A Douma sono state trovate componenti chimiche organiche con tracce di cloro, ma non quelle di gas nervini. È quanto emerso dal rapporto preliminare dell’Opac su quanto trovato dagli ispettori a Douma, cittadina alla periferia di Damasco che è stata bombardata lo scorso 7 aprile dall’aviazione governativa siriana. I ribelli avevano denunciato l’uso di armi chimiche che hanno causato la morte di almeno 34 persone, quindi la settimana dopo, dopo il ritiro degli insorti, gli ispettori dell’agenzia Onu hanno avviato le indagini, in particolare in un palazzo vicino alla piazza principale e in una panetteria indicati come luoghi dei possibili attacchi. Dal rapporto preliminare dell’Opac è emerso, come riportato da La Stampa, che non c’è nessuna prova decisiva di un attacco con bombe al cloro, anche se non può essere escluso. Ora il team dell’agenzia è al lavoro per «per stabilire il significato di questi ritrovamenti».



SIRIA, ISPETTORI OPAC: A DOUMA FORSE ATTACCO CON CLORO

Potrebbero volerci ancora settimane per la pubblicazione del rapporto finale dell’Opac sull’ispezione a Douma dopo il bombardamento del 7 aprile scorso. Non c’è infatti ancora una data sull’uscita del documento. Dal rapporto preliminare è emerso che nei due siti sono stati trovati «residui di esplosivi e componenti chimiche organiche clorate», ma non ci sono prove decisive sull’uso di armi chimiche. Il governo siriano e la Russia comunque hanno sempre negato le accuse. I medici degli ospedali di Douma indicarono però che almeno 500 pazienti furono ricoverati nelle ore seguenti all’attacco con sintomi di esposizione agli agenti chimici, in particolare irritazione alle vie respiratorie. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti – sulla base delle testimonianze dei medici e degli attivisti dell’opposizione – il 14 aprile lanciarono raid di rappresaglia, senza causare vittime, contro laboratori scientifici militari a Damasco e depositi di sostanze sospette nella provincia di Homs.

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