Una guerra commerciale che non fa bene a nessuno e forse la consapevolezza che la reciproca imposizione di dazi non rappresenta il giusto modo per curare gli interessi economici di Usa e Cina. Da qui, forse, la decisione da parte della nazione del Dragone di inviare una delegazione a Washington esattamente tra una settimana, il 23 agosto, nella speranza che le rispettive diffidenze possano essere sostituite dal pragmatismo che in affari è requisito fondamentale. Negoziatori in piena regola, quelli che sbarcheranno negli Usa con l’obiettivo di risolvere il contenzioso commerciale in corso tra i due maggiori giganti economici del Pianeta. Attenzione però a farsi facili illusioni. Come riportato da La Repubblica, infatti, a Washington si incontreranno funzionari di secondo piano, un viceministro al Commercio da parte cinese e un sottosegretario da parte americana, seconde linee che difficilmente riusciranno ad un tale livello d’intesa da portare ad un vero e proprio accordo. (agg. di Dario D’Angelo)



NUOVI SPIRAGLI PER LA SOLUZIONE DELLA GUERRA COMMERCIALE

Nuovi spiragli circa i dazi che gli Stati Uniti hanno imposto alla Cina per beni del valore di 16 miliardi di dollari, a completamento di un pacchetto totale da 50 miliardi. La nazione dell’estremo oriente ha deciso di riaprire il dialogo con il paese dalle stelle a strisce, cercando di trovare un accordo. Un netto cambio di tendenza rispetto al passato recente, in cui la Cina ha sempre spiegato di essere pronta a replicare a muso d’uro a Trump, ma evidentemente si è sentita alle strette ed ha ben pensato di fare un passo indietro. Washington, intanto, ha annunciato l’imposizione di nuove sanzioni nei confronti di società russe e cinesi, accusate di aver dato vita a scambi commerciali con la Corea del Nord, violando il regime internazionale imposto a Pyongyang. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RIAPERTI I NEGOZIATI

La Cina riapre i negoziati per risolvere il contenzioso commerciale con gli Stati Uniti relativo ai reciproci dazi sull’import in vigore dal 23 agosto. Con lo scopo di trovare una soluzione alla questione, Pechino invierà a Washington il vice ministro del Commercio, Wang Shouwen per incontrare il sottosegretario per gli Affari internazionali del Dipartimento del Tesoro David Malpass. Il capo della delegazione cinese rappresenta il punto di riferimento nel ministero del Commercio nella querelle dei dazi che da mesi domina le relazioni bilaterali tra USA e Cina. Malpass sovrintende lo scambio dei servizi finanziari, su cui la Us Corporate vede con interesse per espandere le attività in Cina. I dazi reciproci in vigore dal 23 agosto riguarderanno l’import di beni per il controvalore complessivo di 16 miliardi di dollari, a completamento di un pacchetto che nella totalità raggiungerà i 50 miliardi.



LA PREOCCUPAZIONE DELLA CINA

La Cina ha in programma un viaggio a Washington entro il mese nell’intento di risolvere il contenzioso commerciale in corso. Il vice ministro del Commercio ha ufficializzato dalle decisione in una nota nella quale ha parlato di “questioni di comune interesse”, non fornendo ulteriori dettagli sulle ragioni del suo viaggio. Da quanto trapela sembra che lo stato asiatico sia particolarmente preoccupato della possibilità che i dazi imposti dagli USA possano aumentare. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, infatti, ha recentemente minacciato ulteriori misure contro il colosso cinese per altri 200 miliardi, ai quali in futuro potrebbero essere aggiunte altre misure fino a superare i 500 miliardi di valore dell’export di Pechino verso gli Stati Uniti. Lo scopo della delegazione è proprio evitare che ciò accada. La data dell’incontro a Washington al momento non è ancora stata formalizzata.