Barcolla ma non molla, Angela Merkel, la Cancelliera tedesca che ancora una volta è riuscita a venire a capo di una trattativa che sembrava mettere a rischio la tenuta del suo governo e dunque la sua stessa leadership, dentro e fuori la Germania. Alla fine il nodo migranti con il suo ministro dell’Interno Horst Seehofer è stato sciolto sulla base di un’intesa fondata principalmente su 3 punti. Come riportato dall’Huffington Post, il primo punto prevede l’istituzione di un nuovo regime di frontiera lungo il confine tra Germania e Austria: in tal senso si provvederà ad impedire l’accesso in Germania ai richiedenti asilo la cui domanda di protezione internazionale sia di competenza di un altro Stato europeo, così come ampiamente richiesto da Seehofer, che aveva dato il via alle scaramucce proprio sul fronte dei cosiddetti “movimenti secondari”. Il secondo punto dell’accordo prevede l’apertura di centri di transito da cui i richiedenti asilo non idonei possano essere rimandati nei Paesi per loro competenti, mentre il terzo punto sancisce che qualora il Paese in cui il migrante debba essere rispedito si rifiuti di accettarlo il respingimento avverrà ugualmente verso l’Austria attraverso degli accordi al momento ancora da stipulare proprio con Vienna. (agg. di Dario D’Angelo)



ACCORDO MERKEL-SEEHOFER

Angela Merkel e Horst Seehofer, nonostante la tensione della giornata, hanno raggiunto l’accordo sui migranti e hanno dunque archiviato una lite dal potenziale devastante per la scena politica tedesca: l’accordo, annunciato in seguito a una giornata di difficili trattative fra la Cdu e la Csu, condita da molti botta e risposta pieni di tensione, è stato individuato in merito ai cosiddetti “centri transito” per i migranti che sono registrati in altri Paesi. La cancelliera Merkel lo ha definito “buon compromesso”, si tratta al tempo stesso di un “accordo sostenibile”, per Seehofer, che ha confermato di mantenere il suo ruolo di Ministro dell’Interno, rispondendo alle voci che lo volevano al passo d’addio. Sull’accordo resta ora però da incassare il consenso dei socialdemocratici, che si sono riuniti nella serata di lunedì assieme agli alleati di governo per capire se sia possibile portare avanti la coalizione. (agg. di Fabio Belli)



SALE LA TENSIONE

Se le ore che passano dovevano servire per un dialogo più conciliante tra Cdu e Csu, le ultime parole di Seehofer di certo non aiuteranno granché in quella direzione, anzi.. In una intervista rilasciata alla Sueddeutsche Zeitung, il ministro degli Interni tedesco “la tocca piano” sulla propria stessa Presidente del Governo: «Non mi lascio licenziare da una Cancelliera che sta lì solo grazie a me», ha spiegato Seehofer che conferma il pessimo rapporto che intercorre con Angela Merkel. «La persona che ho aiutato a insediarsi mi butta fuori. Io dovrei piegarmi e questo non posso farlo», ha aggiunto sempre nell’intervista il ministro ribelle che tiene l’intera Ue col fiato sospeso. Il masterplan di Seehofer prevedeva i respingimenti immediati dei migranti al confine, ma la Cancelliera avendo tolto quel punto (assai duro) dall’accordo sul decreto immigrazione, ha come “incendiato” il rapporto. Il portavoce della Merkel intanto garantisce a livello pubblico, «Il governo è ancora in grado di agire»: prossime ore ancora decisive, in attesa che la stessa Cancelliera parli direttamente alla nazione per confermare o chiudere la crisi di Governo. (agg. di Niccolò Magnani)



GOVERNO A RISCHIO: ECCO COSA PUÒ SUCCEDERE

Il governo tedesco è appeso a un filo. La riunione tra Angela Merkel e Horst Seehofer con Wolfgang Schauble, presidente del Bundestag, a fare da mediatore, è uno degli ultimi tentativi di risolvere la crisi politica tra la cancelliera della Cdu e il ministro Interno, leader della Csu. Quali sono gli scenari al momento? Come riportato dal Fatto Quotidiano, Merkel ha poche opzioni davanti a sé. Senza un’intesa con Seehofer, dovrebbe accettare le dimissioni del suo ministro. Questi potrebbe essere sostituito da un altro esponente della Csu, come il capogruppo Alexander Dobrindt. L’alternativa è la fine della coalizione. A quel punto la cancelliera si presenterebbe in Parlamento a chiedere la fiducia per certificare la mancanza di una maggioranza. Da quel momento dovrebbero poi passare 60 giorni prima di tornare al voto. Per scongiurare le urne Merkel potrebbe tentare due strade: un governo di minoranza con i socialdemocratici o una nuova coalizione con Spd e Verdi. In caso di accordo last minute, invece, la cancelliera si presenterebbe comunque davanti al Bundestag per una fiducia che sancirebbe la fine della crisi. (agg. di Silvana Palazzo)

SEEHOFER E IL PIANO MIGRANTI “ANTI-MERKEL”

L’incontro di oggi fra Seehofer e Merkel dovrebbe avere come finestra aperta per una possibile conclusione e conciliazione entro mercoledì prossimo: l’economia e le borse europee tremano al pensare una crisi di Governo in Germania, ma i principali “pompieri” dei due partiti in maggioranza stanno cercando in ogni modo di tessere la tela giusta per evitare strappi ulteriori. Intanto, mentre la Csu chiede al Ministro Seehofer di ammorbidire le proprie posizioni, sono emerse sui media tedeschi i principali provvedimenti del “piano migranti” che intende mettere in atto, a meno di doversi dimettere per il mancato accordo con Angela Merkel. Il Masterplan Migration, un documento di politica interna diviso in 63 punti per 22 pagine, verrà presentato domenica al vertice del suo partito e potrebbe essere il vero pomo della discordia con la Cdu della Cancelliera. Respingimenti forzati ai confini, rimpatri collettivi, centri di detenzione più rigidi e controlli continue alle frontiere interne: un piano che rischia di mandare in crisi il progetto “europeista” della Merkel e che ripone al centro dell’agenda anche tedesca il nodo dell’immigrazione. Nel frattempo si continua a mediare con l’ex ministro delle Finanze Schaeuble che riveste il delicatissimo compito di condurre la Cancelliera e il Ministro degli Interni verso la stessa direzione e non verso quel “baratro” profetizzato in una intervista questa mattina. (agg. di Niccolò Magnani)

SCHAEUBLE: “GOVERNO SUL BARATRO”

Se è vero che la Csu e la Cdu sono impegnate per non far cadere il Governo ad ogni costo, è anche vero che il caos politico in Germania è ad un livello mai così alto negli ultimi 15 anni. La conferma arriva dall’ex Ministro “di ferro” delle Finanze e ora Presidente del Parlamento tedesco (il Bundestag): per Wolfgang Schauble infatti, «l’unione Csu-Cdu del Governo è sul baratro», spiegando che se non ci sarà un accordo sulla politica migratoria si rischia davvero la caduta dell’esecutivo. Il potentissimo politico della Cdu vedeva di “cattivo” occhio l’ultima fase politica della Cancelliera, a metà tra l’europeismo (per mantenere il ruolo di guida “occulta” dell’Ue) e l’accoglienza sul fronte migranti anche davanti a oggettivi problemi messi sul tavolo dall’altrettanto potente e influente Ministro degli Interni. Dall’Italia intanto il “pariruolo” (e non solo per la carica di Ministro) Matteo Salvini commenta così i dissidi interni al Bundestag: «Almeno questo non e’ colpa mia. Spero che ne escano presto ma guardo al governo italiano. Vuol dire che l’immigrazione fuori controllo non e’ piu’ sostenibile e accettata da nessuno». (agg. di Niccolò Magnani)

CSU: “NON A RISCHIO IL GOVERNO”

Seehofer vuole dimettersi ma la Csu non ha nessun motivo (ad oggi) di dire addio al Governo con Merkel, visto che in termini numerici tornerebbe ad essere un partito di minoranza come lo è sempre stato (e per questo Cdu-Csu non si separano praticamente mai dal Dopoguerra). Dopo l’ultimatum, solo parzialmente edulcorato stamane dal Ministro ribelle, la Csu prova a ricucire con il partito della Cancelliera per arrivare ad evitare uno strappo potenzialmente mortale tanto per la Germania quanto per l’Unione Europea, in piena delicatissima “grana” migranti. Il primo ministro bavarese Markus Soder (Csu) è stato molto più disponibile a trattare: «Siamo pronti al compromesso, come bisogna essere in politica. Non c’è alternativa al governo con noi. Horst ci ha sorpreso tutti ieri», spiega in riferimento alle parole durissime di Seehofer, Ministro degli Interni ma anche Presidente della Csu, con entrambi i ruoli messi in discussione se non cambiano le politiche migratorie “troppo europeiste” della Merkel. Dall’altra parte, anche la stessa Cdu non ha nessuna intenzione di rompere la Grosse Koalition e smorza i toni: «noi auspichiamo un accordo per una procedura comune». Resa dei conti Merkel-Seehofer oggi pomeriggio alle 17, ma dietro di loro i rispettivi partiti “suggeriscono” moderazione. (agg. di Niccolò Magnani)

SEEHOFER CHIEDE TEMPO

Il patto di Bruxelles rischia di fare saltare il governo tedesco. Al centro della contesa il ministro dell’interno Horst Seehofer e la cancelliera Angela Merkel, i migranti la causa del conflitto. Come sottolineato dai colleghi de Il Post, ulteriori divisioni interno all’interno della stessa Csu potrebbero portare a una svolta inattesa: non tutti gli esponenti del partito infatti condividono la posizione di Seehofer, che è pronto a presentare le sue dimissioni anche da presidente della Csu. Angela Merkel potrebbe così riprendere il controllo della situazione, eliminando un elemento di instabilità nel suo governo. Una situazione di breve periodo però, dato che ad ottobre la Csu sarà impegnata nelle impotanti elezioni in Baviera. Lunedì sono previsti nuovi incontri con la cancelliera e i rappresentati del governo: Seehofer ha chiesto tempo per prendere la sua decisione, così da attendere le eventuali proposte. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“ACCORDO SU MIGRANTI ENTRO 3 GIORNI O MI DIMETTO”

Riprendono le trattative politiche in Germania dopo la minaccia di dimissioni del ministro dell’Interno Horst Seehofer. Il leader della Csu ha aperto una grave crisi nell’esecutivo: lascerà se entro tre giorni non troverà un accordo con la Cdu di Angela Merkel sul tema dei migranti. «Dico di sì, che renderò entrambi i posti disponibili e che lo farò entro tre giorni» ha confermato Seehofer nella notte, anticipando così l’incontro in giornata con la Cdu. «Ci parleremo ancora oggi, vogliamo raggiungere un accordo sulle questioni chiave del controllo dei confini e dei respingimenti alle frontiere, e solo su questi punti. E io spero che ci riusciremo» ha proseguito. Come riportato da La Stampa, previsto alle 17 l’incontro al vertice Cdu-Csu, nella sede della cancelleria. Questa è l’ultima opportunità per le due parti di definire una soluzione accettabile. Alle 18, quindi, sono previste dichiarazioni da parte dei rappresentanti del gruppo parlamentare della Spd. «Abbiamo fatto di tutto per costruire ponti e faremo ogni cosa per assicurare che l’Unione (Cdu-Csu) resti unita» il commento questa mattina di Peter Altmaier, ministro dell’Economia, stretto alleato di Merkel. (agg. di Silvana Palazzo)

IL GOVERNO TEDESCO SI “SPACCA” SUI MIGRANTI?

Germania, Horst Seehofer contro Angela Merkel: vuole dimettersi da Ministro dell’Interno. Governo tedesco a rischio spaccatura per la questione migranti: secondo quanto riportato dall’Ansa, Seehofer è pronto a dare una svolta nella Cdu. La Grosse Koalition è a serio rischio, con l’accordo di Bruxelles stilato dalla cancelliera che ha mandato su tutte le furie Seehofer, che ha portato avanti nelle ultime settimane una linea dura in temi di immigrazione. La Dpa rivela che la Csu vuole un summit con la Cdu: solo dopo il ministro dell’Interno deciderà cosa fare. Lui ha già offerto le sue dimissioni, che sono però state rifiutate: “inaccettabili” secondo Alexander Dobrindt, capogruppo del partito nel Bundestag. Ricordiamo che Seehofer è anche presidente del partito e le sue dimissioni chiamerebbero in causa anche la sua forza politica. Angela Merkel, nonostante il caos, ha deciso di non muoversi di un centimetro…

GERMANIA, SEEHOFER CONTRO MERKEL: VUOLE DIMETTERSI

Acque agitate all’interno dell’esecutivo di Angela Merkel, con i cristiano-democratici che stanno dalla parte della cancelliera: ansa.it sottolinea che il partito condivide la linea europea scelta, con i respingimenti unilaterali dei migranti che non sarebbero la strada giusta. Ma la crisi imperversa già da ieri pomeriggio, domenica 1 luglio 2017: il ministro dell’interno ha sottolineato di ritenere “insufficienti” gli esiti del vertice dell’Ue di Bruxelles. Negli ultimi giorni Seehofer ha infatti puntato molto sui respingimenti immediati al confine, attraverso un accordo con Italia e Austria, ovvero i Paesi più importanti. A tal proposito Angela Merkel ha sottolineato alla ZDF che “un accordo con l’Italia per ora non era possibile: il presidente del Consiglio ha spiegato che Roma si è sentita piantata in asso per molti anni da molti”. La questione Ue e quella migranti, ultimi giorni per la Grosse Koalition tedesca? Attesi aggiornamenti nelle prossime ore…