Situazione delicata in Siria: il governo di Netanyahu deve fare fronte sia agli scontri con Hamas a Gaza, dove è stato raggiunto l’accordo per un momento ‘cessate-il-fuoco’, sia alla situazione in Siria. Come evidenziato da Repubblica, aerei da caccia israeliani hanno compiuto una incursione area ad Aleppo: sono nove i miliziano uccisi facenti parte di un gruppo vicino al dittatore Bashar Assas. Israele prosegue dunque le operazioni militari in Siria per allontanare dai confini i soldati iraniani, vicini al presidente siriano, ma il Governo rischia di spaccarsi sulla questione Hamas. Il tema ‘aquiloni di fuoco’ ha portato allo scontro tra politici di estrema destra ed i militari: Naftali Bennet, ministro dell’Educazione, è arrivato a suggerire di sparare a tutti coloro che lanciano aquiloni incendiari verso il territorio israeliano. Ipotesi totalmente bocciata dal generale Eisenkot: “Ci sono molti ragazzini fra quelli che lanciano di aquiloni, non credo che sparare per ucciderli sia la risposta giusta”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DISLOCATE BATTERIE ANTIMISSILE

Al momento regge la tregua tra Hamas e Israele a Gaza. Le ultime notizie ci raccontano di grande timore comunque per una recrudescenza negli scontri, viene poi sottolineato come a Tel Aviv siano state dislocate batterie antimissile. L’esercito israeliano, ricordiamo, ha condotto un attacco aereo contro obiettivi del movimento islamista a Gaza. Nonostante l’annuncio del cessate il fuoco sono partiti da Gaza due razzi, uno è stato intercettato dal sistema di difesa aereo Iron Dome. Nessuno dei due per fortuna ha provocato delle vittime o causato dei danni. Sembra però, come già sottolineato, che al momento la fragile tregua stia ancora in piedi dopo una gioranta di drammatici scontri. Ora servirà monitorare la situazione con grande attenzione, evitando che si possano vivere delle ripercussioni. Intanto da Israele arriva un’altra bella notizia con servizio riservisti addetti a quelle postazioni che sono tornati in campo e hanno regalato un cambiamento importante alla situazione, voltando pagina verso la pace. (agg. di Matteo Fantozzi)



USA, “PROVATE LA PACE”

Quella in atto tra Hamas e Israele è solo una apparente tregua fragilissima giunta dopo una giornata di scontri intensi e messa a repentaglio dalle numerose violazioni che si sono vissute nel corso della giornata odierna. Come riporta RaiNews, in mattinata ci ha pensato l’esercito israeliano a condurre vari attacchi aerei contro obiettivi del movimento islamista a Gaza dopo il lancio di razzi avvenuto precedentemente dalla Striscia verso Israele. Il “cessate il fuoco”, dunque, non ha prodotto i risultati sperati anche se pare che al momento gli scontri si siano placati, senza sapere con certezza per quanto. Di fronte alla calma precaria, i militari restano in allerta in modo da riuscire a fronteggiare al meglio gli aquiloni incendiari da Gaza verso Israele. Alla luce degli ultimi accadimenti, ad intervenire è stato anche l’emissario degli Stati Uniti per il Medio Oriente Jason Greenblatt che ha duramente criticato il comportamento di Hamas sollecitandolo a “provare la pace”. Greenblatt su Twitter ha spiegato: “Hamas ha orchestrato proteste settimanali per distogliere l’attenzione dal suo completo fallimento di governo. Razzi, tumulti e altre violenze porteranno solo altra miseria per i palestinesi di Gaza”. Per questo, ha concluso, “provate allora la pace e date così un’opportunità ai vostri figli e ai vostri nipoti”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



TEL AVIV SPARA A PALESTINESI

Regge ma è fragilissima la tregua sulla Striscia tra Israele e Hamas, specie perché entrambi continuano a fare “mini-raid” contro obiettivi invertiti: il “cessate il fuoco” richiesto da Egitto per “mano” di Hamas non sta tenendo particolarmente visto che gli stessi palestinesi hanno lanciato alcuni palloni incendiari verso le zone israeliane al confine di Gaza. Di contro, l’esercito di Tel Aviv ha risposto all’attacco, «Un velivolo dell’aviazione israeliana ha preso di mira oggi una cellula di terroristi di Hamas impegnati a lanciare palloni incendiari dal nord della striscia di Gaza verso Israele», ha fatto sapere un portavoce militare dell’esercito israeliano. Nel frattempo, ai margini della Striscia, sono stati segnalate questa mattina ben sei incendi attizzati da questi bizzarri ma pericolosi “palloni incendiari” lanciati dai palestinesi. Nel timore che la tregua non regga per nulla, Israele ha dislocato una serie ingente di batterie di difesa aerea Iron Dome (di fabbricazione Usa) nella capitale, richiamando in servizio riservisti addetti a quelle postazioni. 

“NUOVI RAID PALESTINESI”

Se la situazione rimarrà sotto tregua ancora non è dato saperlo, visto quanto di ufficioso ancora filtra da Tel Aviv: è in corso il Consiglio di Difesa del Governo israeliano dopo la richiesta di “cessate il fuoco” ma ancora di avvisi ufficiali dal Primo Ministro Netanyahu non se ne sono visti. Sulla stampa locale emerge forte scetticismo sulla tregua, garantita dall’Egitto, visto che Hamas ancora lancia aquiloni incendiari, mini-raid sul confine oltre a non far terminare le proteste sulla Striscia che così tanti morti hanno generato con gli attacchi a muso duro dell’esercito di Tel Aviv. Ieri il portavoce ufficiale ha precisato che l’atteggiamento di Israele si fonderà sui fatti sul terreno e non sulle dichiarazioni delle fazioni palestinesi: da Gaza intanto sono partiti altri due razzi contro le località israeliane anche se per fortuna per danni o vittime non vi sono sono state segnalazioni. Di certo se il “buon giorno” si vede dal mattino, il “cessate il fuoco” in Medio Oriente non pare proprio nascere con le migliori intenzioni.. 

TREGUA HAMAS, MA ANCORA RAZZI IN MEDIO ORIENTE

Le ultime 48 ore hanno visto di nuovo la bagarre e i morti attorno alla Striscia di Gaza, ovviamente con il botta e risposta ormai “tradizionale” tra Israele e la resistenza islamica palestinese di Hamas. Ieri 100 razzi sono partiti dalla Striscia verso località israeliane appena al di qua del confine, costringendo migliaia di persone a ricorrere a consueti rifugi anti-atomici nelle vicinanze. La risposta – come spesso accade – è brutalmente più imponente: l’aviazione di Tel Aviv ha lanciato missili contro obiettivi terroristici di Hamas provocando la morte di due ragazzi al di là della Striscia di Gaza,il che non ha fatto altro che esacerbare un livello di scontro giunto ormai a livelli insostenibili. Dopo il fitto lancio di razzi però è arrivata la svolta di cui ovviamente andrà valutata la sincera disponibilità a dare frutti di questa decisione: in nottata Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato il cessato il fuoco tramite il portavoce palestinese Fawzi Barhoum: «il nostro movimento islamista» – che gestisce la Striscia di Gaza – «ha acconsentito ad un’offerta egiziana per il ritorno al cessato il fuoco per fermare questa escalation».

NETANYAHU CONVOCA IL CONSIGLIO DI DIFESA

La mediazione de Il Cairo cerca ancora una volta di trovare un punto di contatto ormai flebilissimo nella guerra in Medio Oriente e andrà valutata negli effetti e nelle reazioni tanto della Palestina quanto dello Stato d’Israele, con l’Onu sempre più inerme sullo sfondo nonostante le ultime proposte positive in comunione d’intenti con l’Egitto. «Le due organizzazioni palestinesi hanno fatto sapere che si asterranno da ulteriori lanci se lo Stato ebraico fermerà i suoi raid sulla Striscia», spiega l’Ansa questa mattina dopo gli ultimi fatti della notte di sangue. Per lo Stato Ebraico l’annuncio dato da Hamas va accolto con riserva: «I fatti sul terreno decideranno se continueremo con la nostra reazione». Nel frattempo il presidente Bibi Netanyahu ha convocato il Consiglio di Difesa per provare a trovare una quadra sul da farsi nelle prossime ore decisive tra tregua e possibili altri attacchi: ad esempio, dopo la tregua Israele ha annunciato che due razzi sono stati comunque lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele e che le postazioni di lancio sono state bombardate in risposta.