Un giovane di 22 anni è stato ucciso dalla polizia dopo che lo stesso si sarebbe opposto all’arresto. In poche parole, il ragazzo, fermato alla guida, si sarebbe prima fermato per poi mettere la retromarcia andando anche a colpire un uomo delle forze dell’ordine. Questa è la versione ufficiale, ma ci sono alcuni testimoni che raccontano un’altra realtà, come quanto riportato dall’edizione online del quotidiano La Stampa, citando una fonte anonima: «Il controllo durava da molti minuti – afferma – a un certo punto il giovane ha spostato l’auto ma senza toccare o ferire alcun poliziotto. Non era pericoloso. Il ragazzo è morto gratuitamente». Una versione, quest’ultima, riportata in particolare dal movimento Nantes Revoltee, nonché da alcuni giornalisti francesi. La cosa certa è che per protesta si è verificata una vera e propria guerriglia a Nantes, con lanci di molotov, auto incendiate e scontri con la polizia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RIVOLTA VIOLENTISSIMA
La rivolta a Nantes è scattata violentissima per tutta la notte e per le prime ore della mattina: numerosi gli appelli della politica, sia locale che nazionale, per provare a fermare la follia di quartieri e auto in fiamme che comunque non riporteranno in vita il giovane ucciso dalla polizia durante un controllo per droga. La polizia di Nantes parla di legittima difesa, ma alcuni testimoni sul luogo raccontano in maniera diversa quegli attimi tremendi avvenuti ieri (e che trovate qui sotto). Il ministro della Giustizia Nicole Belloubet ha lanciato un appello alla calma per tutti: «Lo stato di diritto verrà pienamente rispettato», mentre il sindaco Rolland ha chiesto che venga fatta pienamente giustizia. Il 20enne, va detto, che era pregiudicato e fermato perché facente parte di un presunto gruppo di trafficanti di droga: non solo, il 22enne ucciso oltre ad aver cercato di investire un poliziotto, era già noto alle forze dell’ordine «per la partecipazione a rapine commesse da bande organizzate e per traffico di stupefacenti», come riporta Il Fatto Quotidiano. (agg. di Niccolò Magnani)
LANCI DI BOMBE MOLOTOV NEI QUARTIERI
Ore di alta tensione a Nantes, nell’ovest della Francia. Ieri notte sono stati registrati scontri con la polizia dopo la morte di un ventiduenne, ucciso dalle forze dell’ordine durante un controllo. Lanci di molotov e auto in fiamme, necessario l’intervento di numerosi agenti delle forze dell’ordine per ripristinare la normalità. Il sindaco di Nantes Johanna Rolland ha commentato: “Il mio primo pensiero va al giovane che è morto, alla sua famiglia e a tutti gli abitanti dei nostri quartieri. La polizia e la giustizia dovranno fare chiarezza su ciò che è accaduto questa notte”. Raggiunto dai microfoni di Ouest France, un residente ha sottolineato: “Sono giovani, è il loro modo per esprimere la rabbia: la soluzione non è bruciare i quartieri e i negozi. La rabbia però è là: è necessaria che venga fuori la verità sulla morte del giovane”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
22ENNE UCCISO DURANTE UN CONTROLLO
Nantes, scontri con la polizia dopo la morte di un ragazzo: ore di alta tensione in Francia dopo l’uccisione di un ragazzo di ventidue anni. Tutto è accaduto nella sera di ieri, martedì 3 luglio 2018: il giovane è stato ucciso dalla polizia nel corso di un controllo. Secondo quanto riportato dal direttore della sicurezza pubblica locale Jean-Christophe Bertrand, il tragico episodio si è verificato nel quartiere Breil nel corso di un controllo a una macchina in seguito a una serie di infrazioni. L’identita del guidatore, sottolinea Il post, risultava poco chiara e l’ordine era quello di portarlo alla stazione di polizia. Il ventiduenne però, facendo finta di scendere dall’auto, ha fatto retromarcia e colpito un poliziotto. Bertrand sottolinea che a quel punto “un collega ha sparato e ha colpito il giovane, che sfortunatamente è morto”. Fatale un colpo alla carotide: i medici non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso.
NANTES, SCONTRI CON LA POLIZIA DOPO LA MORTE DI UN RAGAZZO
Questa però non è l’unica versione che circola, con diversi testimoni che hanno raccontato che il ragazzo fermato dagli agenti era già immobile, con il poliziotto che gli ha sparato “anche se era fermo e non poteva fare più niente”. E ancora: “non hanno cercato di assisterlo per il primo soccorso, non hanno fatto niente: non c’era alcun poliziotto ferito”. Aperta una indagine per risalire alla realtà dei fatti, con il procuratore di Nantes Pierre Sennes che vuole conoscere le circostanze che hanno spinto l’agente a usare la sua arma. La vicenda ha scatenato la rabbia nel quartiere Breil e in altre zone della città: proteste e rivolte che sono terminate solo nel cuore della notte, verso le ore 3.00. Danneggiati edifici, costruite barricate e incendiati municipio e alcuni negozi: le forze dell’ordine hanno dovuto fare ricorso al gas lacrimogeno, con alcuni manifestanti che hanno utilizzato delle molotov.