Ormai Angela Merkel e Vladimir Putin sono arrivati al quarto mandato. Si conoscono talmente bene che non hanno bisogno nemmeno di interpreti. Un simpatico aneddoto è stato raccontato da Il Foglio che ha sottolineato come Putin si sia divertito in passato anche a far spaventare la Merkel. Avrebbe infatti lasciato entrare nella sua dacia il suo enorme labrador nero per spaventare la tedesca che ha grande paura dei cani. Il russo non ha assolutamente fermato il cane, anzi si è divertito a vedere la Merkel intimorita dal cane per poi accompagnarlo fuori. C’è poi l’aneddoto del mazzo di rose con cui la accolse a Sochi per un altro incontro pare proprio per scusarsi dello scherzetto con il suo amico a quattro zampe. Servirà ora fare attenzione a quanto accadrà dopo le loro parole che hanno portato a ragionare su uno dei dossier più importanti e cioè quello legato al gas. (agg. di Matteo Fantozzi)
SIRIA E GASDOTTO NORTH-STREAM 2
Dopo il gelo e le sanzioni legate alla questione ucraina, c’è stato un riavvicinamento tra Russia e Germania dopo il vertice a Berlino tra Vladimir Putin e Angela Merkel. Diversi i temi sul tavolo: dall’Ucraina alla Siria, passando per il gasdotto North Stream 2. Il leader del Cremlino ha evidenziato che il gasdotto “darà un contributo alla sicurezza energetica”, rafforzando in questo modo l’Europa. Il portavoce russo Dmitry Peskov ha evidenziato che “il colloquio tra Putin e Merkel è stato molto lungo, i temi stabiliti nella dichiarazione congiunta prima dell’incontro sono stati affrontati in modo esaustivo e nei minimi dettagli”. Peskov ha poi sottolineato a proposito del North Stream 2: “In generale, c’è la comprensione che il progetto sia competitivo e vantaggioso dal punto di vista commerciale”. E ancora: “E’ necessario adottare misure per proteggerlo da eventuali attacchi, attacchi non competitivi da parte di parti terze che possano portare al fallimento del progetto”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON RIUSCIAMO AD ANDARE AVANTI”
Il vertice a Meseberg tra Angela Merkel e Vladimir Putin è attualmente in corso, ma la delicatezza dell’incontro bilaterale tra i leader di Germania e Russia è emersa già nelle dichiarazioni alla stampa precedenti al summit. Come riportato da Il Sole 24 Ore, uno dei temi più caldi sarà quello sull’Ucraina. La cancelliera si farà portavoce di una proposta che preveda l’invio di una missione Onu:”Nonostante l’accordo di Minsk come prima non abbiamo una stabile tregua in Ucraina. Spero che tenteremo di nuovo di trovare una via per la pace, e stasera parleremo di una missione Onu che possa giocare un ruolo nella pacificazione”. Bisognerà capire però se gli argomenti della Merkel saranno tali da convincere un Putin restio a sfilarsi dall’Ucraina, anzi:”Purtroppo in Ucraina non riusciamo ad andare avanti. Stasera sottolineeremo il fatto che la realizzazione di Minsk non abbia alternative”. (agg. di Dario D’Angelo)
SI ATTENDE DICHIARAZIONE CONGIUNTA A MESEBERG
Un faccia a faccia bilaterale che dovrebbe servire a “scongelare” i rapporti che negli ultimi mesi erano stati al minimo storico tra i due Paesi e che, secondo alcuni commentatori, potrebbe avere persino esiti imprevedibili con la nascita di un –tutto da verificare- asse tra Russia e Germania in funzione anti-Trump: la visita di Vladimir Putin alla sua omologa, Angela Merkel, è ricca di spunti e in attesa dei colloqui e delle trattative che dovrebbero riguardare non solamente delicate questioni geopolitiche quali quella siriana, dell’Ucraina, del problema dei flussi migratori e dei dazi (pare invece non sia sul tavolo il dossier Turchia), i due leader rilasceranno la dichiarazione congiunta di rito nella quale mostreranno che i punti di contatto tra i Paesi non mancano e che su alcuni di essi potrebbe anche essere trovata una sintonia fra Cancelleria Federale e Cremlino. Alla vigilia dell’incontro che avrà luogo a Schloss Meseberg, la residenza ufficiale dei cancellieri, insomma, alcuni argomenti saranno tabù come appunto quello del possibile sostegno finanziario alla Turchia di Erdogan che, come è noto, ospita molti cittadini siriani sfollati anche perché, come ha ribadito proprio il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, si tratta di un tema che è impossibile trattare senza la presenza dello stesso Erdogan. (agg. di R. G. Flore)
VERTICE A BERLINO FRA MERKEL E PUTIN
Un vertice a due, un bilaterale convocato alle porte di Berlino, nel castello di Meseberg: un’occasione in cui Angela Merkel e Vladimir Putin torneranno a guardarsi negli occhi per capire se qualcosa di buono può scaturire, se i reciproci interessi di Germania e Russia sono tali da ridisegnare anche le alleanze dell’Europa. Uno scenario a dir poco impronosticabile, fino a qualche anno, fino a quando gli Usa hanno fatto gli Usa, la guida dell’Occidente senza se e senza ma. Ma poi l’arrivo di Donald Trump sulla scena politica ha cambiato tutto: la guerra dei dazi, l’uscita dall’accordo climatico di Parigi, da quello sul nucleare italiano, l’impressione sempre più forte che di “questa America” non ci si possa fidare. E allora va bene anche riconsiderare la politica estera degli ultimi anni, rapportarsi con quel Vladimir Putin che negli ultimi anni ha insegnato geopolitica a tutti, dalla Siria al Medio Oriente. Tanto si sa, alla fine basta toccare i giusti tasti: poi un accordo si trova…
TRUMP SI GIOCA L’EUROPA?
Tra i temi che saranno al centro del vertice di oggi tra Angela Merkel e Vladimir Putin vi sarà sicuramente la Siria, con Putin che in qualità di garante dell’incolumità e del potere di Bashar al-Assad parlerà con la Cancelliera come quello che alla fine ha avuto ragione, visto che a Damasco anche i ribelli stanno venendo a patti con l’idea che il dittatore non verrà spodestato. Non si potrà ignorare poi la partita turca, e anche in questo caso Putin sarà l’alternativa a Trump, laddove Erdogan ha individuato negli Usa i veri responsabili della guerra economica mossa contro Ankara e alla sua valuta. Calerà forse il gelo quando si parlerà della questione Ucraina, motivo delle sanzioni che da anni l’Europa continua ad imporre a Mosca, considerato da Putin argomento tabù: sull’annessione della Crimea non si tratta. Ma forse il ghiaccio si scioglierà quando si parlerà di affari, quando cioè si affronterà il tema del Nord Stream 2,, il gasdotto che dovrà attraversare il Baltico per portare gas dalla Russia alla Germania, a cui Trump oppone l’apertura di nuove vie navali per accogliere il gas Usa, con conseguente affrancamento dai russi. Vertice Merkel-Putin sulla carta, ma è Donald Trump il convitato di pietra.