E’ stata una falla nello scafo a provocare il disastro verificatosi quest’oggi in Indonesia. Un traghetto con a bordo centinaia di persone si è arenato a circa 300 metri dalla riva, dopo che l’acqua ha iniziata ad entrare copiosa nella stessa imbarcazione. Un naufragio in stile Titanic dove hanno perso la vita più di 30 persone (il numero ufficiale sarebbe 34), ma tale bilancio rischia di aggravarsi con il passare delle ore, visto che vi sarebbero almeno una quarantina di dispersi. Sono invece più di 150 i passeggeri tratti in salvo dal personale dei soccorsi, o che sono riusciti a salvarsi da soli. Ad aiutare nelle operazioni di soccorso, anche le imbarcazioni dei privati, in particolare dei pescatori locali, che si sono avvicinate al traghetto quando il mare ha iniziato a calmarsi. Nelle prossime ore sono attesi aggiornamenti su questo tragico episodio, che arriva a pochi giorni da un’altra vicenda molto simile, con un traghetto arenatosi a largo di Sumatra che ha causato la morte di 190 persone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



UNA NUOVA TRAGEDIA

Una nuova tragedia colpisce l’Indonesia ad una settimana dal disastro del Lago Toba dove persero la vita circa 200 persone: un altro traghetto, questa volta al largo dell’Isola di Selayer, è naufragato quando stava per raggiungere la riva in piena tempesta. Sono circa 70 le persone a bordo che o sono morte o sono disperse in mezzo al mare tra le onde alte anche dieci metri: la tragedia è purtroppo “servita”, con le immagini che stanno facendo il giro del mondo e che raccontano di attimi di terrore a bordo del traghetto Lestari Maju. In tutto sulla nave vi erano circa 140 passeggeri che stavano per raggiungere la vicina isola di Selayer, partendo da quella di Sulawesi: la tempesta fortissima purtroppo li ha colti quando stavano faticosamente arrivando alla riva e si trovavano a circa 300 metri dalle sponde. La polizia indonesiana ha confermato finora 29 vittime, ma sono circa 40 in dispersi in mare di cui non si ha alcuna traccia: le immagini mostrano i passeggeri urlanti e terrorizzati che vedono che restano aggrappati al traghetto che piano piano si rovesciava fino al naufragio completo; nel mezzo, auto, camion e ogni cosa si trovava a bordo che veniva spazzato via dalla furia delle onde che in pochi minuti hanno rovesciato completamente il traghetto.



POCHI GIORNI FA UN’ALTRA TRAGEDIA SUL TRAGHETTO

Il capitano ha deciso di fare arenare la nave, riuscendo, nonostante l’acqua imbarcata ingente, a portarlo a 300 metri dalla riva per poter salvare il più alto numero di persone possibili: in 70 pare però non avercela fatta, circa la metà esatta di quelli che erano partiti per un normalissimo viaggio in traghetto. I soccorritori, racconta il Corriere del Ticino, hanno trovato tutti i sopravvissuti rimasti per una notte intera abbarbicati su quel che restava del relitto quasi affondato. Come già dicevamo in precedenza, l’incidete tremendo avvenuto al largo dell’isola di Selayer segue quello di qualche giorno fa, sempre in Indonesia, dove un altro traghetto completamente sovraffollato (come purtroppo spesso accade anche sugli altri mezzi di trasporto dei Paesi popolosi dell’Asia e dell’Indocina) rimase affondato sul lago di Toba, uno dei laghi vulcanici più profondi al mondo. Il bilancio in quel caso fu terribile, circa 200 morti, con la Protezione Civile locale che ancora oggi dichiara – come riporta RaiNews – che 41 persone sono ancora disperse, mentre 69 in tutto sono stati salvati.