Cosa succede però appena si entra in contatto con la “famigerata” pianta Panace di Mantegazza? Il portale Scienze Fanpage, nel commentare il caso del 17enne americano, riporta dell’essenziale necessità di lavare subito la parte del corpo coinvolta con acqua e sapone, evitando soprattuto l’esplosione ai raggi solari «per qualsiasi motivo». Le terapie standard applicate in ospedale – dove occorre recarsi al più presto appena lavata la parte del corpo contaminata – prevedono giorni se non appunto settimane di “clausura” totale: la tempestività nel rendersi conto di aver toccato un Panace di Mantegazza è dunque fondamentale, altrimenti si rischia davvero tanto con effetti assai più spiacevoli man mano che il tempo scorre. «Quando si avvista questa pianta è doveroso segnalare la sua presenza al comune interessato o alle autorità competenti, che provvederanno alla rimozione» spiega ancora Scienze Fanpage allertando i cittadini italiani dalla possibile presenza di questa pianta vicino a corsi d’acqua e in montagna. (agg. di Niccolò Magnani)



COSA SUCCEDE DOPO IL CONTATTO

Si presenta in modo accattivante, una bella pianta che arriva anche ai due metri di altezza piena di fiori bianchi a forma rotonda. Originaria del Caucaso, fu importata in Italia a scopo ornamentale. Ci si domanda quale è il desiderio, per puro ornamento, di importare nei giardini una pianta pericolosissima: è mille volte peggio delle ortiche, se la si tocca provoca bruciature alla pelle e una linfa velenosa che entra nel sangue. Se tocca gli occhi può provocare la cecità. Dopo essere stata importata, si è ovviamente diffusa in qua tutta l’Italia specialmente lungo i corsi d’acqua, nei prati e nei luoghi incolti. Ogni anno si organizzano campagne apposite per eliminarne quanta più possibile, visto l’alto grado di pericolosità. Dopo averla rimossa viene bruciata o data ai servizi di incenerimento dei rifiuti. Dopo il contatto con la piante e in seguito all’esposizione a radiazione solare diretta o a raggi U.V. compaiono gravi infiammazioni della pelle con estese lesioni bollose. Il rischio è che rimangano delle cicatrici permanenti. Tali reazioni sono dovute alla presenza nelle foglie e nei fiori, nei semi e nel tronco e nella radice di derivati furocumarinici che penetrano nel nucleo delle cellule epitali e si legano a Dna bruciando le cellule (Agg. Paolo Vites)



LE CAMPAGNE PER ESTIRPARLA E BRUCIARLA

Panace di Mantegazza, la pianta che provoca ustioni e rischio cecità si trova anche in Italia. Vi abbiamo raccontato la vicenda che ha avuto luogo negli Stati Uniti d’America, con il diciassettenne Alex che ha vissuto una disavventura non da poco con la pianta tossica: volto bruciato e ferite dolorissime. La panace di Mantegazza fa parte della famiglia delle ombrellifere e può anche superare i due metri di altezza. Si presenta con foglie di grandi dimensioni e, come vi abbiamo raccontato, sono presenti anche in alcune regioni d’Italia: in particolari lungo in corsi d’acqua, nei prati e nei luoghi incolti. Spesso, proprio a causa della pericolosità, vengono portate avanti delle campagne che ne prevedono l’eliminazione. Gravi lesioni sulla pelle tra i possibili rischi, ma non solo: dall’ustione alle vesciche, passando addirittura alla perdita della vista. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



NECESSARIA UNA DOCCIA: ECCO PERCHE’

La storia di Alex Childress sicuramente ha fatto il giro del mondo e colpito anche molto l’Italia visto che anche qui c’è la famosa pianta Panace di Mantegazza. Questa è talmente tossica che ha ustionato il ragazzo sul braccio e sul volto. Questo stesso ha sottolineato come al pronto soccorso sia stata necessaria una lunga doccia per abbassare il livello di Ph. Per fortuna il ragazzo è fuori pericolo anche se c’è da dire che se l’è vista davvero molto brutta come dimostrano le ustioni che ha riportato al braccio e al volto. Poteva però anche andare molto peggio visto che in caso di colpo agli occhi il rischio era addirittura quello della cecità. Probabilmente dopo alcuni giorni Alex non avrà più problemi di nessun tipo, se non fosse per ovviamente l’attenzione che avrà nell’eventuale nuovo incontro con la pianta in questione dalla quale si guarderà con attenzione. (agg. di Matteo Fantozzi)

FERITO E SCOTTATO DALLA PANACE DI MANTEGAZZA

Dall’America arriva una storia davvero molto particolare che racconta di come un ragazzo di 17 anni sia rimasto violentemente ustionato da una pianta tossica. Si chiama Alex Childress e dopo aver sfiorato la Panace di Mantegazza ha riportato gravi lesioni al volto e al braccio. Questa pianta tossica è diffusa anche in Italia, ma viene dal Caucaso. Può causare non solo ustioni, ma anche vesciche fino addirittura alla cecità. Il ragazzo era impegnato nel suo lavoro estivo di giardinaggio attorno a una fabbrica quando ha sentito un forte bruciore. Soltanto dopo si è accorto di aver riportato una seria ustione. Ha infatti raccontato alla Nbc: “Ho tagliato un cespuglio e quando il ramo è caduto mi ha sfiorato la faccia. Non ci ho fatto molto caso perché mi capita spesso di ferirmi sul lavoro”. Poco dopo è arrivata la pesante conseguenza dell’atto che ha costretto il ragazzo a recarsi all’ospedale.

UNA SCOTTATURA CHE POTEVA ESSERE FATALE

Una volta arrivato al pronto soccorso Alex Childress, punto da una pianta tossica, è stato messo sotto una doccia per un’ora e mezza per togliere la pelle che stava cadendo. Dopo i medici hanno trovato nel suo corpo della linfa e hanno capito che la reazione è ben più grave di una scottatura. Questo infatti aveva pensato il ragazzo e anche la madre. Bisogna ricordare con attenzione che la Panace di Mantegazza si trova anche in Italia nelle regioni Valle d’Aosta, Ligura, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. Si tratta di una pianta che può arrivare a un’altezza di cinque metri. Ha dei fiori bianchi fino a 80 centimetri con delle grandi foglie. Per questo se la vedete cercate di evitarla per avere dei problemi molto gravi.