Un «cordiale incontro» tra Recep Tayyip Erdogan e Silvio Berlusconi durante la cerimonia di insediamento per l’assunzione dell’incarico di presidente della Repubblica. Prima dell’inizio della cena ufficiale Erdogan «è venuto espressamente a porgere il benvenuto all’amico italiano». Lo riferiscono dallo staff del leader di Forza Italia, spiegando che «nel corso del successivo colloquio il Presidente Erdogan ha auspicato un rilancio delle relazioni tra i due paesi e una più forte collaborazione per far fronte alle sfide comuni». Berlusconi è quindi volato ad Ankara su invito ufficiale del presidente turco. Il partito in un comunicato ha spiegato che «l’invito costituisce un riconoscimento dell’amplio contributo fornito dal presidente Berlusconi allo sviluppo delle relazioni tra la Turchia e l’Italia, nonché del legame personale di amicizia con il presidente Erdogan». (agg. di Silvana Palazzo)



TURCHIA, ERDOGAN CANCELLA MINISTERO AFFARI EUROPEI

Recep Tayyip Erdogan oggi ha giurato di nuovo da presidente della Turchia. È il primo nella storia di questo Paese con i poteri che gli sono concessi dall’ultima revisione della Costituzione, che peraltro per gli oppositori ha tolto gli ultimi contrappesi democratici che potevano limitare il suo strapotere. I segnali che arrivano da Ankara all’Europa non sono da sottovalutare. Una delle prime novità riguarda la cancellazione del ministero per gli Affari europei, creato quando la Turchia sperava di entrare a far parte dell’Unione europea. Come riportato da Il Giornale, è stato accorpato a quello degli Affari esteri. Negli ultimi anni i rapporti tra Bruxelles e Ankara si sono fatti decisamente più complessi sotto diversi aspetti, dal terrorismo ai visti necessari ai turchi per viaggiare in Europa. Ma non è comunque l’unica novità: il ministero dell’Economia è stato accorpato a quello del commercio e delle dogane. 



ERDOGAN, LE “PURGHE” E IL POTERE SU DI SÉ

La formazione del governo in Turchia, con la riforma della Costituzione, spetta al presidente della Repubblica. Recep Tayyip Erdogan ha annunciato di non volere ministri politici, organici al partito, ma comunque la fedeltà a lui non sarà un problema. Che cosa è cambiato in Turchia con i nuovi poteri presidenziali? La figura del primo ministro è stata abolita, inoltre il numero dei ministri scende a 16, dai 23 precedenti, scelti interamente dal presidente che potrà rimuovere i dipendenti pubblici senza richiedere l’approvazione del Parlamento. Ieri, ad esempio, ha firmato l’ordine di licenziamento di 18.632 persone accusate di legami con gruppi terroristici. Una mossa che fa salire a oltre 130 mila il numero di persone colpite da provvedimenti dopo il fallito golpe del luglio 2016. Hanno perso il proprio posto di lavoro, da ieri, 8.998 agenti di polizia, 3.077 soldati dell’esercito, 1.949 membri dell’aeronautica e 1.126 membri della marina. Inoltre, sono stati licenziati 1.052 dipendenti civili del ministero della Giustizia, 649 dipendenti della gendarmeria, 192 dipendenti della Guardia Costiera e 199 accademici. Secondo Abc News, a tutti verrà sospeso il passaporto. Il decreto prevede anche la chiusura di tre giornali, un canale televisivo e dodici associazioni. 

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