nella foto qui sopra, pubblicata nelle scorse ore dalla pagina Twitter del ministero della cultura greca.