Dopo la nota ufficiale diffusa dalla polizia di stato cinese, sembra ormai chiaro che quanto accaduto oggi a Pechino sia stato solamente il gesto isolato di un folle. Non si può assolutamente parlare di attentato, ma semplicemente di un’azione criminale, tra l’altro, nemmeno riuscita. L’uomo ha fabbricato un ordigno che avrebbe dovuto colpire l’ambasciata americana di Pechino (forse perché non ha concesso il visto allo stesso “attentatore”), ma in realtà la bomba è esplosa in volo, e ferendo una sola persona: lo stesso malvivente. Inoltre, i testimoni riferiscono di un enorme scoppio, ma l’ordigno sarebbe stato molto più simile ad un fuoco d’artificio piuttosto che ad una bomba vera e propria, provocando tanto fumo e nient’altro. Infine, se ancora aveste dei dubbi sulla matrice “casalinga” dell’azione, non vi è stata nessuna rivendicazione da parte dei più noti gruppi terroristici al mondo, a cominciare dall’Isis. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA NOTA DELLA POLIZIA CINESE

Arriva il comunicato ufficiale da parte della polizia cinese, circa l’attentato avvenuto questa mattina presto (le 13:00 in Cina), a Pechino, nei pressi dell’ambasciata americana. Come fanno sapere le forze dell’ordine cinesi, l’esplosione è stata provocata da un uomo che ha lanciato un congegno pirotecnico che ha ferito leggermente lo stesso. «Attorno alle ore 13.00 locali del 26 giugno – si legge sulla nota – un uomo ha innescato un sospetto congegno pirotecnico all’incrocio tra Tianze Road e Anjalou Road, causando un’esplosione». L’aggressore ha riportato delle ferite alle mani, ma senza provocare altre vittime o ferite. La deflagrazione è stata comunque importante, anche se non ha provocato danni, e avrebbe creato invece molto fumo, innescando inoltre il panico fra le persone della zona. Non è ancora stata chiarita invece la presenza della donna che si sarebbe cosparsa con del liquido infiammabile, e che si diceva pronta a darsi fuoco. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NESSUN FERITO OLTRE L’ATTENTATORE

Non ci sarebbero feriti, oltre all’autore dell’esplosione avvenuta oggi fuori dall’ambasciata americana a Pechino, dove un giovane di 26 anni della Mongolia Interna soprannominato Jiang avrebbe azionato una bomba che gli sarebbe poi esplosa in mano. Sulla spaventosa esplosione che ha fatto temere il peggio, come riporta TgLa7, ci sono al momento pochissime informazioni rese note grazie alle testimonianze di chi era nei pressi dell’edificio e riportare in seguito dalle principali testate giornalistiche internazionali. Dopo l’esplosione ci sono stati momenti di forte tensione e confusione dettati dal fatto che solo poche ore prima una donna aveva tentato di darsi fuoco sempre davanti alla sede dell’ambasciata americana a Pechino, protetta da un vetro antiproiettile. Non è chiaro, secondo quanto riferito dalla stessa polizia, se tra i due fatti vi sia o meno una correlazione ma proprio questo in un primo momento ha portato a far credere che dietro l’esplosione potesse esserci la mano di una donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



TENTATIVO ANDATO IN FUMO

Emerge qualche dettaglio in più circa la bomba esplosa questa mattina alle ore 7:00 in Italia, le 13:00 in Cina, nei pressi dell’ambasciata americana. Un portavoce ha parlato così alla Cnn: «La polizia locale ci ha detto che un individuo ha fatto esplodere una bomba, e a parte l’attentatore non ci sono feriti e non ci sono danni all’edificio». Il distretto di Pechino in cui si è verificata l’esplosione, Chaoyang, è stato subito isolato dalle autorità, con cordoni di emergenza. Stando a quanto riferito da un testimone che si trovava nei pressi dell’esplosione, si è verificato moltissimo fumo, e si è sentito odore di fuochi d’artificio. Per quanto riguarda l’attentatore, invece, fonti interne alla polizia riferiscono che: «È ricoverato in ospedale e nessun altro è rimasto ferito, il suo cognome è Jiang, ha 26 anni ed è originario della Mongolia Interna: il caso è oggetto di ulteriori indagini». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

L’IDENTITA’ DELL’ATTENTATORE

Ha 26 l’anni il ragazzo che ha tentato di lanciare una bomba artigianale di piccola dimensione contro l’ambasciata Usa di Pechino: proviene dalla Provincia della Mongolia interna ed è di fatto l’unico ferito alla mano nell’intero caos che ha generato con la sua esplosione (chi ricorda il brano “Il bombarolo” di Fabrizio De Andrè non potrà che “sorridere” del bizzarro evento, ndr). Nessuna ipotesi sul movente per ora, anche se dalla Cina alcuni avvisano di un fatto che potrebbe – forse – spiegare il tutto: un diplomatico americano ha dichiarato all’inviato del New York Times che l’esplosione è avvenuta nell’area dove i cinesi fanno coda per ottenere il tanto agognato visto Usa. Per quel motivo, si ipotizza, che il ragazzo potesse aver fatto esplodere proprio lì la sua “micro bomba” per attirare l’attenzione sulle condizioni pessime sotto il profilo dei diritti umani in cui versano molti cinesi in patria. Di conferme al momento non ve ne sono, mentre ciò che è certo è la singolarità dell’evento: non vi sono stati altri attacchi e altre micro-bombe piazzate attorno all’ambasciata Usa. (agg. di Niccolò Magnani)

MISTERO SU ATTACCO COMBINATO

Nell’allarme procurato a Pechino, che si tratti di due kamikaze intenzionati ad un attacco combinato o una semplice “coincidenza”, o addirittura un duplice attacco di due “folli” ancora non è dato saperlo: quello che è certo è che non vi sono feriti né danni particolari a cose e strutture appena fuori dall’ambasciata. Il 26enne che ha lanciato il piccolo ordigno – definito come una sorta di “fuoco d’artificio” – è l’unico ferito nell’azione di allarme procurata questa mattina, ora italiana, davanti all’ambasciata degli Stati Uniti. Si tende ad escludere l’opzione del terrorismo, anche se occorreranno altre verifiche specie per capire se i due fermati abbiano condotto un attacco in “sincero” finito per fortuna male per il loro obiettivo. Nel frattempo, un portavoce dell’ambasciata americana di Pechino, rassicura tutti: «C’è stata un’esplosione oggi intorno alle 13:00 sulla strada fuori dall’angolo sud-est del complesso dell’ambasciata, secondo l’ufficiale di sicurezza regionale dell’ambasciata, c’è stato un individuo che ha fatto esplodere una bomba, a parte l’attentatore, nessun’altra persona è stata ferita e non ci sono stati danni alle proprietà dell’ambasciata». Insomma, dopo gli scontri commerciali e politici tra Cina e Usa, il timore di una ripercussione di questo tipo è scattato subito dopo la notizia dell’esplosione: col passare delle ore, i timori si spengono sempre di più.. (agg. di Niccolò Magnani)

AGGRESSORE FERITO

Giungono le prime conferme dalla Cina e dal New York Times, circa l’esplosione avvenuta poche ore fa presso l’ambasciata americana di Pechino. Pare che un uomo abbia tentato di lanciare un ordigno molto probabilmente di natura artigianale, al di là della cancellata della sede statunitense, ma gli sarebbe esploso fra le mani provocando il ferimento dello stesso aggressore. Non si conosce l’identità dell’uomo, ne tanto meno le sue intenzioni, e pare che non vi siano altri feriti. L’esplosione si sarebbe verificata attorno all’una di pomeriggio in Cina, e avrebbe provocato il danneggiamento di diverse automobili parcheggiate fuori dall’ambasciata. Rimane il dubbio circa la donna che è stata portata via mentre si cospargeva di benzina, forse per immolarsi: non è da escludere che si sia trattato di un tentativo di attacco coordinato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UOMO TENTA DI LANCIARE UNA BOMBA VERSO L’AMBASCIATA

Una forte esplosione ha scosso la capitale della Cina, Pechino. Stando a quanto riferito dai media internazionali, si è verificato un enorme boato vicino all’ambasciata americana, provocando un numero imprecisato di feriti, mentre non è chiaro se via siano o meno delle vittime. Si sa ancora poco circa questo attentato, e sui social sono centinaia le foto e i video a testimonianza di quanto avvenuto. Da ogni filmato si vede del fumo che avvolge alcuni edifici di Pechino, con la polizia che ha creato un posto di blocco per delimitare la zona del presunto attentato.

IL VIDEO DI QUANTO STA ACCADENDO

A causare l’esplosione potrebbe essere stata una donna, come riferito dal quotidiano del partito comunista, Global Times, che afferma che «La polizia ha portato via una donna che si era cosparsa di benzina nel tentativo sospetto di auto immolarsi». Secondo quanto riferito dal tabloid inglese, Mirror, sarebbe stato invece un uomo a causare l’esplosione, lanciando verso l’ambasciata un ordigno che è però detonato prima che toccasse terra. Oltre ai feriti vi sarebbero una serie di auto danneggiate all’esterno della cancellata dell’edificio, chiaro indizio della potenza dell’esplosione. L’incidente è avvenuto nel distretto di Chaoyang, dove si trovano altre ambasciate straniere.