Il lancio di una nuova criptomoneta e l’incremento di ben 35 volte il loro valore dei salari minimi, con tanto di festa nazionale dedicata ad annunciare la futura svolta in campo economico: sono queste le misure drastiche e secondo qualcuno anche propagandistiche, annunciate dal Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, per combattere l’iperinflazione che oramai sta flagellando il Paese sudamericano. Infatti, la nuova moneta entrerà in vigore lunedì prossimo, stando almeno a quanto riporta El Diario de Caracas, col Petro che dovrebbe valere 3600 Bolivar sovrani, misura che poi verrà controbilanciata da un aumento dell’Iva che passerà dal 12% attuale al 16%. Al momento non si sa se quella che è una vera e propria svolta epocale in campo economico attuata dal Governo venezuelano porterà i risultati sperati dal momento che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’inflazione dovrebbe arrivare a toccare, entro la fine del 2018, la quota-record di 1.000.000%. (agg. di R. G. Flore)



SVOLTA ECONOMICA ANTICIPATA DA GIORNO DI FESTA

Nicolas Maduro aveva annunciato un piano per la ripresa economica del Venezuela, e alla fine la tanto attesa svolta del Presidente si è tradotta nell’aumento del salario minimo di circa 35 volte rispetto al livello attuale. Una manovra che ha un doppio obiettivo: aggirare le difficoltà derivanti dalle sanzioni imposte dagli Usa e porre un argine all’iperinflazione che attanaglia il Paese. Già martedì scorso Maduro, sopravvissuto pochi giorni fa ad un attentato durante una parata militare, come riporta l’Ansa aveva lasciato intendere che qualcosa stesse bollendo in pentola annunciando che lunedì 20 agosto sarebbe stato un “giorno festivo affinché durante l’apertura delle banche sia possibile mettere più facilmente in circolazione le monete e banconote con la nuova denominazione”. I vecchi bolivar, aveva precisato, “coesisteranno con i nuovi fino alla loro progressiva estinzione”. (agg. di Dario D’Angelo)



NUOVA MONETA IN VIGORE DA LUNEDI’

Ha fatto il giro del mondo l’annuncio del presidente del Venezuela Nicolas Maduro di voler alzare di 34 volte il salario minimo dei suoi concittadini. Secondo quanto riportato da giornalettismo.com la mossa di Maduro, volta ad aggirare le sanzioni americane a combattere l’iperinflazione, è stata preceduta dall’emissione di una nuova moneta, il “bolivar sovrano”, che entrerà in vigore con cinque zeri in meno rispetto all’attuale. Come riporta  riporta oggi il quotidiano El Diario de Caracas, la nuova valuta entrerà in vigore da lunedì prossimo e porterà lo stipendio minimo a 1.800 bolivar sovrani (30 dollari). La nuova valuta di riferimento sarà dunque la criptomoneta nazionale, il Petro, che Maduro spera riesca a fronteggiare la mancanza di liquida e che ha annunciato avrà valore di 3.600 bolivar sovrani (360.000.000 di vecchi bolivar). (agg. di Dario D’Angelo)



CRITICHE USA

Nicolas Maduro cerca di affrontare l’iperinflazione in Venezuela moltiplicando il salario minimo di 34 volte. Difficile che la mossa possa avere effetto nel lungo termine, anche perché il vero problema per la popolazione sembra essere quello della disponibilità di merci di acquistare, motivo che spinge molto in alto l’indice dei prezzi. Il Governo di Caracas, intanto, non attraversa un momento facile a livello internazionale: il Dipartimento di Stato Usa ha chiesto infatti di rispettare lo stato di diritto e di creare una commissione d’inchiesta indipendente per indagare su quanto accaduto lo scorso 4 agosto, quando ci sarebbe stato il presunto attentato al Presidente Maduro, cui sono seguiti quelli che vengono definiti da Washington degli “arresti arbitrari”, anche andando a violare il principio costituzionale dell’immunità parlamentare. (aggiornamento di Bruno Zampetti)

VENEZUELA, LA MOSSA DI MADURO SUL SALARIO

Venezuela, il presidente Nicolas Maduro moltiplica il salario minimo per 34 volte: svolta del numero uno di Caracas nell’ambito del nuovo programma di ripresa economica, il cui inizio non è stato ancora specificato. Come evidenziato da Repubblica, Maduro ha annunciato che il salario sarà indicizzato al valore del petro, ovvero la criptovaluta con cui l’esecutivo socialista ha intenzione di fronteggiare la mancanza di liquidità e le sanzioni finanziarie comminate dagli Stati Uniti d’America. Secondo Nicolas Maduro, ogni petro vale circa 60 dollari in base al prezzo di un barile di petrolio venezuelano. Lo stipendio di un comune cittadino, dunque, salirà da 5,2 a 180 milioni di bolivar sovrani. Questo il commento del presidente di Caracas: “Ho fissato salario minimo, pensioni di vecchiaia e base salariale sulla base del petro medio, 1.800 bolivar”. Parliamo dunque del quinto aggiustamento dell’anno, del 3,46 per cento.

VENEZUELA, SALARIO MINIMO MOLTIPLICATO PER 34 VOLTE

Nicolas Maduro, che appena due settimane fa è stato vittima di un tentato attentato con droni esplosivi nel corso di un discorso a una parata militare, ha annunciato l’avvio di un nuovo programma economico, che proverà a contrastare la dilagante iperinflazione: potrebbe infatti presto raggiungere il 1.000.000 per cento nel 2018 secondo il FMI. E il presidente del Venezuela ha sottolineato che è pronto ad attuare un rigido programma di disciplina fiscale, con il Governo che assumerà per novanta giorni il differenziale di aumento del salario minimo per piccole e medie industrie. Come riporta Repubblica, inoltre, Maduro ha dichiarato: “Dobbiamo impegnarci in una disciplina fiscale prussiana ed eliminare definitivamente l’emissione di denaro speculativo a favore della creazione di denaro rivolto alla produzione di ricchezza, petrolio, oro e turismo”.