In Francia continua a tenere il banco il caso di Alexandre Benalla, il collaboratore del Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, “incastrato” da un video nel quale lo si vede picchiare un contestatore durante una manifestazione tenutasi lo scorso primo maggio a Parigi, in Place de la Contrescarpe. Nonostante l’Eliseo, fino ad ora, non abbia assunto una posizione ufficiale sulla faccenda, pare che sia stata già avviata la procedura di licenziamento nei confronti di Benalla ma le opposizioni sono comunque partite all’attacco dato che il Ministro degli Interni, Gerard Collomb, era già stato informato tempo fa sulla vicenda mentre, nelle ultime ore, alcuni organi di stampa hanno fatto emergere un dettaglio che potrebbe mettere ulteriormente in imbarazzo Macron e il suo staff: infatti, pare che Benalla sia già stato denunciato per violenze volontarie esattamente tre anni fa, quando una donna lo querelò per violenze nell’agosto 2015. E, questo è il punto, secondo i media transalpini nell’entourage di Macron erano tutti a conoscenza di questi fatti sin dalla campagna presidenziale e quindi avrebbe dovuto prendere dei provvedimenti nei confronto di Benalla ben prima che i fatti dello scorso maggio venissero a galla. (Agg. di R. G. Flore)



FU INFORMATO IL MINISTRO DELL’INTERNO COLLOMB?

L’Eliseo non poteva restare in silenzio dopo le rivelazioni del quotidiano Le Monde in merito al fermo di Alexandre Benalla, storico collaboratore ora ribattezzato come “violento” del presidente francese Macron. L’uomo sarebbe stato interrogato dalla polizia giudiziaria di Parigi alla luce di alcune azioni avute durante le manifestazioni del primo maggio nella Capitale, quando avrebbe picchiato un ragazzo e una ragazza. Mentre Macron continua a restare in silenzio, dal palazzo presidenziale, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, sarebbe giunta la notizia che conferma l’avvio della “procedura di licenziamento” a carico del fedele collaboratore del presidente. Stando a quanto emerso da Le Monde, Benalla dallo scorso 9 luglio godeva di una dependance dell’Eliseo in uno dei quartieri più chic della città, nel 7/o arrondissement. Da questa mattina, inoltre, sarebbe stato posto in stato di fermo dalla polizia giudiziaria parigina e sarebbe sotto interrogatorio. Stando a quanto reso noto da radio France Inter, inoltre, pare che il ministro dell’Interno, Gérard Collomb, venne informato dei fatti violenti ad opera del collaboratore a Place de la Contrescarpe già dal 2 maggio scorso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



BENALLA FERMATO DALLA POLIZIA

Costa cara a Alexandre Benalla l’aggressione ai danni di due ragazzi nel corso delle manifestazioni dello scorso 1 maggio 2018. Lo storico collaboratore del presidente francese Emmanuelle Macron è stato fermato e interrogato dalla polizia giudiziaria della Capitale, ma c’è di più: l’Eliseo ha fatto sapere che Benalla verrà licenziato per i fatti incriminati. Il video che sta circolando nelle ultime ore inchioda l’assistente del leader di En Marche: dopo aver picchiato il ragazzo, l’uomo ha sbattuto la ragazza contro il muro nell’intento di farla cadere per terra. E il quotidiano le Monde rivela un dettaglio in più: Gerard Collomb, ministro dell’Interno, è stato informato dei fatti di Place de la Contrescarpe già il giorno seguente, 2 maggio 2018. Attesa la replica del diretto interessato, che non farà più parte dello staff di Emanuelle Macron. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



BENALLA, GLI INCARICHI

Ex studente di giurisprudenza, Alexandre Benalla si era occupato di sicurezza personale nel 2011 di Martine Aubry, figlia dell’ex primo ministro Jacques Delors, e poi nel 2012 dell’ex presidente della Repubblica Francois Hollande. Da lungo tempo fa parte della guardia del corpo di Emmanuel Macron. Quando il presidente si trova in mezzo alla folla, almeno fino a oggi, Benalla si è sempre trovato al suo fianco. Recentemente è stato chiamato al servizio di sicurezza per l’ingresso di Simone Veil nel Pantheon e si trovava sull’autobus della squadra francese campione del mondo quando ha attraversato gli Champs-Elysees durante i festeggiamenti er la vittoria, insomma è forse l’uomo a cui sono affidati i maggiori incarichi di responsabilità della Francia (Agg. Paolo Vites)

CHI E’ ALEXANDRE BENALLA?

Bufera in Francia sul collaboratore del presidente Emmanuel Macron: Alexandre Benalla picchiò un manifestante il primo maggio in place de la Contrescarpe, nel quartiere Mouffetard di Parigi. Alcuni ragazzi che stavano manifestando furono caricati dalle forze dell’ordine e sgomberati. In un video si vedono gli agenti in tenuta anti-sommossa e un uomo in borghese con un casco da poliziotto. Le immagini riprendono Benalla mentre cerca di spostare di peso un ragazzo fuori dalla piazza, e lo picchia al collo e alla testa. Ma non è né un poliziotto né un gendarme, quindi non aveva alcun titolo per partecipare a quell’operazione di mantenimento dell’ordine pubblico. La notizia è stata diffusa ieri sera da Le Monde. Inevitabili le forti reazioni: la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta preliminare per «violenza commessa da una persona incaricata di una missione di servizio pubblico», «usurpazione delle funzioni» e «usurpazione di simboli riservati all’autorità pubblica». Quando L’Eliseo è venuto a conoscenza dei fatti, Benalla è stato sospeso per 15 giorni, poi è stato reintegrato nel suo ufficio, al servizio del capo di gabinetto del presidente. Bruno Roger Petit, portavoce di Macron, di fronte alle polemiche precisa che «quella sanzione è stata presa per punire un comportamento inaccettabile e gli è stata notificata come ultimo avvertimento prima del licenziamento».

INDAGATO COLLABORATORE DI MACRON: PICCHIÒ MANIFESTANTE

L’opposizione di sinistra, France Insoumise, e di destra, Les Républicains, è tornata a criticare Emmanuel Macron per la dura repressione delle manifestazioni di protesta contro la riforma del lavoro, delle ferrovie e dell’accesso universitario, contestando che Alexandre Benalla sia stato sospeso solo per due settimane. «Perché il presidente che conosceva i fatti non si è rivolto alla giustizia? È una vicenda che attenta al funzionamento stesso della Presidenza della Repubblica», commenta il deputato di destra Eric Ciotti. «Siamo rimasti scioccati da questa irruzione di violenza; ci siamo detti: non è normale, c’è qualcosa di anormale in quello che sta accadendo» ha dichiarato un testimone dell’aggressione, il ricercatore di storia Jérémie Ferrer-Bartomeu. «Non capivamo cosa stesse accadendo. È stato di una incredibile violenza» ha aggiunto nell’intervista a France Info. Nel video «si vede chiaramente che quell’uomo non sa cosa stia facendo. Ha messo le mani al collo del ragazzo, cosa che un poliziotto non si permetterebbe mai di fare. Casomai ti mette a terra prendendoti le braccia, immobilizzandoti con altre tecniche».