Resta alta la tensione in Nicaragua, dove due studenti sono morti in un assalto armato di forze paramilitari filogovernative contro una chiesa di Managua. Qui i giovani si erano rifugiati, con giornalisti e sacerdoti, per sfuggire alla polizia. L’attacco è cominciato venerdì: sono state ore di terrore per gli studenti dell’Università Nazionale Autonoma del Nicaragua (Unan), asserragliati nella casa parrocchiale. Il cardinale che ha guidato l’evacuazione, monsignor Leopoldo Brenes, ha confermato la morte dei due giovani e il ferimento di altri due. «I proiettili fischiavano sopra le nostre teste», ha raccontato un giovane. I paramilitari «hanno tentato per due volte di dare alle fiamme la Chiesa mentre eravamo all’interno». Non li ha fermati neppure il fatto che fosse una chiesa. «Non hanno avuto rispetto neanche per l’immagine della Vergine o di Cristo: hanno distrutto tutto, i muri sono crivellati» di proiettili. Quando l’assedio è finito, gli altri studenti sono fuggiti a bordo di auto, camionette e autobus verso la Cattedrale Metropolitana, scortati dai vescovi e dalla Croce Rossa locale, con la mediazione dell’episcopato.



VESCOVO BAEZ: “SUPERATO IL LIMITE DEL DISUMANO”

Il vescovo ausiliare di Managua, Silvio Baez, ha lanciato pesanti accuse al governo di Daniel Ortega, il quale ha attraversato «il limite del disumano e dell’immorale». E si aspetta che il resto del mondo non resti a guardare. «La repressione di venerdì notte contro civili, per lo più studenti, è condannabile da ogni punto di vista: la comunità internazionale non può rimanere indifferente». Non sono mancate le critiche dagli Stati Uniti. Il senatore Marco Rubio su Twitter ha pubblicato una immagine che sta circolando in queste ore sui social network, cioè quella di due suore e un prete in ginocchio davanti alle auto della polizia. «Fuori dalla Chiesa e i leader non-Govt stanno supplicando e pregando di essere autorizzati ad aiutare i feriti e liberare quelli intrappolati all’interno. Ma a quanto pare il governo di Ortega intende uccidere quegli studenti e giornalisti rimasti», ha scritto. Nei prossimi giorni l’Osa (Organizzazione degli Stati americani) discuterà un progetto di risoluzione che condanna la violazione dei diritti in Nicaragua esortando il governo a mettere fine alla crisi che ha portato alla morte di almeno 300 persone. Il testo porta la firma di Argentina, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Peru e Stati Uniti.

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