Rischia di sfociare in un’escalation potenzialmente pericolosissima la tensione registrata nelle ultime ore nella Striscia di Gaza dopo la morte di due 16enni palestinesi, cui è seguita una rappresaglia nei confronti di Israele, raggiunta da circa 90 razzi lanciati da Hamas, e una controffensiva dello Stato Ebraico che si è tradotta nella realizzazione di 3 raid aerei. In serata, come riporta SkyTg24, il premier israeliano BenYamin Netanyahu ha minacciato: “Siamo determinati ad estendere la nostra reazione nella misura in cui ciò sia necessario. Se Hamas non ha compreso il messaggio oggi, lo comprenderà domani”. A conferma che l’ennesima resa dei conti tra Israele e Palestina potrebbe essere dietro l’angolo anche la notizia della convocazione del consiglio di difesa del governo israeliano per la giornata di domani. (agg. di Dario D’Angelo)



HAMAS, “NON STABILISCONO LORO LE REGOLE DEL GIOCO”

Amir Nimra e Luai Kheil: sono questi i nomi dei due 16enni rimasti uccisi nel centro di Gaza City in un bombardamento israeliano che ha provocato il ferimento di altre 12 persone e la risposta di Hamas che ha di fatto dato il via ad uno scambio infuocato a suon di missili e colpi di mortaio che sta alzando a dismisura il livello della tensione nella regione. Da qui la presa di posizione del ministero della sanità palestinese, che ha deciso di decretare lo stato di massima allerta temendo che la situazione possa sfuggire di mano. Da qui la richiesta delle autorità affinché la popolazione eviti di esporsi a pericoli non necessari e si affolli nelle strade. Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha dichiarato:”Le forze della resistenza hanno creato un nuovo deterrente e non consentono più ad Israele di stabilire le regole del gioco”. Un altro gruppo armato della Striscia di Gaza, i Comitati di resistenza popolare, soffia a sua volta sul fuoco sostenendo che i suoi hanno avuto ordine di “aprire immediatamente il fuoco di fronte ad ogni aggressione israeliana”. (agg. di Dario D’Angelo)



DUE RAGAZZI PALESTINESI UCCISI DURANTE RAID SU GAZA

Prosegue quella che è la peggiore offensiva sulla striscia di Gaza dal 2014 ad oggi. Secondo fonti locali, sono ben 90 i missili lanciati dagli israeliani, che hanno colpito più di 40 obiettivi di Hamas in tutta la Striscia. Più di 20 quelli intercettati dal sistema di difesa missilistico palestinese, ma non è bastato per evitare vittime. Sono infatti due i palestinesi uccisi durante gli attacchi, mentre sono svariati i feriti: 10 fra i palestinesi, e tre fra gli israeliani. Stando a quanto svelato da un funzionato della Palestina all’agenzia Reuters, rimasto però anonimo, pare che l’Egitto e altre nazioni non meglio specificate, siano in contatto con Israele per provare a riportare la tregua sulla Striscia. In totale la sirena anti-missili ha suonato più di 140 volte nelle ultime ore nelle comunità vicino al confine fra Israele e Gaza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LANCIATI 60 RAZZI DALLA STRISCIA

Sono circa 60 i razzi che i miliziani palestinesi hanno lanciato dall’alba da Gaza: lo riferisce il portavoce militare israeliano, precisando che almeno dieci razzi sono stati intercettati in volo. Si tratta dell’attacco diurno più consistente da parte di Hamas negli ultimi quattro anni. L’aviazione israeliana da parte sua nella tarda mattinata di oggi ha colpito decine di obiettivi militari a Gaza. E questo è il terzo raid dalla nottata di ieri. Il portavoce militare in una conferenza stampa ha spiegato che la popolazione di Gaza era stata avvertita, in arabo, prima degli attacchi odierni, di tenersi a distanza di sicurezza dalle installazioni di gruppi armati palestinesi. Poi è stato lanciato un attacco su vasta scala contro il comando generale delle Brigate Ezzedin al-Qassam – l’ala militare di Hamas – a Beit Lahya, che era pressoché deserto in apparenza. L’aviazione israeliana è dunque entrata in azione, spiega ancora il portavoce, per i continui lanci di aquiloni e palloni incendiari verso il Neghev, in seguito al ferimento di un ufficiale da parte di un ordigno esplosivo lanciatogli addosso ieri durante gli incidenti lungo il confine; e per il lancio di razzi contro località abitate da civili sul confine. (agg. di Silvana Palazzo)

STATO EBRAICO, “NON USCITE DI CASA”

Sono ore di altissima tensione sulla Striscia di Gaza dopo che 31 razzi sono stati lanciati  verso le località appartenenti allo Stato d’Israele. Sei di questi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, come riportato da La Repubblica. Tutto ha avuto inizio quando migliaia di palestinesi di Gaza si sono lanciati verso i reticolati di confine nel contesto della cosiddetta ‘Marcia del ritorno’. Da qui è seguita una serie di incidenti che ha portato alla morte di un ragazzino palestinese di 15 anni con conseguente reazione di Hamas. In diverse località israeliane lungo la frontiera gli abitanti hanno ricevuto espresso ordine di restare in casa. La controreplica di Israele ai continui lanci da Gaza di aquiloni e palloni incendiari, come ha dichiarato il portavoce militare, si è tradotta in un’offensiva condotta dall’aviazione dello Stato Ebraico che ha distrutto un “tunnel militare” e diversi obiettivi di Hamas. (agg. di Dario D’Angelo)

UE INVITA ISRAELE E PALESTINA A RICONCILIAZIONE

Dalla Striscia di Gaza stanotte è partita un’offensiva contro Israele. Non tutti sono stati intercettati dai sistema di difesa e a quanto pare sarebe la morte di un ragazzo palestinese di 15 anni la causa di questa offensiva. A ucciderlo pare siano stati i colpi sparati dai militari israeliani. Secondo quanto viene riportato da infopal.it, agenzia specializzata sulla Palestina e il Medio Oriente, proprio ieri l’Unione europea aveva invitato le autorità di Israele ad aprire il valico di Karm Abu Salaam, in quanto la sua chiusura, “fatta eccezione per le forniture umanitarie, e di limitare la zona di pesca per i palestinesi, rischia di aggravare ulteriormente la già terribile situazione economica a Gaza”. “L’Unione europea si unisce e sostiene gli attuali sforzi delle Nazioni Unite e di altri partner per ridurre le tensioni, portare avanti la riconciliazione intra-palestinese e migliorare la situazione umanitaria ed economica a Gaza”, si aggiunge nella nota di Bruxelles. (aggiornamento di Bruno Zampetti)

GAZA, 17 RAZZI VERSO ISRAELE

Gaza, 17 razzi verso Israele dopo la morte di un 15enne palestinese: notte di fuoco sulla Striscia. Come riportato dai colleghi di Repubblica e dai principali media israeliani, nelle ultime ore sono stati lanciati diciassette razzi verso le località israeliane: cinque di questi sono stati intercettati dai sistemi di difesa. Clima di altissima tensione, con la popolazione che è rintanata nei rifugi come sottolineato dal portavoce militare. In precedenza, Israele aveva colpito un tunnel offensivo nella zona sud di Gaza e numerosi “obiettivi terroristici”: in totale sono trentuno i razzi lanciati nelle ultime ore, sei quelli intercettati. Tutto è iniziato dopo che centinaia di palestinesi si sono lanciati verso i reticolati del confine di Gaza nell’ambito della ribattezza Marcia del ritorno. E altro sangue è stato versato…

MORTO 15ENNE PALESTINESE

Il clima di alta tensione ha portato a violenti scontri, in cui ha perso la vita anche un ragazzo palestinese di appena quindici anni: i militari israeliani hanno aperto il fuoco e per l’adolescente non c’è stato nulla da fare. Negli scontri è stato registrato anche un militare ferito da una bomba a mano lanciata da un dimostrante di Gaza. Come sottolineato da Repubblica, Israele ha deciso di rispondere in reazione agli scontri e al lancio di palloni incendiari da Gaza, con l’aviazione che ha distrutto un tunnel militare e altri numerosi obiettivi di Hamas. Il portavoce militare israeliano ha sottolineato: “Riteniamo estremamente grave l’attività terroristica di Hamas: è responsabile di tutte le attività che partono da Gaza e subirà le conseguenze del terrorismo che fomenta nei confronti della popolazione israeliana”.