Per la polizia britannica non ci sarebbero dubbi: i responsabili dell’attacco col gas nervino all’ex spia russa Skripal sarebbero stati identificati. Sarebbero sei cittadini russi incastrati dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso installate davanti al centro commerciale dove Skripal e la figlia Yulia – anche lei vittima dell’attacco – furono trovati privi di sensi. La conferma delle identità, secondo le indiscrezioni riprese da Repubblica.it, sarebbe giunta dopo aver incrociato la lista delle persone entrate nel Paese nel medesimo periodo dell’avvelenamento. Secondo la stampa britannica, inoltre, gli investigatori oltre ad essere certi del coinvolgimento di cittadini russi, ritengono che ad aver avuto un ruolo chiave nell’attacco possa essere stata in particolare una donna. La Metropolitan Police sta compiendo ricerche accurate sugli aggressori dallo scorso marzo. Al momento non ha ancora diffuso comunicazioni ufficiali e proprio su questo aspetto si fa forza Mosca attraverso l’ambasciatore russo a Londra, Alexander Yakovenko in attesa della conferma. Contro le “congetture folli e frutto di ignoranza” si è espresso con un tweet anche il viceministro dell’Interno britannico, Ben Wallace. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



12 ANNI DI MISTERI

Svolta importante nel caso dell’ex spia russa, Sergei Skripal e della figlia Yulia, rimasti entrambi vittime lo scorso marzo di un misterioso avvelenamento. Ora, quell’attacco avrebbe i suoi responsabili identificati dalla polizia russa, secondo quanto riferito da una fonte anonima vicina alle indagini in corso alla agenzia di stampa britannica PA. Secondo il Guardian, nell’avvelenamento sarebbero coinvolti parecchi soggetti russi. Una svolta che andrebbe a coincidere con l’avvio dell’inchiesta sulla morte di Dawn Sturgess, la donna 44enne anche lei contaminata dal medesimo gas nervino Novichok e morta lo scorso 8 luglio a distanza di una settimana. Il suo compagno, invece, anche lui avvelenato, è riuscito a salvarsi. Mosca al momento resta in attesa di dichiarazioni ufficiali. Il sospetto che gli autori dell’attacco a Skripal potessero essere russi, in realtà, era stato sempre paventato sin dai primi istanti anche Mosca si era impegnata a smentire categoricamente un suo presunto coinvolgimento di fronte a una ipotesi simile da parte di Scotland Yard. E’ pur vero, tuttavia, che tra Londra e Mosca, come rammenta Repubblica, ci sarebbero ben 12 anni di killer, spie e depistaggi come nel caso dell’ex spia del Kgb, Litvinenko, anche lui avvelenato misteriosamente e morto stroncato da un infarto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MOSCA ATTENDE UFFICIALITÀ

E’ in attesa di una dichiarazione ufficiale Mosca, in merito al caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Skripal. A spiegarlo, come riportato poco fa dai colleghi dell’agenzia AdnKronos, è l’ambasciatore russo a Londra, Alexander Yakovenko. «Lo voglio sentire da Scotland Yard o dal Foreign Office», avrebbe dichiarato l’esponente del governo russo, citato dall’Interfax, dopo aver appreso le ultime rivelazioni della stampa britannica. Una svolta importante nel caso che ha creato non pochi problemi diplomatici a livello europeo durante la scorsa primavera. Da diverse nazioni, in particolare Inghilterra, Stati Uniti e anche Italia, nonché Russia, furono diverse le espulsioni di corpi diplomatici, e si rischiò un vero e proprio collasso, che poi andò fortunatamente a scemare. Il campanello di allarme si è però riacceso all’inizio di questo mese, a seguito di un nuovo caso di avvelenamento da Novichok che ha portato alla morte di una 44enne senza tetto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“SONO CERTAMENTI RUSSI”

La Metropolitan Police, colei che sta indagando dopo l’avvelenamento dell’ex spia russa Skripal, si dice ormai certa sul fatto che l’ex Gru sia stato avvelenato con il gas nervino Novichok da parte di alcuni cittadini russi. Se prima vi era il forte sospetto circa la nazionalità degli aggressori, ora vi è la certezza. Non sono stati rilasciati ulteriori dettagli circa l’identità degli attentatori, fatto sta che fin da subito le indagini aveva battuto la pista della nazione dell’ex Unione Sovietica, poi confermata in queste ore grazie anche all’aiuto dei filmati delle telecamere a circuito chiuso. La scoperta arriva nel giorno in cui è prevista l’apertura di un’altra inchiesta, quella nei confronti della 44enne senzatetto Dawn Sturgess, deceduta dopo essere entrata anch’essa in contatto con il gas di cui sopra. La donna era stata contaminata a inizio mese insieme al proprio compagno, poi morta lo scorso 8 luglio a seguito di gravi complicazioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“PERCHE’ L’AVVELENAMENTO?”

Importante svolta nelle indagini sull’avvelenamento di Skripal, l’ex spia russa che ha rischiato di morire dopo aver subito un attacco con il gas nervino durante lo scorso mese di marzo. Scotland Yard è praticamente certa che i responsabili di quel terribile gesto siano i russi, e la svolta è arrivata dopo aver visualizzato i filmati delle telecamere dislocate nella cittadina di Salisbury, in Inghilterra: «Le figure riprese dagli occhi elettronici – spiega una fonte anonima al Guardian – sono poi state confrontate con i cittadini russi entrati nel Regno Unito nelle settimane precedenti all’attacco». A questo punto scatta la domanda: come mai i russi hanno tentato di avvelenare una propria ex spia? Molto probabilmente perché Skripal, nonostante fosse in pensione, potrebbe essere tornato sul campo, fornendo informazioni riservate a terzi grazie alla sua fitta rete di agganci. Tale svolta nel caso potrebbe permettere di risolverne un altro, strettamente collegato, quello riguardante la morte di Dawn Sturgess, avvenuta all’inizio di questo mese: la donna è stata avvelenata con il gas nervino insieme al suo compagno, ed è mora 8 giorni dopo il contatto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IDENTIFICATI GRAZIE AI FILMATI DELLE TELECAMERE

Svolta importante nel caso riguardante l’avvelenamento dell’ex spia russa Sergi Srkipal, e della figlia Yulia. Stando a quanto riferito da diversi organi di informazione online, a cominciare dai colleghi del TgCom24, sarebbero stati identificati i responsabili di quel tremendo attacco dello scorso marzo, avvenuto a Salinsbury, in Inghilterra. Coloro che hanno agito, o i presunti tali, sarebbero stati individuati per mezzo delle telecamere a circuito chiuso che sono installate presso le strade della cittadina inglese, come svelato da una fonte anonima vicina alle indagini.

“MOLTI RUSSI COINVOLTI”

«Gli investigatori – esterna la fonte – credono di avere identificato i presunti colpevoli dell’attacco con Novichok attraverso le telecamere di sorveglianza ed hanno fatto un controllo incrociato con le registrazioni di persone che sono entrate nel paese in quel periodo. Gli investigatori sono sicuri che i sospettati siano russi». Stando a quanto svelato, sarebbero diversi i russi coinvolti nell’avvelenamento dell’ex spia sovietica del KGB, che hanno tentato di uccidere Skripal e sua figlia avvelenandoli con il terribile gas nervino Novichok, lo stesso che poche settimane fa ha ucciso un’altra donna inglese. La polizia sta proseguendo le indagini ed è ancora alla ricerca dei responsabili, come riporta Press Association, ma la svolta sembrerebbe essere ormai vicina.