E’ stato emesso un provvedimento di espulsione per lo street artist napoletano Jorit Agoch e la sua crew, con un altro italiano che era stato arrestato insieme al lui dalla polizia di Betlemme per la realizzazione di un murales che ritraeva l’attivista palestinese Ahed Tamimi. L’accusa di aver “danneggiato e imbrattato la Barriera di difesa nella zona di Betlemme” è costata dunque l’allontanamento dal paese, ma la Farnesina si era comunque attivata per la liberazione dei due italiani, con il conseguente rimpatrio che era comunque considerato un atto dovuto. La notizia sorprendente viene invece dalla liberazione dopo otto mesi di prigionia della stessa Ahed Tamimi: la vicenda degli italiani si lega così a quella dell’attivista per la quale gran parte della comunità internazionale si era già mobilitata. (agg. di Fabio Belli)



LIBERATI ANCHE GLI ITALIANI

Dopo la notizia della liberazione di Ahed Tamimi, arriva quella dello street artist napoletano Jorit Agoch e l’altro ragazzo italiano fermati ieri dalla polizia israeliana a Betlemme. La notizia è stata confermata dalla Farnesina. Come riportato da SkyTg24, il rilascio dei due italiani e di un ragazzo palestinese è stato subordinato dalle autorità italiane ad un provvedimento di espulsione. Soddisfatta la madre di Jorit: «Sono felice. Gli ho già parlato attraverso il telefono dell’avvocato del consolato italiano che ha seguito la vicenda. È provato dalla vicenda ma non ha perso il buonumore». Jorit stava realizzando un’opera di street art raffigurante Ahed Tamimi, la 17enne diventata il simbolo della resistenza palestinese all’occupazione israeliana e rilasciata oggi dopo otto mesi in prigione. Era stato proprio l’artista napoletano ad annunciare su Facebook il suo arresto. La Farnesina si è subito attivata. (agg. di Silvana Palazzo)



PADRE DI JORIT, “LIBERATELO!”

Mentre lo scontro politico tra Israele e Palestina prosegue in seguito alla liberazione di Tamimi e alle invettive lanciate contro lo Stato di Israele – supportata dal presidente Abu Mazen – il caso del writer arrestato si complica ulteriormente. Al momento è arrestato, seguito dal Consolato ma pur sempre dietro le sbarre in attesa di novità importanti in merito alla sua incriminazione: il padre di Jorit, Luig Cerullo, ha lanciato un appello sui social per poter liberare il figlio messo in carcere proprio dopo l’opera dedicata a Ahed Tamimi. «Aiutatemi a liberare mio figlio. Dietro quel muro è scomparso mio figlio ammanettato come un criminale. Dietro quel muro c’è il niente e la mia pazzia», ha scritto Cerullo. A dar manforte alla famiglia del writer ci pensa la stessa Tamimi che ricordando la sua prigionia appena conclusa, invia la sua vicinanza al ragazzo incarcerato. Inoltre, aggiunge, «Tutte le prigioniere in carcere sono forti, e ringrazio tutti quanti mi hanno sostenuto mentre io stessa ero incarcerata». (agg. di Niccolò Magnani)



ABU MAZEN RICEVE TAMIMI

E’ libera dopo otto mesi di carcere l’eroina palestinese Ahed Tamimi, adolescente appena 17enne. Era stata incarcerata circa 240 giorni fa per aver preso a schiaffi alcuni militari israeliani (il video dell’episodio aveva fatto il giro del web), e da quel giorno era divenuta il simbolo della resistenza della Palestina, appoggiata da numerosi associazioni non soltanto locali, ma di ogni nazionalità. E la prima giornata in libertà dopo la reclusione, Ahed l’ha passata a fianco del presidente della Palestina, Abu Mazen, a Ramallah. Durante il vis-a-vis, immortalato dai fotografi, il noto uomo politico ha parlato così alla giovane Tamimi: «Tu sei il simbolo della lotta palestinese per ottenere la liberta’, la indipendenza e lo Stato di Palestina», dopo averla abbracciata. Dopo l’incontro, la giovane si è recata presso la tomba dell’ex compianto presidente Yasser Aarafat, accompagnata dal vicepresidente di al-Fatah, Mahmud al-Alul. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NOVITA’ SULL’ARRESTO DI JORIT

Scarcerata insieme alla madre, anche lei in carcere per otto mesi, Ahed Tamimi era accusata di terrorismo per aver schiaffeggiato a mani nude alcuni soldati israeliani che si erano presentati nel vialetto di casa sua. Nel frattempo sono invece entrati in carcere due italiani che avevano dipinto un grande murales a Betlemme con il suo volto, sono in corso incontri con il consolato italiano e le autorità israeliane. Il nostro console si è infatti recato ieri notte a incontrare gli arrestati in carcere. La versione della polizia israeliana dice che i due italiani e un palestinese, sono stati arrestati “mentre avevano il volto coperto e disegnavano illegalmente sul muro. Quando agenti della Guardia di frontiera hanno agito per fermarli, hanno tentato la fuga con un veicolo che è stato bloccato dai militari”. (Agg. Paolo Vites)

“LA RESISTENZA CONTINUA”

Non è intenzionata a deporre le armi la giovane Ahed Tamimi, adolescente palestinese che ormai da tempo si batte a mani nude contro i soldati israeliani. Rilasciata nelle scorse ore dopo otto mesi di carcere, la ragazza ha spiegato: «Dalla casa di questo martire io dico: la resistenza continuerà finché la occupazione sarà stata rimossa – le parole dell’attivista rilasciate ai giornalisti, riportate dall’edizione online de Il Fatto Quotidiano – tutte le prigioniere in carcere sono forti, e ringrazio tutti quanti mi hanno sostenuto mentre io stessa ero incarcerata». Nel frattempo continua a rimanere in carcere l’artista italo-olandese Jorit, arrestato a Betlemme insieme ad un amico mentre stava realizzando un murale proprio in onore dell’attivista palestinese di cui sopra. Con lui sono in contatto le autorità italiane che stanno cercando di fornirgli ogni tipo di assistenza. Il ragazzo è finito in carcere per danneggiamento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

RILASCIATA AHED TAMIMI

E’ stata rilasciata la giovane Ahed Tamimi, ragazza palestinese arrestata otto mesi fa dopo aver schiaffeggiato alcuni soldati israeliani. Un episodio che aveva fatto il giro del mondo, con la giovane che di fatto era divenuta un’eroina internazionale; moltissime le associazioni e gli attivisti che si sono battuti per la sua scarcerazione, e fra questi anche l’artista napoletano di origini olandesi, Jorit Agoch, fermato ieri a Betlemme proprio mentre stava realizzando un murale con il voto di Ahed (leggete la storia qui sotto). «Ho desiderato questo momento perché mi mancavano molto», le parole del padre di Tamimi, Bassem. La  famiglia della giovane ha spiegato di voler vivere una vita normale, interrompendo le proteste contro l’occupazione a Nabi Saleh, anche se a volte «l’occupazione – dicono, come riferisce La Repubblica – ti costringe a resistere perché non c’è altro modo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ARRESTATO L’ARTISTA JORIT

Lo street artist Jorit Agoch si trovava a Betlemme per realizzare un murale su Ahed Tamini, attivista palestinese. Una situazione che ha smosso i soldati israeliani, portando all’arresto dell’uomo. Ad essere fermato non è stato solo l’artista campano, ma anche un altro italiano che era con lui. A dichiararlo è stato lo stesso Jorit tramite i suoi profili social come Facebook e Instagram con un post pubblicato poco prima delle ore 19.00. Il luogo scelto per il murale non era casuale, ma si trattava del muro di separazione israeliano. L’opera era ormai arrivata quasi alla sua conclusione e l’uomo è stato fermato proprio mentre stava completando il volto della nota attivista. Ahed Tamimi è in carcere per aver preso a schiaffi un soldato dell’Israel defense Forces, diventando così anche se giovanissima simbolo della resistenza di un popolo.

CHI È JORIT AGOCH?

Jorit Agoch è molto conosciuto nel mondo per le sue opere e per la sua voglia di provocazione. Napoletano di origini olandesi nella sua città aveva dipinto diverse facciate di edifici importanti. Un San Gennaro all’ingresso di Forcella, Massimo Troisi, il volto di una bimba rom a Ponticelli, Diego Armando Maradona con un bambino acustico a San Giovanni a Teduccio sono sicuramente i suoi più grandi capolavori. Tra i tratti distintivi delle sue opere c’è anche la volontà di imporre un marchio, con cicatrici che sono utilizzate come tratto distintivo dell’umanità dei suoi volti. Lo stesso Jorit ha sottolineato come questa scelta rappresenta la volontà di appartenere alla Human Tribe.