L’Italia può essere la nuova Grecia? Per i mercati la situazione potrebbe essere decisamente peggiore, vista la grandezza e l’importanza del nostro Paese nell’Unione monetaria. Tuttavia il recente rialzo dello spread e il timore di finire nel mirino della speculazione, paventato persino da membri del Governo, rendono la domanda non insensata. C’è da dire che rispetto a quando è iniziata la crisi greca, ci sono strumenti europei che potrebbe essere utilizzati in caso di bisogno. Il Sole 24 Ore, a proposito delle richieste italiane di intervento della Bce in caso di situazioni critiche per l’Italia, ricorda che ci sono le Omt, ovvero le Outright monetary transactions. Tuttavia per accedere a questo programma, che aiuterebbe un Paese a finanziarsi senza eccessivi tassi di interesse, non è mai stato concretamente attivato e comporterebbe anche una perdita di sovranità, dato che l’aiuto sarebbe condizionato da riforme da mettere in atto. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
LA “BOMBA DEBITO” DA SORVERGLIARE
Raggiunto il salvataggio della Grecia, “i mercati ora tremano a causa dell’Italia”: questo il commento dell’esperto Marcus Walker sul Wall Street Journal, con lo spread sui titoli decennali italiani che ha raggiunto quota 2,70 punti. Se la situazione per il Belpaese, dunque, è da monitorare con attenzione, non è possibile sostenere che Atene sia del tutto fuori dai guai, come sottolineato da Il Giornale: la Grecia non ha riacquistato la piena sovranità, ma anzi resta sotto stretta osservazione. Ma soprattutto c’è da sorvegliare la “bomba debito”: ha un deficit di spese private e gettito fiscale per l’ancora elevato livello di disoccupazione, anche perché sono stati smontati gli ammortizzatori sociali. E per i lavoratori la tassazione resta altissima: 40 per cento su uno stipendio medio mensile di 900 euro. Salva sì, ma la Grecia non può ancora tirare un pieno sospiro di sollievo… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA CRISI RIMANE
Mentre per i mercati pare che la nuova Grecia sia oramai l’Italia e Pierre Moscovici, commissario agli Affari Economici della UE, commenta l’uscita della penisola ellenica dal piano di assistenza finanziaria dell’Unione (dietro l’ammissione che a Bruxelles sono stati comunque compiuti degli errori), a smorzare i facili entusiasmi ci ha pensato Yannis Stournaras, Governatore della Banca Centrale ellenica. Nonostante il primo ministro Alexis Tsipras abbia salutato la fine dell’austerity e l’addio alla cosiddetta Troika spiegando che oramai la Greca è “un Paese normale”, Stournaras ha ricordato come la situazione economica di vasti strati della popolazione sia ancora critica e che ci vorranno degli anni per provare a rimediare anche a delle storture ataviche del sistema. “La Grecia ha ancora molta strada da fare” si è limitato a dire il Governatore. (agg. di R. G. Flore)
MOSCOVICI, “FATTO ERRORI MA SFORZI PAGANO”
Addio alla Troika: la notizia del giorno per la Grecia è l’uscita da quel lungo tunnel del programma di assistenza finanziaria da parte dell’Unione Europea, col premier Alexis Tsipras che in futuro verrà ricordato, nel bene o nel male, come il protagonista di una delle fasi più drammatiche mai vissute nella storia del Paese ellenico: e nonostante lo stesso primo ministro abbia ricordato che da oggi la Grecia torna a essere uno Stato normale, è altresì vero che molti problemi restano e la fine dell’austerità non segna certo il superamento di una crisi economica e sociale che ancora attanaglia vasi strati della popolazione. E a esultare sono anche alcuni dei maggiorenti in seno alla stessa UE a partire da Pierre Moscovic, Commissario agli Affari Economici dell’Unione che, per la prima volta, ha ammesso che “ci sono state decisioni imperfette che possiamo chiamare anche errori” nella gestione del caso greco, e che hanno drammaticamente pesato sugli stessi cittadini: ad ogni modo, però, Moscovici rileva pure come “gli sforzi fatti adesso pagano”, assicurando anche che la UE continuerà a lavorare per loro e con loro e rispolverando uno dei suoi cavallo di battaglia, ovvero che “è stata la crisi a creare l’austerità” e non viceversa. (agg. di R. G. Flore)
TSIPRAS, “GRECIA PAESE NORMALE”
Secondo il Commissario per gli Affari Economici a Bruxelles, Pierre Moscovici, quanto avviene oggi in Grecia è uno giorno molto importante ma non rappresenta purtroppo la fine della crisi di Atene: «Il tempo dell’austerità è finito, ma la fine del programma non è la fine della strada di queste riforme», ha messo subito in chiaro il Commissario. Come lui la pensa anche il Governatore della Banca di Grecia, Yannis Stournaras, che rilancia prima del discorso atteso di Tsipras: «La Grecia ha ancora una lunga strada da percorrere». L’annuncio della fine degli aiuti Ue è giunto ieri dalle vive parole di Mario Centeno, presidente del consiglio direttivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) che ha di fatto guidato il terzo e ultimo piano di aiuti pro-Atene: «Per la prima volta dal 2010 la Grecia sta in piedi con le proprie gambe». Il risultato della Grecia, al netto di tutte le difficoltà e fatiche, «è risultato degli sforzi straordinari del popolo greco, della buona cooperazione con l’attuale governo di Atene e degli sforzi dei partner europei». (agg. di Niccolò Magnani)
GRECIA DICE ADDIO ALLA TROIKA
Dopo otto lunghi anni di crisi, oggi 20 agosto la Grecia dice addio alla Troika ed esce ufficialmente dal terzo programma di salvataggio cominciando nuovamente a finanziarsi autonomamente sul mercato. La Grecia era rimasto l’ultimo Paese sotto la tutela della Troika, il piano di aiuti che ne ha evitato la bancarotta e l’uscita dall’euro costandole però riforme pesantissime. Termina così l’era dei salvataggi Ue-Fmi che videro in passato anche l’uscita di Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro. Da questo momento in poi, dunque, la Grecia torna ad essere “un paese normale”, come annunciato dal premier Alexis Tsipras. Tuttavia, la normalità auspicata non significa ancora la fine della crisi economica e sociale che sta attraversando il Paese da quasi 9 anni. In Grecia i problemi sono ancora presenti e per la maggior parte dei casi anche molto gravi. Si parla, come rammenta TgCom24, di elevati tassi di disoccupazione, riduzione dei salari e delle pensioni, disagi nel settore della sanità, fuga all’estero di mezzo milione di cittadini greci. Non è un caso se lo stesso governatore della Banca Centrale di Grecia, Yannis Stournaras ha ribadito come al momento ci sia ancora “molta strada da fare” per tentare di risanare l’intera economia del Paese.
ADDIO ALLA TROIKA MA LA CRISI VA AVANTI
Ora la Grecia torna a camminare sulle proprie gambe e nonostante gli effetti positivi del piano di salvataggio, il governatore fa sapere che “non si deve tornare indietro”. Il riferimento è in particolare agli impegni presi con i creditori nel corso dei tre bailout. Il rischio, altrimenti, è quello di essere abbandonata dai mercati. I problemi che la Grecia dovrà affrontare restano ancora numerosi ma non si può certo dimenticare quanto questi anni in cui oltre 260 miliardi di euro sono stati dati in prestito ad Atene dalla Bce, dai partner europei e dal Fondo monetario internazionale siano stati duri soprattutto per le fasce più deboli della società greca e che oggi si ritrovano a sopravvivere con stipendi e pensioni miseri. Non sono mancate in questi anni le numerose proteste spesso violente che hanno fatto seguito a momenti bui. Tutto ebbe inizio nel 2009 quando l’allora premier Papandreou rivelò in piena crisi finanziaria mondiale che i suoi predecessori avevano falsificato i bilanci. La svolta arrivò solo nel 2015 quando con un referendum indetto da Tsipras fu deciso di rinunciare alle richieste della Troika in cambio di aiuti anche se poi alla fine le misure furono ugualmente accettate con tutte le conseguenze negative che ne derivarono sul piano lavorativo. Da oggi, però, per il Paese inizia ufficialmente una nuova era.