Dopo che la notizia ha fatto il giro del web e dei principali siti di informazione esteri, la società Faltazi che si era occupata della installazione degli orinatoi incriminati a Parigi con vista su Notre Dame e alcune scuole potrebbe fare marcia indietro ed essere costretta a rimuoverli. Infatti, la trovata dell’amministrazione comunale parigina che ha sistemato i suddetti orinatoi lungo la Senna era volta soprattutto a fornire una soluzione ecologia e soprattutto economica al problema dei rifiuti organici, che dovevano essere trasformati in compost per poi concimare le aree di verde pubblico della metropoli; in seconda battuta, le cabine dovevano servire ad arginare il fenomeno di tutti coloro che sono soliti orinare in giro, problema che aveva sollevato le proteste di molti cittadini della capitale. Inoltre, oltre all’estetica poco gradevole gli orinatoi avrebbero anche diversi difetti per cui non svolgerebbero appieno il loro dovere e per questo è già stata lanciata una petizione affinché si proceda alla loro rimozione quanto prima. (agg. di R. G. Flore)



ORINATOI A CIELO APERTO A PARIGI

Scoppia la polemica a Parigi, a seguito dei nuovi orinatoi posizionati nel capoluogo francese. Come sottolineato dai colleghi dell’edizione online de La Repubblica, si chiamano precisamente uritrottoir, e sono una sorta di vespasiani decisamente moderni, inediti e sicuramente poco intimi. Sono in poche parole dei cubotti alti circa un metro, posizioni all’aria aperta, con dei fiori in cima e un buco apposito che serve appunto per fare pipì. Il problema è appunto il fatto che tali aggeggi per espletare i propri bisogni, sono posizionati in zone sensibili della splendida città francese, come ad esempio a Notre Dame, in riva alla Senna (con vista sul fiume), o vicino ad una scuola.



VERRANNO TOLTI?

Secondo alcuni, soprattutto i residenti, c’è il rischio che si possa dare sfogo a qualche esibizionista, soprattutto tenendo conto degli studenti che passeranno numerosi di lì a breve. Inoltre, non è semplice centrare il buco, e di conseguenza è facilmente deducibile capire cosa vi sia attorno a questi “vasi”, e l’olezzo che gli stessi emanano. Infine, sottolineano alcuni, sono “maschilisti”, visto che per le donne sono impossibili da utilizzare. Il consiglio di zona pare intenzionato a difendere le opere architettoniche, sottolineando che quando scappa è sempre complicato trovare un luogo in cui farla, ma sono diversi gli oppositori: staremo a vedere come si chiuderà la vicenda.