La situazione economica in Turchia resta preoccupante, ma per il presidente Erdogan resta Donald Trump uno dei maggiori problemi per Istanbul. Il presidente turco ha di nuovo sparato a zero sul suo collega Usa, ribadendo la volontà di boicottare i prodotti di produzione statunitense, soprattutto quelli più venduti in Turchia. Secondo molti esperti, la crisi della Lira turca potrebbe rivelarsi un boomerang anche per gli Stati Uniti, ma la rottura tra Washington e Istanbul in questo momento appare particolarmente profonda, e dopo aver provato a rassicurare (al momento senza troppo successo) gli investitori, Erdogan sembra voler arrivare allo scontro con Trump, senza paura di alzare i toni e senza il timore che i mercati da lunedì possano reagire in maniera ulteriormente negativa. (agg. di Fabio Belli)



GOVERNO RASSICURA INVESTITORI

Nonostante la crisi senza precedenti che ha travolto la Turchia, il paese continua ad essere molto ottimista sul suo futuro tanto da escludere, almeno al momento, il ricorso al Fondo monetario. Così, il ministro delle Finanze turco, Berat Albayrak nel corso di una conference call con oltre seimila investitori stranieri e rappresentanti di fondi non certo tranquilli, ha usato un tono oltremodo rassicurante spiegando in che modo sarà ridata fiducia alla lira: taglia alla spesa e disciplina di bilancio. Come riporta Il Sole 24 Ore, lo stesso ministro avrebbe detto agli investitori in parte sfiduciati dopo gli ultimi avvenimenti: “Ci aspettiamo un surplus primario di 6 miliardi di lire quest’anno”. Quindi ha aggiunto: “La Turchia uscirà ancora più forte da questa crisi, le nostre banche sono solide”. Le sue parole hanno avuto comunque il pregio di far riprendere fiato alla valuta di Ankara che proprio oggi ha recuperato terreno dopo il record negativo di quasi una settimana fa, recuperando il 4% sul dollaro.



NESSUN RICORSO A FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

E’ stato lo stesso ministro nominato appena un mese fa a escludere poi anche la richiesta di un qualunque tipo di aiuto al Fondo Monetario Internazionale: “Ci concentreremo invece sugli investimenti diretti stranieri nel paese”, ha aggiunto. Proprio nella giornata di ieri la Turchia il Qatar ha promesso al Paese investimenti per 15 miliardi di dollari. Nell’ambito della stessa videoconferenza di oggi, il ministro ha poi spiegato quali saranno le intenzioni future del Paese per combattere nel migliore dei modi la crisi. Intanto l’ampio uso di misure fiscali per rallentare l’economia, la riduzione del grave deficit delle partite correnti e l’intenzione di mettere un freno all’inflazione che corre al 16% annuo. Il governo inoltre chiederà ai ministri tagli alle spese fino al 30% con l’obiettivo di avere un surplus primario di 6 miliardi di lire turche per i prossimi mesi. Secondo Albayrak, intento della Turchia sarebbe quello di inserire in Costituzione il principio della disciplina di bilancio. Restano invece accese le tensioni con gli Usa che hanno minacciato nuove sanzioni se non verrà presto rilasciato il pastore Andrew Brunson. In merito al legame Francia-Turchia, nell’ambito di una telefonata intercorsa tra Erdogan e Macron dopo il crollo della lira turca è emerso come la stabilità economica della Turchia sia importante anche per la stessa Francia, come riferito da fonti di Ankara e riportato dall’Ansa.

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