In visita ai tre Paesi baltici (Lettonia, Lituania ed Estonia) il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna sul “caso” Nato scoppiato dopo le missive di Donald Trump contro alcuni alleati dell’Alleanza Atlantica: a dire il vero, l’Italia non sembra essere citata nel “mirino” della Casa Bianca, ma il Capo dello Stato intende lo stesso mettere i “puntini sulle i” tanto sul ruolo italiano quanto sulla necessità di tenere alto l’impegno per la Difesa e l’alleanza di pace con l’Occidente. «La sicurezza che l’Alleanza atlantica garantisce è una sicurezza comune che abbiamo l’esigenza di assicurare vicendevolmente», spiega Mattarella nel suo primo discorso a Riga dopo l’incontro con il presidente lettone. La sicurezza di ciascun Paese dell’Alleanza o dell’Unione è una sicurezza per gli altri, spiega ancora il Presidente prima di concludere «è per questo che vi è un collaborazione a cui l’Italia partecipa con convinzione e intensamente. Con il ministro degli esteri Moavero, che mi accompagna, abbiamo confermato gli impegni assunti nella Nato per garantire la sicurezza che è sicurezza, ripeto, non di un singolo stato ma sicurezza comune».
ALTA TENSIONE USA-GERMANIA
Donald Trump contro Merkel e alleati Nato: “La pazienza sta per finire”. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha inviato una lettera ai leader di diversi Paesi e alcuni stralci sono stati riportati dal New York Times. Nel mirino la cancelliera tedesca, accusata di “minare la sicurezza dell’Alleanza atlantica” e di rappresentare “un cattivo esempio”, cioè spingendo gli altri Paesi a non rispettare gli impegni in tema di spese militari. Alta tensione sull’asse Washington-Berlino, con il tycoon che ha sottolineato: “E’ sempre più complicato giustificare agli americani perché alcuni Paesi non condividono il peso della sicurezza nella Nato, quando i soldati americani sacrificano le loro vite all’estero”. Non è da escludere, sottolinea il quotidiano statunitense, un riposizionamento della presenza militare americana nel mondo qualora gli Alleati non spendessero di più per la loro sicurezza. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TRUMP A ALLEATI NATO: “O PAGATE O STOP AIUTI”
Non una ma una serie di lettere sono state inviate dal presidente Usa Donald Trump a tutti gli alleati Nato, in particolare a Belgio, Germania, Norvegia e Canada dopo che i suddetti Paesi non hanno aumentato la spesa per la difesa come invece richiesto dalla stessa Nato e dagli Usa negli ultimi infuocati vertici di qualche mese fa. “O pagate oppure basta agli aiuti, la pazienza sta per finire”, si potrebbe riassumere dal peso delle lettere pubblicate anche dal New York Times. Le missive – spedite nell’ultimo mese – rischiano a questo punto di rendere ancora più instabile l’alleanza atlantica, con il vertice di settimana prossima a Bruxelles che si attende a questo punto sulla “falsa riga” del Consiglio Ue di qualche giorno fa. «La pazienza degli Stati Uniti sta per finire. Non state spendendo abbastanza per la difesa e vi approfittate dei nostri aiuti», recita la prima parte di quasi tutte le lettere agli “alleati”: una dura ramanzina che può avere un duplice effetto, visto che non solo il vertice Nato è atteso la prossima settimana. Negli stessi giorni, Trump incontrerà anche il presidente russo Vladimir Putin a Helsinki, con il Cremlino che si sta fregando le mani per le divisioni interne dei Paesi Occidentali: possibili accordi tra i due super-leader potrebbero rendere ancora più deboli gli assi Usa-Europa, non solo per i problemi di dazi economici ma ora anche per le spese di difesa.
LA DURISSIMA LETTERA CONTRO LA GERMANIA
C’è un Paese che più di tutti viene “ripreso” da Trump, considerato un cattivo esempio per tutti gli altri: è ovviamente la Germania, la più forte e imponente nazione europea che pure in queste ore vive il dramma di una possibile caduta del Governo. Come se non bastasse, arriva la tirata d’orecchie dalla Casa Bianca ad Angela Merkel: nella lettera apparsa sul NYT, si legge come «la Germania mina la sicurezza dell’Alleanza atlantica perché spinge gli alleati a non rispettare i propri impegni per quel che riguarda le spese militari». Già i rapporti tra Washington e Berlino non è che fossero proprio “privilegiati” ma ora si rischia la vera e propria crisi diplomatica: «È sempre più difficile giustificare agli americani il perchè alcuni Paesi non condividono il peso della sicurezza nella Nato, mentre i soldati americani continuano a sacrificare le loro vite all’estero o a tornare a casa gravemente feriti», scrive il tycoon alla cancelliera. Gli accordi firmati in Galles nel 2014 prevedeva che tutti i Paesi della Nato spendessero il 2% del Pil per la difesa nazionale: così non sta avvenendo e Trump pare essere arrivato al capolinea della pazienza, anche se non è che ne abbia mai avuta così tanta..