Potrebbe esserci l’ombra di un ex scienziato del laboratorio militare britannico di Porton Down e con problemi mentali dietro gli avvelenamenti con gas nervino Novichok dietro il caso Skripal ed il recente avvelenamento della coppia ad Amesbury. A riferire questa ipotesi choc è stato ex direttore dei servizi segreti russi (Fsb), Nikolai Kovalyov, ora deputato. Le sue conclusioni, tuttavia, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, non sarebbero motivate da alcuna prova. Kovalyov, intervenendo sul delicato caso, alla luce della sua esperienza si dice certo della sua teoria che vedrebbe il coinvolgimento negli avvelenamenti di qualcuno che avrebbe partecipato al progetto di questa sostanza tossica nota come Novichok. A suo dire si tratterebbe di una persona arrabbiata in quanto avrebbe smesso di lavorare nel laboratorio britannico, volontariamente o meno e “ha proseguito i suoi esperimenti disumani sulle persone”. Ovviamente potrebbe trattarsi quasi certamente di un soggetto mentalmente instabile ed ossessionato dalla continuazione dei suoi stessi esperimenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“MOSCA SPIEGHI COSA SIA ACCADUTO”

Si chiamano Charlie Rowley di 45 anni, e Dawn Sturgess di 44, la coppia avvelenata negli scorsi giorni in Inghilterra, con il gas nervino Novichok, lo stesso utilizzato per l’ex spia russa Skripal. Ormai non ci sono più dubbi, come spiega l’AdnKronos citando il ministro degli Interni britannico, Sajid Javid. Scotland Yard è uscito allo scoperto, dicendo che «Mosca deve spiegare esattamente cosa è accaduto». Nell’indagine sono coinvolti oltre 100 agenti dell’antiterrorismo, che stanno collaborando assieme alla polizia del Wiltshire. «Una notizia molto inquietante – le parole del Cremlino – innesca profonda preoccupazione in relazione ad altri incidenti simili in Gran Bretagna». Il portavoce russo, Dmitry Peskov, ha ovviamente smentito il coinvolgimento di Mosca nella vicenda, spiegando che: «Non abbiamo informazioni su quale sostanza sia stata effettivamente usata e come sia stata usata, perché è molto difficile fare affidamento sugli articoli di giornale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RESIDENTI IN QUARANTENA

Mosca smentisce qualunque collegamento con il nuovo avvelenamento da gas Novichok nello stesso quartiere dove furono colpite mesi fa a Londra una ex spia russa e la figlia. Il fatto che altre due persone risultino colpite da gas può significare che tracce di quello usato per la coppia siano rimaste nel quartiere, al momento infatti i due ricoverati ieri non sembrano avere niente a che fare con il mondo delle spie. Intanto le autorità raccomandano a tutti i residente del quartiere di Amesbury la massima attenzione nel toccare qualunque oggetto e di lavarsi bene e frequentemente le mani (Agg. Paolo Vites)



IL TEMIBILE GAS NERVINO NOVICHOK

La coppia avvelenata ad Amesbury, in Inghilterra, è stata esposta a dosi del gas nervino Novichok. Si tratta di una versione ancora più letale del nervino VX, che le nazioni unite classificano come arma di distruzione di massa. Il Novichok è uno dei residui bellici della vecchia Unione Sovietica, prodotto in grandi quantità negli anni ’70 e ’80 per prepararsi ad un’eventuale guerra con gli Stati Uniti. Dopo la caduta del muro di Berlino, é noto e risaputo che gli armamenti della vecchia Unione fecero “giri strani”, cadendo in mani non proprio pulite, e fra questi anche i famosi gas di cui sopra. Il novichok veniva realizzato in Uzbekistan, in un sito smantellato nel 1999, fra i più grandi impianti delle analisi di armi chimiche sovietici. Il gas nervino con cui la coppia inglese si è avvelenata esiste in forma liquida ma anche solida, e quest’ultima si presenta come una polvere finissima, difficile da individuare. Inoltre, spesso e volentieri viene realizzato attraverso la scissione di due elementi chimici differenti, che non sarebbero però banditi dalla circolazione e quindi regolarmente trasportabili. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GAS NERVINO NOVICHOK

Ormai non ci sono più dubbi: la coppia inglese avvelenata nella giornata di ieri con delle sostanze sconosciute, è entrata in contatto con il terribile gas nervino novichok, di provenienza russa. E’ lo stesso che pochi mesi fa avvelenò l’ex spia sovietica Skripal, e che fece scoppiare un clamoroso caso diplomatico fra la Gran Bretagna e la nazione di Putin. Una guerra diplomatica che toccò anche gli Stati Uniti e molti altri paesi europei, e che portò all’espulsione di oltre cento rappresentati russi da varie nazioni. La coppia è attualmente ricoverata in gravissime condizioni, e la polizia ha voluto comunque precisare che non è detto che ci sia un collegamento diretto con quanto accaduto lo scorso mese di marzo. La cosa certa è che gli inglesi hanno preso subito sul serio la questione, inviando la squadra antiterrorismo per indagare, e spedendo un campione del veleno al vicino laboratorio militare di Porton Down: sono attese novità nelle prossime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“INCIDENTE IMPORTANTE”

Ha senza dubbio degli aspetti sui quali è necessario far luce lo strano incidente avvenuto lo scorso 30 giugno nel Regno Unito, dove una coppia, un uomo ed una donna, sono rimasti “avvelenati” da una sostanza non nota. I due soggetti ricoverati in gravi condizioni, entrambi britannici, sarebbero rimasti intossicati a Amesbury, nei pressi di Salisbury, teatro dell’avvelenamento dell’ex spia russa Skripal e della figlia, avvenuto lo scorso marzo. In campo è sceso anche l’antiterrorismo britannico anche se, nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta oggi, la polizia ha fatto sapere che non ci sarebbero “rischi per la saluta della comunità e nessun’altra persona è stata ricoverata”. Tuttavia, il caso viene seguito con estrema attenzione. Come riporta La Stampa, il portavoce della premier britannica Theresa May al termine di una riunione del comitato d’emergenza Cobra ha spiegato: “È un incidente importante che viene affrontato con la massima serietà”. Certamente dopo i fatti di Salisbury non può certo essere affrontato con leggerezza anche se da fonti governative interpellate dal Guardian sarebbe emerso che sarebbe “ancora troppo presto per stabilire se sia una questione legata ad un abuso di droga oppure qualcosa di più inquietante”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

NELLA CONTEA DI WILTSHIRE 2 LABORATORI SULLE ARMI CHIMICHE

Una nuova spy story starebbe emergendo in queste ore in Gran Bretagna, precisamente a Salisbury, nella contea di Wiltshire. Due persone sono state avvelenate con una sostanza sconosciuta, e sull’episodio sta indagando l’antiterrorismo. Non pensare al caso Skripal è decisamente complicato, visto che proprio nella stessa zona, lo scorso mese di marzo, venne avvelenata l’ex spia russa, un caso che è ancora oggi non è stato chiarito. Non molti sanno, inoltre, che in questa contea vi sono due dei laboratori più segreti e nel contempo controversi dell’intera Inghilterra. Uno è il Cbrn, il centro chimico, biologico, radiologico e nucleare della difesa, nato nel 1917 a circa sei chilometri da Salisbury, mentre l’altro è il laboratorio di scienza e tecnologia della difesa, il Dstl, sito nel polo di Porton Down. Quest’ultima è considerata la struttura militare più segreta e controversa dell’intera Gran Bretagna, dove vengono sintetizzati e sperimentati agenti chimici, nonché i loro antidoti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“MASSIMA SERIETA'”

Le condizioni della coppia, trovata priva di sensi lo scorso 30 giugno ad Amesbury, poco distante da dove avvenne l’avvelenamento dell’ex spia russa Skripal e della figlia, restano ancora molto gravi. L’uomo e la donna attualmente ricoverati sarebbero stati esposti a una non precisata “sostanza sconosciuta” e sul caso, come spiega Sky Tg24, sarebbe al lavoro anche l’antiterrorismo britannico che in una nota ha fatto sapere che  lavorerà “insieme ai colleghi della polizia della contea di Wiltshire” per arrivare a una rapida risoluzione del caso. Tra le varie ipotesi al vaglio ci sarebbe anche quella dell’assunzione di droghe pesanti “tagliate” male, in particolare “eroina o crack a base di cocaina”. Su questo aspetto, però, la polizia si sarebbe riservata di mantenere le dovute precauzioni, senza quindi sbilanciarsi oltre. Ed in merito al caso dell’ex spia russa e della figlia, il commissario di polizia Angus Macpherson è intervenuto proprio a Sky News facendo chiarezza e spiegando che al momento non ci sarebbero indizi sul fatto che quanto accaduto alla coppia possa essere “in qualche modo collegato al caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e della figlia”. Un portavoce di Downing Street, inoltre, ha assicurato alla tv che il governo si sta occupando del caso “con la massima serietà”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

NESSUN LEGAME COL CASO SKRIPAL?

Anche se si tratta di un’affermazione che va presa con le pinze, per adesso la portavoce della polizia britannica a Salisbury avrebbe escluso che l’avvelenamento di una coppia, rivenuta lo scorso sabato priva di conoscenza a causa di una sostanza non meglio precisata, sia riconducibile al caso di Sergej Skripal, la spia russa che era stata oggetto solo lo scorso marzo di un attacco col gas nervino assieme a sua figlia. Tuttavia, una delle prime ipotesi investigative, ovvero quella dell’overdose da stupefacenti, non pare la più credibile e potrebbe anche darsi che le due vittime dell’incidente siano semplicemente entrate in contatto con dei residui di quello stesso gas nervino che era stato usato per colpire Skripal. Ad ogni modo, visti i precedenti, le autorità di polizia, assieme agli uomini dell’anti-terrorismo e a degli esperti di armi chimiche, hanno deciso di attuare delle procedure di emergenza per contenere eventuali rischi di contaminazione mentre la sostanza viene analizzata proprio in questo momento. Ancora ignote invece alla stampa sono invece le generalità dei due coniugi 40enni, al momento ricoverati e la cui identità è tenuta segreta dalle forze dell’ordine. (Agg. di R. G. Flore)

AL LAVORO ANCHE L’ANTI-TERRORISMO

Si teme un nuovo caso Skripial in Gran Bretagna dopo che nelle scorse ore due persone di Salisbury sono state ricoverate a seguito di un’intossicazione da sostanza sconosciuta. Autorità britanniche in allerta massima anche perché l’episodio si è verificato a pochi chilometri di distanza da dove era stata avvelenata l’ex spia russa lo scorso 4 marzo. La polizia metropolitana di Londra ha fatto sapere che: «Come ci si potrebbe aspettare a seguito degli eventi recenti di Salisbury, gli agenti della rete antiterrorismo stanno collaborando con i colleghi della polizia del Wiltshire, per cercare di scoprire cosa sia successo ad Amesbury. Cercheremo di aggiornavi il prima possibile e con regolarità su eventuali novità». Inizialmente si pensava che i due pazienti fossero in overdose da crak o eroina, ma dopo il ricovero si è appurato che la coppia sia stata avvelenata con una sostanza per ora sconosciuta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALTRO CASO SKRIPAL?

Gran Bretagna, due persone ricoverate per “sostanza sconosciuta”: scatta l’allarme a Salisbury, già teatro dell’avvelenamento con gas nervino dell’ex spia russa Sergej Skripal e della figlia Julia. Secondo quanto riportano i colleghi di Repubblica, un uomo e una donna sono stati ricoverati in ospedale in condizioni critiche: le due persone sono giunte al Salisbury District Hospital privi di sensi e le circostanze ricordano molto quanto accaduto nel caso Skripal. Enrico Franceschini sottolinea che il malessere sembrava causato da una overdose di droga o alcol, ma le forze dell’ordine hanno deciso di mettere i cordoni in vari punti della città in via precauzionale. Infatti, non è scatata l’ipotesi di un contatto con sostanze tossiche: non ci sono ancora notizie di un collegamento diretto con la vicenda dello scorso marzo, ma la polizia ha parlato di “allarme di grosse proporzioni”.

GB, DUE PERSONE RICOVERATE PER “SOSTANZA SCONOSCIUTA”

L’uomo e la donna sono stati ricoverati lo scorso sabato 30 giugno 2018, ma la notizia è stata diramata solo oggi. “In un primo momento abbiamo pensato che i due si fossero sentiti male per ingerimento di crack contaminato, entrambi sono in cura per sospetta esposizione ad una sostanza sconosciuta”, il comunicato diramato dalla polizia locale. Il portavoce delle forze dell’ordine ha smentito un possibile collegamento: “Non vi è ragione di pensare che quanto accaduto sia collegato ai fatti di alcuni mesi fa”. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sulla vicenda, con la morte di Sergej Skripal e della figlia Yulia che continua ad essere accostata al caso delle ultime ore: l’ex spia del KGB fu colta da un misterioso malore e le indagini hanno evidenziato che sarebbe stato un agente nervino la sostanza utilizzata per tentare la sua uccisione.