Sta giungendo al termine una giornata drammatica per la Grecia, devastata nella sua capitale, Atene, da un incendio probabilmente senza precedenti. Ai 74 morti ufficialmente già accertati potrebbero aggiungersene presto diversi anni nel bilancio delle vittime: è impossibile infatti setacciare in lungo e in largo la zona colpita dai terribili roghi, e probabilmente potrebbero esserci altre persone rimaste intrappolate in zone più isolate, raggiunte durante i disperati tentativi di fuga. E se in molti non fossero riusciti a raggiungere il mare, il bilancio sarebbe stato ancora più drammatico. Il primo ministro Tsipras ha affermato di stare lavorando per comprendere quali siano state le responsabilità: si teme il dolo e questo comporterebbe una terribile responsabilità, considerando i danni incalcolabili sia a livello economico, sia soprattutto umano arrecati dagli incendi. (agg. di Fabio Belli)
FARNESINA: “NO ITALIANI COINVOLTI”
Brucia la Grecia e gli incendi ad Atene e dintorni sono una vera e propria anticamera dell’Inferno, fatto di morti (forse più di 100), feriti (556) e corpi carbonizzati di chi non è riuscito a trovare una via di fuga dalle fiamme divampate, secondo le autorità, non per cause naturali ma per atto doloso. Rispetto all’ipotesi che tra le 74 vittime accertate possano esserci anche connazionali è intervenuto poco fa ai microfoni di Sky Tg24 il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, che ha dichiarato:”Fino a questo momento, non ci sono connazionali irreperibili”. Nel frattempo alla richiesta di aiuto inoltrata all’Unione Europea da parte del primo ministro Alexis Tsipras – che ha dichiarato 3 giorni di lutto nazionale – stanno giungendo delle risposte concrete. Come riportato dall’Ansa, l’Italia ha messo a disposizione due Canadair dei vigili del fuoco che dovrebbero decollare verso la Grecia nelle prossime ore e risultare operativi per lo spegnimento dei roghi già nella giornata di domani. Da segnalare il gesto di solidarietà proveniente dalla Turchia, storicamente ‘rivale’ della Grecia, che a sua volta ha offerto aiuto al popolo ellenico. (agg. di Dario D’Angelo)
INCENDI GRECIA, AUTORITA’: “SONO DI NATURA DOLOSA”
Ormai non sembrerebbero esservi più dubbi sul fatto che gli incendi ad Atene e dintorni siano di natura dolosa. Ad ammetterlo sono le autorità della stessa isola, a cui sembra davvero improbabile che siano bruciati «terreni boscosi e coltivati, uno dopo l’altro – dicono – e questo dimostra che è impossibile dire che siano casuali». In totale sono stati contati ben 47 roghi diversi e ciò confermerebbe ulteriormente la natura dolosa degli incendi. Nel frattempo le vittime sono salite a 74, ma il bilancio è solamente provvisorio, visto che i morti potrebbero essere oltre 100, come temono in Grecia. 556 invece i feriti, di cui 16 bambini gravi, mentre nelle ultime ore sono stati recuperati cinque cadaveri in mare, che probabilmente si sono gettati in acqua per sfuggire alle fiamme ma che forse non sapevano nuotare. Fra questi ci sono i corpi di tre donne e un bambino. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
16 BIMBI GRAVI
E’ drammatico il bilancio ad Atene, dove almeno 60 persone sono morte a causa di una serie di incendi che sono scoppiati in varie zone della città, ma c’è il rischio che il bilancio peggiori di ora in ora. Oltre alle numerose vittime si registrano anche 556 feriti, di cui 16 bambini gravi, e un numero non precisato di sfollati. Atene brucia, con il Partenone, simbolo dell’antica città greca, avvolto da una nube fitta. Le persone scappano verso il mare, ma la situazione è drammatica, e la nazione ellenica ha chiesto aiuta all’Europa non riuscendo più a contenere i danni: ha risposto l’Italia, con due canadair, e anche la Turchia, storico nemico dei greci. Fra le zone più colpite, quella di Mati, dove una serie di corpi sono stati ritrovati abbracciati gli uni agli altri, e a molti hanno ricordato lo scenario macabro di Pompei. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL RACCONTO DEL VESCOVO
Raggiunto dal Sir ha parlato il vescovo dei cattolici greci di Atene, mons. Sebastianos Rossolatos, riguardo l’infernale situazione che sta colpendo la città di Atene e larga parte della provincia dell’Attica: «il bilancio delle vittime e dei feriti aumenta ogni ora di più», spiega il presule, e in effetti il bilancio recita ormai 60 morti e oltre 600 feriti, con rischio forte che i numeri salgano col passare delle ore. «Un vero inferno, è una carneficina: Preghiamo per tutti coloro che hanno perso la vita, che sono rimasti feriti e privi di tutto. Un pensiero particolare vorrei rivolgerlo anche ai tanti che si stanno prodigando nei soccorsi mettendo a rischio la propria vita». I soccorsi da ogni parte della Grecia stanno giungendo celeri per riuscire a superare l’emergenza nazionale e dall’Unione Europea alcuni fondi saranno sbloccati nelle prossime ore dopo la richiesta del premier Tsipras: sempre il vescovo Rossolatos, concludendo la sua testimonianza importante dai luoghi della tragedia, aggiunge «Questi fatti devono farci interrogare sul rispetto dell’ambiente che passa anche attraverso il rispetto delle regole. Non ci puo’ essere, infatti, una espansione abitativa senza controllo e senza la necessaria autorizzazione. Disastri come questi trovano le loro cause anche nell’azione indiscriminata dell’uomo». (agg. di Niccolò Magnani)
VITTIME ITALIANE? “NON ESCLUDIAMO NULLA”
Ore di terrore e di paura ad Atene, dove una serie di incendi hanno provocato almeno 60 morti (si è purtroppo aggravato il bilancio precedente), e centinaia di sfollati, fra cui moltissimi turisti provenienti da tutto il mondo che in questo periodo dell’anno popolano notoriamente l’isola. Sulla questione è intervenuto anche l’ambasciatore italiano in Grecia, Efisio Luigi Marras, che come riporta Il Corriere della Sera ha ammesso: «Abbiamo visto scene raccapriccianti». Molti testimoni hanno assistito dal vivo a qualcosa che con grande probabilità non dimenticheranno mai in vita loro. Il premier Giuseppe Conte ha invece twittato: «Profondamente scossi per la morte di tante persone, l’Italia si stringe attorno alla popolazione greca e si è già attivata mettendo a disposizione due canadair». Il ministro degli esteri ha attivato il numero di emergenza +390636225, e stando a quanto riferisce l’ambasciatore Marras non è da escludere che fra le vittime vi sia anche qualche italiano: “Non possiamo escludere nulla”. In fondo alla pagina uno dei molti video sugli incendi pubblicati su Youtube in queste ultime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IN FUGA VERSO IL MARE
Migliaia di persone in fuga verso il mare, laddove le spiagge costituiscono l’unica striscia di terra sicura in una Grecia alle prese con l’emergenza incendi alle porte di Atene. La località turistica di Mati non esiste più, ha raccontato una testimone, ma il problema principale dei pompieri che da ore combattono contro il fuoco è che ad alimentare l’incendio sono le forti raffiche di vento oltre i 60 km/h che soprattutto questa notte hanno esteso il raggio d’azione delle fiamme. A questo scenario da incubo si è aggiunto l’innalzamento delle temperature, stabili nell’ordine dei 40 gradi. Ma il sospetto, espresso dal presidente greco Alexis Tsipras in persona, è che gli incendi possano essere di natura dolosa. Il governo ha richiesto l’intervento dell’Unione Europea per fronteggiare l’emergenza ma nel frattempo si procede a vista. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, emblematico è stato l’appello rivolto dal vicesindaco di Megara, che sorge nei pressi di Kineta, ai suoi concittadini: “Il fuoco infuria senza sosta, facciamo appello ai residenti di dirigersi verso Corinto per proteggere se stessi e i propri figli”. (agg. di Dario D’Angelo)
TESTIMONE, “MATI NON ESISTE PIU'”
Mati, la località turistica costiera della Grecia maggiormente colpita dagli incendi, situata circa 40 km a nordest di Atene, non esiste più. Questo è il lapidario commento di una testimone sopravvissuta all’inferno di fuoco che sta mettendo in ginocchio il Paese, con un bilancio purtroppo destinato ad aumentare che parla di 50 morti e centinaia di feriti. Intervistata dalla tv greca Skai, la donna ha dichiarato:”Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento”. Ed è proprio a Mati che è stato rinvenuto il maggior numero di vittime, con corpi ritrovati carbonizzati all’interno di case e automobili. Nel frattempo prosegue la disperata fuga di migliaia di persone, tra residenti e turisti, che vedono nelle spiagge l’unica via di salvezza. Da qui le persone vengono evacuate da navi della marina, yacht e barche da pesca. Un altro testimone citato dalla BBC online, ha raccontato:”Per fortuna c’è il mare, siamo scappati in mare, perché le fiamme ci stavano inseguendo fino in acqua. Il fuoco ci ha bruciato la schiena e ci siamo tuffati in acqua. Ho detto ‘mio Dio, dobbiamo correre a salvarci”. (agg. di Dario D’Angelo)
VITTIME E BAMBINI RITROVATI ABBRACCIATI
Grecia in ginocchio per la serie di incendi nelle grandi pinete ai lati di Atene che stanno devastando il Paese. I danni maggiori si riscontrano a Mati, a circa 40 chilometri da Atene, dov’è stata ritrovata gran parte delle vittime all’interno delle proprie auto o delle proprie case. Uno scenario apocalittico, da film dell’orrore, come quello che i soccorritori si sono trovati di fronte entrando in una villa e ritrovando al suo interno i corpi di 26 persone carbonizzate nel giardino. Altre vittime sono state rinvenute abbracciate l’una all’altra sulla spiaggia di Argyri, sempre a Mati. I corpi, tra cui quelli di bambini, giacevano senza vita a una trentina di metri dal mare, a pochi passi da un ristorante molto frequentato della zona. Il bilancio provvisorio, che per il momento parla di 50 morti, sembra destinato ad aggravarsi. Come riportato da La Repubblica, il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos, ha dichiarato che tra i feriti vi sono 16 bambini, 11 dei quali sono in gravi condizioni. (agg. di Dario D’Angelo)
INFERNO DI FUOCO IN GRECIA: 50 MORTI E 156 FERITI
Un vero e proprio inferno di fuoco quello che sta devastando l’Attica, in Grecia, dove le grandi pinete attorno ad Atene sono oggetto da diverse ore di incendi che i vigili del fuoco non stanno riuscendo a domare e che per il momento hanno provocato un bilancio provvisorio a dir poco tragico che parla di 50 morti e 156 feriti. Nella notte altri incendi sono divampati in altre regioni della Grecia, ma fino a questo momento il maggior numero di morti si registra nei dintorni della località balneare di Mati, situata a 40 chilometri a nord-est dalla capitale Atene. Come riportato da Agi, secondo la Protezione Civile è possibile che vi siano altre vittime. La zona considerata più a rischio, dove sono stati rinvenuti i corpi, è quella compresa fra il porto di Rafina, a 30 chilometri da Atene, e Nea Makri, dieci chilometri più a nord. Sono migliaia di abitanti dell’Attica orientale che hanno deciso di rifugiarsi sulle spiagge o sono saliti su imbarcazioni per sottrarsi alle fiamme. (agg. di Dario D’Angelo)
INCENDI IN GRECIA
Nella giornata di oggi la Grecia si è trasformata in un teatro tetro fatto di preoccupazione e grandissimi problemi logistici. Atene infatti è andata in fiamme con il cielo che si è colorato di arancione e grigio con le fiamme che sono divampate nell’area nord-est della capitale. Questo ha portato alla fuga di migliaia di persone che cercavano di scappare dalle fiamme per evitare problemi ancor più gravi. Intanto molti turisti sono stati evacuati addirittura via mare, fuggiti a nord est di Atene. Sono andate a fuoco due grandissime foreste che si muovono ai lati della capitale. Sono intervenuti sul luogo dell’incendio centinaia di vigili del fuoco per provare a spegnere le fiamme, con le autorità che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Addirittura è stato chiesto l’intervento dell’Unione Europea per cercare di limitare i danni e per evitare di vedere quella che poteva essere una vera e propria strage. Il Tg5 ha parlato di almeno quattro vittime.
MA COSA È SUCCESSO?
Le immagini che ci giungono da Atene, capitale della Grecia, sono inquietanti ma non sono legate a un attentato, bensì si tratta di una serie di incendi che hanno portato il cielo della città a colorasi di grigio. Un incendio è divampato nei pressi di Penteli prendendo la strada per la vicina città di Rafina. Un altro invece ha iniziato a devastare le pinete in una zona che si trova a 50 chilometri ad ovest da Atene stessa. Tutto questo ha costretto alla chiusura della principale autostrada di tutto il paese. Sono stati dislocati oltre cento vigili del fuoco con decine di mezzi e inoltre hanno iniziato a sorvolare la zona ben quattro elicotteri e sette aerei anti-incendio. Questo però non è bastato tanto che è stato richiesto l’intervento dell’Unione Europea per cercare di domare le fiamme che stanno rischiando di devastare in maniera irreparabile una delle città più belle del mondo. Clicca qui per il video.