I due arrestati per il brutale stupro e assassinio della cantante e musicista messicana Maria Matus Tenorio sono stati interrogati. Uno dei due è stato rilasciato per mancanza di prove, per l’altro è invece scattato un provvedimento di custodia cautelare di 3 mesi. C’è grande convinzione da parte degli inquirenti in Costa Rica che possa essere stato lui ad aggredire, violentare e uccidere Maria, un’escalation di violenza partita da un tentativo di rapina verso di lei e una turista britannica che è riuscita a scappare e a cercare aiuto. L’uomo arrestato ha subito anche un pestaggio da parte della folla mentre veniva tradotto in carcere, una volta saputo che si trattava dell’assassino della musicista messicana. (agg. di Fabio Belli)



I COMMENTI DEGLI AMICI

Una morte senza dubbio terribile quella capitata alla giovane 25enne, cantante e musicista, Maria Matus Tenorio, il cui sogno di far conoscere la sua arte nel mondo si è concluso nella prima tappa del suo viaggio in solitaria, in Costa Rica. Prima stuprata, poi uccisa in modo brutale ed abbandonata su una spiaggia. La sua morte che ha portato già a due arresti a carico dei presunti aggressori ed assassini, ha scatenato molte reazioni, tra cui quella di Elena Varade, una ragazza che ha incontrato Maria durante il suo viaggio e che sul web ha lanciato una campagna a suon di hashtag #NoViajabaSola. La giovane ha scritto: “Viaggiare da soli non dovrebbe essere pericoloso. La morte di Mar non sia vana! Non lasciate che la paura vi impedisca di realizzare i vostri sogni, continuate a incontrare persone, amare senza misura e andate a scoprire il mondo!”. Tanta anche la commozione di chi conosceva la 25enne: “Solo pochi giorni fa abbiamo festeggiato il tuo grande passo, sicuri che la musica ti avrebbe portato lontano, ora mi è stato detto su Facebook che sei stata uccisa in Costa Rica: non capisco come possano fare qualcosa di simile a questo, non capisco quanto odio possa esserci in questo mondo”, ha scritto un amico della giovane donna sui social. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



VOLEVA GIRARE IL MONDO DA SOLA: UCCISA GIOVANE CANTANTE

Una fine oltremodo tragica quella riservata a Maria Matus Tenorio, giovane cantante messicana di 25 anni, stuprata ed uccisa durante un viaggio in solitaria in Costa Rica. Girare il mondo e far conoscere la sua musica erano i suoi sogni più grandi e proprio di quel paese straniero la ragazza si era letteralmente innamorata, come dimostrato da alcune sue frasi postate sotto le ultime foto che la ritraevano felice e sorridente sui social. Il viaggio in Costa Rica avrebbe rappresentato la prima tappa del suo giro del mondo accompagnata solo dai suoi sogni e dalle sue passioni ma a lei non poteva essere riservata fine peggiore. Corriere.it, citando il Daily Star ripercorre le ultime giornate vissute dalla cantante e musicista messicana, partita solo una settimana fa e diretta in Costa Rica. Secondo le prime ricostruzioni, Maria si trovava insieme ad una donna inglese, incontrata durante il suo viaggio, quando è stata aggredita da due uomini nel tentativo di derubarla. In pochi istanti la 25enne sarebbe rimasta da sola in balia dei suoi due aggressori, mentre la donna con la quale era in compagnia si allontanava nel tentativo di chiedere aiuto alla guardia di sicurezza.



CERIMONIA IN SUO ONORE SUL LUOGO DEL DELITTO

Esquivel Cerdas e Benavides Mendoza: sono questi i nomi dei presunti aggressori di Maria Matus Tenorio, giovane cantante 25enne la cui vita si è interrotta bruscamente in Costa Rica, prima tappa del suo viaggio dei sogni in giro per il mondo. Il primo l’avrebbe aggredita violentemente mentre il secondo l’avrebbe prima violentata sessualmente, poi annegata in mare e lasciata morire. Il suo corpo ormai privo di vita è stato rinvenuto sulla spiaggia di El Carmen, a Santa Teresa del Cobano. I due presunti aggressori sono già stati assicurati alla giustizia. Dopo il terribile fatto di cronaca, non sono mancate le reazioni di sconcerto ed in centinaia sono scesi in piazza in Costa Rica al grido di “Non una di meno”. Proprio due giorni fa, spiega Repubblica.it, sulla medesima spiaggia divenuta teatro dello stupro e poi dell’assurdo delitto si è svolta una cerimonia in memoria della cantante uccisa brutalmente. Durante la cerimonia è stato trasmesso l’audio della madre della giovane: “Il suo nome era Maria Trinidad ma avevo deciso di chiamarsi Mar.. è proprio al mare è finita la sua vita”.