In attesa della seduta dell’Europarlamento del prossimo 5 luglio, durante la quale saranno discusse le nuove direttive in materia di copyright che, a detta della comunità italiana di Wikipedia, potrebbero limitare la libertà di informazione, limitare l’accesso alle news di molti utenti in rete e penalizzare proprio la più consultata enciclopedia al mondo, da Bruxelles è arrivata una prima replica all’iniziativa, ovvero l’oscuramento della versione nostrana del sito, che è stata portata per ora avanti solo in Italia. Il Parlamento dell’Unione Europea ha tenuto infatti a precisare che le enciclopedie online sarebbero “automaticamente escluse” dai perimetri della direttiva che intende regolamentare il settore del copyright e del diritto di autore, nonostante l’utilizzo sul sito di parti terze quali possono essere delle foto a corredo di una voce dell’enciclopedia. Le spiegazioni arrivate dalla portavoce del Parlamento tuttavia paiono non convincere i vertici di Wikimedia Italia: per adesso il sito resta oscurato, a meno di non ricorrere a un trucchetto per accedervi, e non sono escluse nuove iniziative che potrebbero anche coinvolgere le omologhe community presenti negli altri Stati membri. (Agg. di R. G. Flore)



C’E’ PERO’ UN MODO PER AGGIRARE IL BLOCCO…

Il comunicato con cui oggi la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare il sito, gettando nello sconforto quei milioni di utenti che ogni giorno lo consultano per informarsi, studiare o per fare ricerche che possono essere derubricate sotto la sezione “trivia”, sta creando scalpore dal momento che in altri Paesi non è stata deciso ancora una misura così dura per protestare contro la direttiva UE sul copyright che presto potrebbe passare all’Europarlamento e, secondo Wikipedia stessa, limitare la libertà di espressione e limitando il libero accesso all’informazione in rete, anziché tutelare il diritto di autore. Ad ogni modo, un sistema per continuare ad accedere ai contenuti “wiki” ci sarebbe nonostante per solidarietà si dovrebbe sposare la campagna lanciata proprio sull’homepage e far sentire la propria voce coi rappresentati italiani nelle istituzioni europee: ad ogni modo, chi volesse aggirare il blocco, deve semplicemente cambiare le impostazioni di JavaScript per il sito, utilizzando il pannello Impostazioni del proprio browser dopo aver cliccato sul “lucchetto” che si trova a sinistra nella barra degli indirizzi. Una volta switchato da “Consenti” a “Blocca” nell’opzione relativa ai JavaScript basta refreshare la pagina e riprendere le ricerche sul sito come sempre. Un piccolo trucco per ovviare a una protesta simbolica, se proprio si ha bisogno di consultare Wikipedia: magari aderendo all’appello di chi ci lavora e dando risalto all’iniziativa. (Agg. di R. G. Flore)



“RIFORMA UE SUL COPYRIGHT CI METTE A RISCHIO”

Wikipedia resta al buio, ma solo in Italia. La scelta di far partire la protesta contro la riforma europea del copyright nel nostro Paese non è casuale. «La comunità italiana è storicamente più attenta ai temi della libertà di Internet» ha spiegato Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia, l’associazione che promuove il progetto dal 2005, ai microfoni di Agi. Arrivare ad un accordo europeo su tempi e modi della protesta era difficile, quindi a fare da apripista è Wikipedia Italia. «Per ora resta oscurata e al momento non sappiamo quando tornerà consultabile». Codogno è contro la riforma Ue e ritiene che l’emendamento Wikipedia per evitare di penalizzarla non sia abbastanza. «Se c’è un emendamento per noi in primo luogo vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato che si vuole correggere: e poi non esiste solo Wikipedia, questa legge potrebbe gravare su progetti più piccoli, che fanno meno rumore di un progetto grande come il nostro» ha spiegato Codogno, che è attivo su Wikipedia da 14 anni. L’emendamento paradossalmente potrebbe non difendere affatto Wikipedia. «È vero che siamo un progetto no profit, ma per operare abbiamo una licenza d’uso commerciale, che non è contemplata nel testo emendato. Credo ci siano buone possibilità che l’emendamento fatto per noi non riesca a tutelare nemmeno noi». (agg. di Silvana Palazzo)



WIKIPEDIA NON FUNZIONA IN ITALIA: È IN “SCIOPERO”

Wikipedia non funziona. O meglio: funziona ma non come al solito. La decisione dell’enciclopedia online più famosa del mondo di oscurare i propri contenuti in Italia sta facendo discutere, portando alla ribalta un tema come quello sulla discussione della direttiva Ue sul copyright di prossima discussione al Parlamento Europeo che altrimenti sarebbe passato con ogni probabilità sotto silenzio. Nel messaggio comparso su tutte le pagine della versione italiana di Wikipedia, si spiega che oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee, 169 accademici, 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica e Wikimedia Foundation hanno già espresso la loro “ferma disapprovazione” rispetto a questa proposta che secondo Wikipedia, se promulgata, “limiterà significativamente la libertà di Internet”. (agg. di Dario D’Angelo)

“WIKIPEDIA RISCHIA DI CHIUDERE”

Wikipedia oscurata in Italia: e non è colpa di un malfunzionamento o di un attacco hacker (che di questi tempi non sarebbe poi così sorprendente). Dipende tutto da una protesta iniziata dalla sezione italiana dell’enciclopedia online nei confronti della nuova direttiva Ue sul copyright che il Parlamento europeo, riunito in Plenaria da oggi a Strasburgo, voterà il 5 luglio. Secondo quanto si legge su tutte le pagine italiane di Wikipedia in questo momento, se come sembra la direttiva Ue sul copyright venisse approvata, le conseguenze sarebbero molto pesanti. Secondo Wikipedia, questa direttiva “anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere”. Come andrà a finire? (agg. di Dario D’Angelo)

WIKIPEDIA OSCURATA

Se provaste a navigare in questo preciso istante su Wikipedia, scoprirete che tutte le pagine sono state oscurate. L’enciclopedia online più famosa al mondo, come scrive Il Post, ha deciso di protestare nei confronti delle nuove regole sui copyright a cui sta lavorando l’Unione Europea, e che verranno approvate o meno il prossimo 5 luglio a Strasburgo. Secondo i detrattori, tale regole potrebbero cambiare il modo con cui usiamo internet, e soprattutto, dare vita ad un controllo senza precedenti dei contenuti. Gli articoli della nuova direttiva per il copyright nel mirino di Wikipedia, sono l’11 e il 13, in particolare quest’ultimo, che prevede una verifica preventiva dei contenuti tramite un sistema molto simile al Content ID di YouTube.

LA RICHIESTA DI WIKIPEDIA

Si verrebbe quindi a creare un filtro eccessivo su ogni caricamento online, che secondo Wikipedia si scaglia contro i principi di libera circolazione delle informazioni su internet. Nell’articolo 11, invece, si fa riferimento all’introduzione di una tassa per i link, per far pagare alle grandi piattaforme come Google e Facebook i link ai siti di notizie. Big G pagherebbe quindi una tassa agli editori di modo che lo stesso possa segnalare i link attraverso il proprio aggregatore di notizie. Wikipedia chiede quindi al parlamento europeo di non firmare l’attuale testo della direttiva, invitando altresì i lettori a contattare i deputati attraverso il telefono o mandando un’email.