Interessante quanto preoccupante inchiesta realizzata dall’associazione giornalistica americana, ProPublica, circa lo stato dei bambini migranti nei centri di accoglienza. Sono state denunciate una serie di violenze sia fisiche quanto sessuali, che descrivono un quadro agghiacciante. ProPublica ammette di avere documentazioni circa quanto scoperto, nonché testimonianze, come quella di un 15enne dell’Honduras, che è stato molestato in un centro di Tucson, in Arizona, nel 2015. Ad abusare di lui, un uomo di 46 anni, responsabile dello stesso centro, poi condannato. Lisa Fortuna direttore del reparto di psichiatria infantile del Centro medico di Boston, ha commentato gli episodi di violenza con tali parole: «Se sei un predatore, questa è una miniera d’oro». La speranza è che dopo questa inchiesta, possano essere effettuati controlli più rigidi su tali strutture. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



INTERVIENE IL DIPARTIMENTO DELLA SANITA’

Scandalo violenze sessuali nei centri Usa per migranti: a denunciarlo è l’associazione ProPublica, che si occupa di giornalismo investigativo. Ha scoperto rapporti della polizia che documentano anche accuse di bambini scomparsi. Non è chiaro se i casi riportati nel rapporto di ProPublica interessino minori accompagnati dai propri genitori o no. Usando il Freedom of Information Act, ha ottenuto documenti relativi a 70 dei circa 100 centri, gestiti dall’Ufficio per i rifugiati, agenzia che dipende dal dipartimento della Sanità. «La nostra attenzione è sempre per la sicurezza e il meglio di ogni bambino», il commento del dipartimento della Sanità, spiegando che le autorità si occuperanno del caso in maniera responsabile e «con il massimo della cura». L’associazione ha raccontato la storia di un 15enne dell’Honduras che è stato toccato in modo appropriato nel centro di Tucson, in Arizona, nel 2015. Il responsabile delle molestie, un 46enne, è stato condannato. Il centro raccolta migranti di Tucson ha commentato la notizia ricordando la sua politica di tolleranza zero verso gli abusi. (agg. di Silvana Palazzo)



MINORI SCOMPARSI NEI CENTRI DI DETENZIONE

Secondo l’agenzia di giornalismo investigativo che ha scoperto il caso di 125 bambini che hanno subito violenze nei centri di detenzione per migranti provenienti dal Messico negli ultimi 4 anni, ci sarebbero anche le prove di un traffico umano sempre riguardante minori. Bambini cioè scomparsi in 70 dei 100 centri per migranti gestiti da un’agenzia del governo americano, la cui sorte potrebbe essere quella di essere stati adottati in maniera illegale o, peggio, finiti nel giro dello sfruttamento sessuale. Questo nuovo scandalo si aggiunge a quello recente dei bambini sperati dai genitori sempre nei centri di accoglienza, denunciato recentemente, segni di un degrado assoluto delle autorità e dei responsabili per i migranti del governo americano (Agg. Paolo Vites)



125 BAMBINI MIGRANTI ABUSATI

E’ emerso un quadro preoccupante per quanto riguarda i bimbi migranti accolti nei vari centri degli Stati Uniti. Attraverso un’inchiesta condotta da Propublica, associazione di giornalismo investigativo, si è scoperto che sono scattate ben 125 denunce per abusi sessuali negli ultimi cinque anni, nei vari centri dove i minori vengono appunto ospitati. L’associazione giornalistica è riuscita ad ottenere i documenti riguardanti il 70% circa dei centri gestiti dagli uffici per i rifugiati, agenzia che dipende dal dipartimento della Sanità, appellandosi al Freedom of Information Act.

I CASI RIGUARDANO GLI ULTIMI 4 ANNI

I documenti riguardano gli ultimi anni, precisamente a partire dal 2014, compresi quindi quelli in cui il presidente degli Stati Uniti era Barack Obama. I media e l’intera stampa americana hanno iniziato a puntare il faro su questi centri di accoglienza in particolare negli ultimi mesi, da quando cioè hanno iniziato a riempirsi non soltanto dei bambini migranti, ma anche di minori, persino neonati, tolti ai genitori dalla polizia di confine con il Messico, come politica di tolleranza zero da parte di Donald Trump. Propublica ammette di aver acquisito anche prove materiali, leggasi documenti di maltrattamenti e di bimbi scomparsi.