Sarebbe di almeno 20 morti il bilancio dopo il crollo della diga nel Laos, nel sud est asiatico. Come vi abbiamo riferito, nella giornata di ieri, nella provincia sudorientale di Attapeu, l’imponente costruzione non ha retto il peso dell’acqua, molto probabilmente per un difetto nella costruzione (ancora in corso), e 5 miliardi di metri cubi si sono riversati nei villaggi vicini, inondando tutto ciò che trovavano. Il bilancio, come riportato dai colleghi della BBC, rischia di essere arrotondato solo per difetto, visto che vi sarebbero almeno un centinaio di dispersi, e di conseguenza potrebbe aumentare di qui alle prossime ore il numero delle vittime. I soccorritori stanno scandagliando tutta la zona per cercare di trovare dei superstiti, con l’aiuto di elicotteri e barche. Si cerca anche di trarre in salvo i sopravvissuti che si sono barricati sopra i tetti delle abitazioni per sfuggire alla furia dell’inondazione. A complicare la situazione, le piogge attese nelle prossime ore: bisogna agire con tempestività. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
6.600 SFOLLATI
Interi villaggi scomparsi, sommersi da un muro d’acqua devastante. E’ il quadro che si presenta il giorno dopo il crollo della diga nel Laos. Morti e dispersi non si contano tra le 6.600 persone travolte. Dalla Thailandia sono giunti soccorsi di prima emergenza, ma l’area è circondata da una foresta che rende complicate le operazioni. La diga, sull’affluente del fiume Mekong nella provincia di Attapeu era ancora in costruzione, probabilmente per questo ha ceduto, facendo tracimare 5 miliardi di metri cubi di acqua, come dire due milioni di piscine olimpioniche si aprono contemporaneamente. “L’incidente è stato causato dalle continue piogge che hanno creato l’accumulo di grandi quantità di acqua”, dicono i responsabili dell’azienda. Il papa ha espresso il suo pensiero per le vittime: “La mia solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti da questo disastro” e ha fatto sapere di aver pregato “per i morti, la guarigione dei feriti e la consolazione di tutti coloro che piangono la perdita dei loro cari e la paura per le vite di coloro che sono ancora dispersi”. (Agg. Paolo Vites)
CROLLO DIGA
La situazione dell’inondazione in Laos a causa del crollo della diga è drammatica, e ben 6 villaggi sono stati letteralmente spazzati via dalla furia degli elementi. “Numerose persone hanno perso la vita e diverse centinaia di persone risultano disperse“, è l’allarme lanciato dall’agenzia di stampa nazionale laotiana, con tutto quello che ne consegue in termini di emergenza umanitaria. Una volta stabilita la conta delle vittime, che purtroppo potrebbe essere ancor più grave di quella che si ipotizza considerando l’elevato numero di dispersi, si dovrà lavorare sull’emergenza sfollati che potrebbe coinvolgere ben diecimila persone, considerando le notizie che continuano ad avvicendarsi nei drammatici bollettini dell’emittente ABC Laos, secondo la quale serviranno ancora diverse ore per tracciare un bilancio davvero preciso di vittime, dispersi e sfollati. (agg. di Fabio Belli)
IMMANE TRAGEDIA
Una tragedia di proporzioni immani quella che ha avuto luogo nel Laos, dove il crollo di una diga idroelettrica ha provocato numerosi morti (non c’è ancora una stima ufficiale), centinaia di dispersi e oltre 6600 sfollati per effetto del rilascio di 5 miliardi di metri cubi di acqua che hanno inondato i villaggi di Yai Thae, Hinlad, Mai, Thasengchan, Tha Hin e Samong. Come riportato da SkyTg24, l’emergenza nelle zone interessate dal crollo riguarda i generi di prima necessità. Non è un caso che il primo ministro Thongloun Sisoulith abbia deciso di rinviare le riunioni in agendo del governo per recarsi nella zona colpita dal disastro, nel distretto di Sanamxay, per monitorare l’andamento dei soccorsi insieme ad altri funzionari e per rincuorare le persone che in pochi attimi hanno visto distruggere sotto i loro occhi una vita di lavoro. Le autorità locali nel frattempo hanno rivolto il loro appello agli enti governativi e ad altre comunità perché vengano forniti alle popolazioni colpite aiuti d’emergenza come vestiti, cibo, acqua potabile e medicine. (agg. di Dario D’Angelo)
I PROBABILI MOTIVI DEL CROLLO
Un numero imprecisato di vittime, centinaia di dispersi e più di 6600 sfollati: bastano forse questi pochi dati a dare le dimensioni di quanto accaduto in Laos dopo il cedimento di una diga idroelettrica che ha provocato l’inondazione improvvisa di sei villaggi in costruzione nella provincia di Attapeu, nella zona sud-orientale del Paese. Secondo quanto riportato da un’agenzia di stampa locale Laos News, il disastro si sarebbe verificato nel tardo pomeriggio di lunedì 23 luglio. Fin da subito sono scattati i soccorsi, a bordo di imbarcazioni arrivate sul luogo degli allagamenti che hanno cercato di mettere in salvo quanti più abitanti possibile. Come chiarisce SkyTg24, le ragioni che hanno portato al cedimento della diga nota come Xepian-Xe Nam Noy non sono ancora note. L’ipotesi più accreditata è che a provocare la frattura e la successiva distruzione della barriera abbiano contribuito le inondazioni provocate dalle forti piogge che in questo periodo si sono abbattute su tutta la regione. (agg. di Dario D’Angelo)
RISCHIO ECATOMBE
Si teme un’ecatombe in Laos dopo il crollo della diga. 5 miliardi di metri cubi d’acqua si sono riversati nelle zone circostanti, inondano diversi villaggi che nulla hanno potuto fare contro la furia dell’acqua. Moltissime le zone sommerse da metri d’acqua, a cominciare da Yai Thae, Hinlad, Mai, Thasengchan, Tha Hin e Samong. Come si può notare dal video che trovate più in basso, si sono creati dei veri e propri fiumi che hanno invaso molte zone di una delle nazioni più povere al mondo. Colonia francese fino al 1953, ha circa 7 milioni di abitanti, e la maggior parte delle persone vive proprio in aree rurali dove si lavora quasi esclusivamente nel settore agricolo. Oltre a centinaia di morti e dispersi e a 6.500 sfollati, si rischia un vero tracollo per l’economica, con i terreni devastati dopo la violenta inondazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CROLLO NEL LAOS
Tragiche notizie ci giungono dal Laos, dove una diga idroelettrica è crollata, causando morti e distruzione. Stando a quanto riferito dai principali quotidiani di informazione online, la struttura era in costruzione nel sud est della nazione, e per cause ancora non chiare, è crollata. Dopo il cedimento sono stati liberati cinque miliardi di metri cubi d’acqua, che hanno inondato i vari villaggi della zona, causando un numero imprecisato di morti. L’agenzia di stampa nazionale spiega che gli sfollati dovrebbero essere 6.500 mentre sarebbero centinaia i dispersi, trascinati dalle acque che hanno invaso qualsiasi cosa.
LA DIGA E’ COSTATA 1.2 MILIARDI DI DOLLARI
La diga si trova nella provincia sud orientale di Attapeu, e i lavori sono in carico alla ditta Xe Pien-Xe Namnoy Power Company, azienda che vede al suo interno la collaborazione anche di gruppi thailandesi e sudcoreani. Un impianto idroelettrico costato ben 1.2 miliardi di dollari, e i cui lavori sarebbero stati ultimati entro il prossimo anno, per esportare ben il 90% dell’energia thailandese. Il governo ha voluto scommettere molto su questa fonte di energia, ma diverse organizzazioni ambientaliste locali hanno puntato il dito proprio nei confronti della pericolosità degli stessi impianti, nonché per i danni provocati alla flora e alla fauna locale.