L’abbattimento da parte di Israele del jet siriano di fabbricazione russa provocherà delle tensioni anche con Mosca? Quando si parla di ciò che accade sulle alture del Golan, ma più in generale in Medio Oriente, di sicuro c’è ben poco. Possiamo azzardare però una previsione: i rapporti tra Gerusalemme e Mosca non verranno incrinati neanche adesso che nel mirino di Benjamin Netanyahu è finito l’alleato di Vladimir Putin: Bashar al-Assad. Come riportato da formiche.net, è un periodo di scambi intensi sull’asse Israele-Russia. Un paio di giorni fa il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e il capo di stato maggiore della Difesa, Valery Gerasimov, si sono recati in visita a Gerusalemme. Tema della discussione? Come spesso accade l’Iran. Israele ha chiesto che la Russia eserciti la sua influenza su Teheran affinché gli italiani provvedano al ritiro di armamenti sofisticati e missili dalla Siria e allo stesso tempo pongano fine ai trasferimenti di armi agli Hezbollah. Israele ha chiarito che riterrà Assad responsabile di qualsiasi aggressione iraniana contro Israele dal territorio siriano “perché Assad è colui che ospita gli iraniani” ha detto un funzionario a Barak Ravid, giornalista israeliano e collaboratore di Axios. Dunque sullo sfondo di questo abbattimento non è escluso che il bersaglio sia siriano, ma il destinatario del messaggio sia invece iraniano…(agg. di Dario D’Angelo)



SIRIA, “ISRAELE SOSTIENE L’ISIS”

“Il nemico israeliano ha preso di mira un nostro aereo da guerra che stava colpendo i terroristi in territorio siriano, nei pressi di Saida”: con queste parole, firmate dal ministero della Difesa di Damasco, la Siria accusando Israele di aver abbattuto un suo jet di fabbricazione russa nel proprio spazio aereo, e non in quello dello Stato Ebraico come affermato dalle autorità militari di Gerusalemme. Come riportato da Il Post, l’esercito israeliano sostiene che prima di lanciare i missili che hanno abbattuto l’aereo siriano aveva mandato diversi segnali al velivolo per avvertirlo di non entrare nel suo spazio aereo. Dal canto suo Damasco, che dichiara che lo scopo del jet era quello di bombardare i terroristi presenti sul suo territorio, ha accusato Israele di “sostenere l’Isis”. Da capire se l’abbattimento del jet di fabbricazione russa sopra le Alture del Golan comporterà delle conseguenze nei rapporti tra Gerusalemme e Mosca. (agg. di Dario D’Angelo)



DUBBI SULLE SORTI DEL PILOTA DEL JET

Un jet da combattimento siriano è stato abbattuto oggi da Israele. Le Forze di difesa israeliane hanno intercettato con due missili Partito un velivolo Sukhoi di fabbricazione russa, che era stato monitorato per due chilometri già prima dell’ingresso nello spazio aereo israeliano. Le autorità siriane hanno confermato l’abbattimento del caccia, ma hanno anche spiegato che il jet stava bombardando una delle ultime roccaforti dello Stato islamico nell’area di Yarmouk, senza aver violato lo spazio aereo israeliano. Tesi confermata anche dalle autorità siriane all’agenzia di stampa ufficiale Sana. Questa versione contrasta apertamente quella di Israele. Stando a quanto riportato dall’emittente satellitare Sky News Arabia, il velivolo si sarebbe schiantato nell’area di Yarmoyk, in Siria. Finora non sono emersi dettagli sulla sorte del pilota. Il quotidiano locale Haartez riferisce che le sirene anti-bombardamento sono risuonate negli insediamenti israeliani di tutto il Golan, vicino alla linea di demarcazione con la Siria. I residenti del nord di Israele hanno raccontato di aver visto missili intercettori sparati dall’area di Safed e che si sono sentite esplosioni.



ISRAELE ABBATTE CACCIA SIRIANO A GOLAN

L’esercito israeliano ha aggiunto che in mattinata si sono intensificati i combattimenti interni, «compreso l’intensificarsi delle attività delle forze aeree siriane, che l’esercito israeliano è pronto e vigile e continuerà ad agire contro le violazioni degli accordi di separazione delle forze del 1974». Per gli abitanti del Golan l’allarme e’ cessato e che la vita è tornata alla normalità. Come dicevamo, non sono chiare le condizioni del pilota. Secondo alcune fonti, ma per ora sono solo indiscrezioni, il militare sarebbe riuscito a lanciarsi dall’aereo prima che cadesse al suolo, ma potrebbe essere finito nel territorio controllato dai ribelli. Le fonti, precisa il Giornale, sono ancora poche e non in grado di dare risposte certe. Quel che è certo è che al confine siro-israeliano la situazione è tutt’altro che semplice. Stati Uniti, Russia, Israele e Siria stanno cercando di giungere a una situazione di equilibrio. Le forze di Bashar Al Assad stanno riconquistando il territorio, liberandolo da forze ribelli e terroristi, ma l’offensiva si scontra con gli interessi degli israeliani, che non vogliono forze alleate dell’Iran al loro confine e temono per l’avanzata dell’esercito di Damasco vicino al Golan. La pace dunque si regge su un filo sottilissimo.