La vicenda dell’infermiera ‘killer’, che ha ucciso 8 neonati, ha sicuramente destato grande preoccupazione e sgomento in tutto il mondo. Sono diversi i particolari che sono emersi nelle ultime ore come la presa di posizione dei dirigenti dell’ospedale che hanno corso dei rischi professionali non da poco mettendo in discussione il loro stesso operato. La denuncia ad indagare sull’accaduto e sulle morti sospette è arrivata direttamente da dentro l’ospedale con un intervento diretto che ha permesso di evitare ulteriori preoccupazioni. Le indagini intanto vanno avanti anche se l’infermiera inglese del reparto di Chester è stata arrestata. L’obiettivo è di capire se ci siano stati altri casi sfuggiti all’attenzione della polizia ora pronta a mettere mani sulla situazione con grande attenzione. Sarà importante poi sentire la testimonianza direttamente della donna che dovrà dare molte spiegazioni di quanto commesso negli ultimi mesi all’interno dell’ospedale Royal College of Pediatrics and Child Healt. (agg. di Matteo Fantozzi)



QUEI TASSI DI MORTALITÀ ‘SOSPETTI’

Il Royal College of Pediatrics and Child Health aveva lanciato un rapporto lo scorso maggio dal quale si è arrivati ad una svolta importante nelle indagini sull’infermiera presunta killer: secondo quanto riportato dal Sun, i tassi di mortalità dal 2009 al 2016 avevano evidenziato un’alzamento sospetto negli ultimi tempi, tali da poter pensare o ad un’improvvisa negligenza del personale oppure a qualcosa di molto peggio. 3 piccolini morti nel reparto neonatale di Chester nel 2009, 1 solo nel 2010, 3 nel 2011 e nel 2012, 2 nel 2013: poi qualcosa cambia, altri 3 nel 2014, addirittura 8 nel 2015 e 5 solo nella prima metà del 2016 altri 5 morti sospette. «Questo è un momento estremamente difficile per tutte le famiglie ed è importante ricordare che, al centro di tutto questo, ci sono molte famiglie in lutto che cercano risposte su ciò che è accaduto ai loro figli», ha spiegato ai colleghi inglesi il portavoce della polizia in vista dell’arresto che ha svoltato definitivamente questa mattina le indagini sull’infermiera killer.



MEDICI: “COLLABORIAMO CON LA POLIZIA”

Un’infermiera è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso otto bambini e di tentato omicidio per altri sei dopo un’indagine condotta a Chester. L’inchiesta è partita nel maggio dello scorso anno: inizialmente riguardava la morte di 15 bambini tra giugno 2015 e 2016. Gli investigatori stanno però allargando la loro indagine. «I genitori coinvolti continuano ad essere aggiornati e sono sostenuti da personale appositamente formato» ha dichiarato l’ispettore Paul Hughes, responsabile delle indagini. «Stiamo collaborando con la polizia per la loro indagine. Chiedere alla polizia di indagare su questa vicenda non è stato facile, ma abbiamo bisogno di capire che cosa è successo e ottenere le risposte che anche le famiglie vogliono disperatamente» ha dichiarato il responsabile medico Ian Harvey. In queste ore l’ospedale è stato preso d’assalto da persone a caccia di informazioni. (agg. di Silvana Palazzo)



8 NEONATI UCCISI IN OSPEDALE E ALTRE MORTI SOSPETTE

Sono diverse le morti sospette di neonati, nell’ospedale di Chester. Un’infermeria è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso otto bambini, ma vi sarebbero altri casi a cui il personale sanitario, in collaborazione con le forza dell’ordine, stanno lavorando. Nel dettaglio, nella stessa struttura ospedaliera, si sono verificati due decessi nel 2013, altri tre nel 2014, ben otto nel 2015, e infine cinque nel 2016. Numeri troppo alti per una mortalità neonatale che non è particolarmente diffusa. Le indagini della polizia, che non ha voluto fornire i dettagli circa l’identità dell’arrestata, sono iniziate nel maggio dell’anno scorso, dopo che è stato pubblicato un rapporto del Royal College of Pediatrics and Child Health (RCPCH), che non si capacitava appunto dell’elevato tasso di mortalità presso l’ospedale di Chester. Gli inquirenti stanno lavorando alle morti comprese fra il giugno 2015, e lo stesso mese dell’anno successivo, ma non è da escludere che a breve si possa allargare il campo di indagine. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VOLEVA COLPIRE ANCORA

Otto neonati morti in ospedale. Otto decessi su cui l’Inghilterra si interrogava, alla ricerca della soluzione di un mistero che aveva interessato in particolare l’unità neonatale dell’ospedale di Chester tra marzo del 2015 e giugno del 2016. E alla fine si viene a scoprire che di inspiegabile c’era ben poco, “soltanto” una mano assassina, quella di un’infermiera killer che lavorava nella struttura nel nord-ovest dell’Inghilterra. Come riportato dal Daily Mail, l’ispettore che cura l’inchiesta, Paul Hughes, ha dichiarato che “stiamo esaminando la morte di 17 bambini e di 15 collassi non fatali tra il marzo 2015 e luglio 2016. Si tratta di un caso molto complesso”. Una conferma ulteriore del fatto che l’infermiera potrebbe aver tentato di uccidere ben più di 8 bambini, come del resto già si sospetta per altri 6 neonati. “Riconosciamo che questa indagine ha un impatto enorme su tutte le famiglie, il personale e i pazienti dell’ospedale, nonché sulla società civile”, ha aggiunto Hughes. (agg. di Dario D’Angelo)

INGHILTERRA, 8 NEONATI UCCISI DA INFERMIERA KILLER

Si chiude la prima parte di un caso che ha angosciato l’Inghilterra per oltre un anno: una infermiera (o meglio, da noi sarebbe come figura una operatrice socio sanitaria, ma in Regno Unito non vi è differenza tra le due professioni, ndr) è stata arrestata con l’accusa gravissima di avere ucciso 8 neonati all’interno del propri ospedale di Chester, nel nord ovest dell’Inghilterra. Indagini di oltre un anno per provare a ricostruire tutti i (pochi) indizi in mano alla polizia britannica e oggi la svolta, con l’arresto della presunta “infermiera killer”: 8 i piccoli innocenti uccisi, addirittura altri 6 ne avrebbe tentato la medesima fine senza però riuscirci. Ora chiaramente nei prossimi mesi la donna potrà difendersi e fornire la propria versione dei fatti, dunque non serve affrettarsi in conclusioni e sentenze pre-ordinate: in Italia già nel recente passato casi del genere sono stati derubricati poi come assoluzioni ma dopo un processo prima mediatico che asfaltato l’immagine pubblica delle accusate, poi rivelatesi innocenti.

INDAGINI SU ALTRE 17 MORTI SOSPETTE

La polizia inglese starebbe però indagando anche sulla morte di altri 17 bambini e su 15 “collassi non mortali” avvenuti nella stessa unità neonata di Chester dove lavorava l’infermiera arrestata. Il tutto tra il marzo 2015 e il giugno 2016: solo in seguito avverranno le morti confermate per le quali è accusata oggi l’operatrice, ma l’intera indagine ora allarga i cordoni per capire perché, come e da quando è iniziata questa pratica omicida deprimente. «Sebbene questo sia un significativo passo avanti è importante ricordare che l’indagine è ancora in corso. In questa fase non siamo in grado di fornire ulteriori dettagli», ha sottolineato il detective, Paul Hughes, citato dal Guardian. Le indagini hanno “svoltato” quando un rapporto pubblicato a maggio del Royal College of Pediatrics and Child Health ha di fatto rivelato una inadeguatezza sospetta nel personale dell’unità neonatale con troppe morti rispetto alla “normalità”.