Sembra essere tornata, almeno momentaneamente, la calma nelle strade dello Zimbabwe, dopo le grandi proteste per l’esito delle elezioni con il presidente Mugabe che avrebbe visto vincere il suo partito. Le opposizioni hanno denunciato brogli ed ora l’esercito è sceso nelle strade e presidia gli incroci, con elicotteri in volo e situazione alla normalità per la notte. Questo per evitare scontri notturni che sarebbero molto più difficili da sedare, ma anche tenendo conto della gravità di quanto accaduto durante le giornata, con il numero delle vittime negli scontri che è salito a 3. Bisognerà ora comprendere se nella giornata di domani ci saranno altre proteste organizzate: la polizia ha ufficialmente vietato ogni tipo di assembramento, ma la tensione continua a salire e negare una voce alle opposizioni potrebbe rivelarsi un boomerang per l’ordine pubblico. (agg. di Fabio Belli)



SITUAZIONE POTENZIALMENTE ESPLOSIVA

Rischia di diventare esplosiva, come peraltro qualcuno aveva previsto, la situazione nello Zimbabwe a seguito degli scontri nati dopo lo spoglio dei voti che hanno sancito, nell’ultima tornata elettorale, la vittoria del partito dell’ex presidente, Robert Mugabe, proprio in quelle che sono state le prime elezioni democratiche da quarant’anni a questa parte. Molti esponenti dell’opposizione che avevano sostenuto la candidatura di Nelson Chamisa hanno denunciato dei brogli e negli scontri di piazza che ne sono seguiti avrebbero perso la vita due persone, cadute sotto il fuoco degli uomini dell’esercito. E da più parti si levano grida di aiuto verso la comunità internazionale, sostenendo che il Governo guidato dal vincitore, Emmerson Mnangagwa che da quelle parti è conosciuto anche come il “Coccodrillo” dal momento che quando ricopriva il ruolo di Ministro degli Interni si rese responsabili della condanna a morte per fucilazione di oltre 20mila persone. Inoltre, alcuni reporter e fotografi internazionali riferiscono che oltre ad aver aperto il fuoco ad altezza d’uomo sui manifestanti, i militari sarebbero ricorsi anche all’uso dei gas lacrimogeni per disperdere la folla. (agg. di R. G. Flore)



OPPOSIZIONE CONTESTA BROGLI

A due giorni dal voto, la gente in Zimbabwe scende per la strada e l’esercito reagisce. Si tratta dei sostenitori del candidato sconfitto Nelson Chamisa che ha dichiarato subito dopo la proclamazione dei risultati che il voto era stato falsato. Quello che ha deluso di più la gente nelle prime elezioni democratiche dopo quattro decenni di dittatura del presidente Mugabe, deposto lo scorso novembre da un colpo di stato militare, è che abbia vinto proprio il candidato del suo partito, Emmerson Mnangagwa. E’ soprattutto nella capitale Harare che si registrano i maggiori incidenti: automobili bruciate hanno rilasciato grandi nubi di fumo nel cielo, i militari sono scesi per strada e negli incidenti ci sarebbe stata una persona uccisa.



ZIMBABWE, ESERCITO SPARA SU FOLLA DOPO ELEZIONI

Il nuovo capo dello stato ha rilasciato un appello alla pace invitando tutti “in questo momento cruciale a desistere da dichiarazioni e affermazioni provocatorie” riferendosi alleare dell’opposizione. Il partito Zanu-PF ha ottenuto 110 seggi contro i soli 40 del Movimento per il cambiamento democratico, cosa che gli permetterà di governare con la maggioranza assoluta. In un primo momento la commissione elettorale aveva dato per vincitore proprio Mnangagwa, poi il ribaltamento dei risultati che ha fatto pensare ai brogli. Il paese africano è in condizioni pietose dopo quarant’anni di dittatura, circa il 90% della popolazione è disoccupata. Si aspettano adesso le conclusioni degli osservatori dell’Unione europea che hanno già denunciato brogli in alcuni seggi elettorali.