Molte figure di spicco della Guerra all’Isis sono comunque convinte del fatto che il Califfo Al Baghdadi sia ancora vivo, a prescindere da quelli che sono stati i contenuti del suo ultimo audiomessaggio. Ne parla il Maggiore Generale Najim Al Juburi, uno dei protagonisti della liberazione di Mosul dallo Stato islamico. Al Juburi sottolinea come la popolazione di Mosul abbia avuto voci fortemente critiche anche per l’attività dell’esercito di liberazione, che ha sicuramente dovuto compiere danni collaterali importanti. Ma nonostante questo, Al Juburi è convinto che la soglia d’attenzione verso l’Isis debba essere mantenuta ai massimi livelli, con la minaccia dello Stato Islamico ancora altissima e la certezza che Al Baghdadi stia ancora operando nell’ombra, con le minacce via audio all’Occidente comunque utili alla propaganda dello Stato Islamico, che deve essere ciclicamente alimentata. (agg. di Fabio Belli)



“BAGNO DI SANGUE” PER L’OCCIDENTE

Parla di “bagno di sangue” il leader dell’Isis, il Califfo Al-Baghdadi, l’uomo più ricercato al mondo. Gli Stati Uniti ma anche i russi, alcune nazioni del Medio Oriente, e altre ancora, gli danno la caccia ormai da anni, ma lui è sparito, come se fosse invisibile. Nonostante il potere dello Stato Islamico sia fortemente diminuito rispetto ai fasti di due anni fa, il Califfo può ancora godere di numerosi seguaci e adepti che lo coprono e lo nascondono senza farsi notare dagli occidentali. E’ tornato allo scoperto nelle scorse ore, mandando un messaggio che in sintesi incita all’odio e a nuovi attacchi nei confronti degli infedeli. E forse l’attacco avvenuto quest’oggi nei sobborghi di Parigi, dove un 36enne ha ucciso madre e sorella al grido di “Allah è grande” è stata la prima risposta all’audio del Califfo. Del resto la strategia dello Stato Islamico è chiara, creare il terrore e trasformare persone normali in assassini spietati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LODI ALLA TURCHIA

C’è un passaggio in particolare dell’audio diffuso dallo Stato Islamico che suggerisce molti più spunti di complicate (e alle volte tardive) analisi internazionali socio-politiche: Al Baghdadi nella parte finale del messaggio rivolto a tutti i combattenti islamisti, spiega che il rifiuto della Turchia di rispettare le sanzioni Usa sull’Iran sono un segno «della crescente debolezza americana», lodando così la scelta “coraggiosa” del Presidente Erdogan. Non solo, il Califfo dice che «mujaheddin hanno indotto gli Stati Uniti ad allinearsi con le milizie sciite in Iraq e hanno indotto la Russia a venire in Siria per competere con gli americani». Insomma, una rinnovata lode ai popoli sunniti che combattono, in questo momento con più efficacia di Daesh che ha perso terreno negli ultimi 3 anni, il nemico occidentale. Il problema però, dovrebbe saltarvi all’occhio, rimane: a noi risulta, e in effetti è ancora così, la Turchia è appartenente (anche piuttosto incisiva) nella Nato oltre che sovvenzionata dall’Unione Europea per combattere il fenomeno dell’immigrazione. Ogni altro commento, al momento, sarebbe superfluo.. non trovate? (agg. di Niccolò Magnani)



IL MESSAGGIO AI RAGGI X

Viene passato ai raggi-X in queste ore il nuovo audio di 55 minuti che si presume appartenere ad Abu Bakr al Baghdadi, leader dello Stato Islamico. Nel messaggio in questione il leader dell’Isis, come riportato da Il Giornale, saluta i musulmani per Eid al-Adha, e menziona le sconfitte di Ghouta, Yarmouk, Hauran, così come l’imminente battaglia di Idlib e la vicenda del pastore evangelico americano Andrew Brunson detenuto in Turchia. Il discorso può essere diviso in tre parti. Nella prima il Califfo si rivolge direttamente ai sunniti in Iraq ed in Siria. Nella seconda parla del declino dell’America e nella terza ed ultima parte invoca attacchi contro i Crociati. Il messaggio potrebbe essere stato registrato nelle ultime settimane, tuttavia al-Baghdadi non menziona le vaste operazioni che il suo gruppo sta svolgendo ad esempio in Afghanistan o in Cecenia né il destino di suo figlio Hudhayfah al-Badri, morto ad Homs in un attacco risalente allo scorso luglio. Strategia o il messaggio è antecedente a questi fatti? (agg. di Dario D’Angelo)

CALIFFO, “ATTACCATE L’OCCIDENTE”

Il Califfo è tornato. Forse. L’audio diffuso dai media legati ancora all’Isis sembrerebbe originale, ma ancora non si può dire a quando risalga come autenticità. Ricordiamo che nel luglio 2017 si diffuse la notizia della morte del n.1 sanguinario dello Stato Islamico, ma già qualche giorno dopo alcune voci dall’Iraq smentirono il tutto dicendo che Al Baghdadi era vivo e vegeto e sostava a Raqqa (Siria). Non è mai stato chiaro dunque se fosse reale o meno quell’annuncio, sta di fatto che ancora oggi gli Usa hanno una taglia a 25 milioni di dollari sulla testa del pericolo n.1 al mondo. «La vittoria o la sconfitta per i jihadisti non è nella conquista di una città o di un territorio, non dipende da chi possiede una supremazia aerea o missili intercontinentali o intelligenti, ma nelle forza dei nostri soldati», ha attaccato il Califfo nell’audio diffuso in questi giorni, con l’invito continuo ai seguaci di “resistere” nonostante le sconfitte sul campo dell’Isis, visto che «Coloro che dimenticano la loro religione, la loro pazienza, la Jihad contro i loro nemici e la loro certezza nella promessa del Creatore, perdono e sono in disgrazia» conclude il terrorista islamista. (agg. di Niccolò Magnani)

IL RITORNO DEL CALIFFO

Abu Bakr al Baghdadi, leader dello Stato Islamico nonché uomo più ricercato al mondo dalle autorità statunitensi e non solo, ha diffuso un nuovo messaggio audio, come riferito poco fa dai colleghi de Il Post. Si tratta del ritorno del numero uno dell’Isis da un anno a questa parte, e il messaggio è stato giudicato autentico dagli analisti del SITE Intelligence Group. L’audio sarebbe stato registrato nelle scorse settimane, e dura circa un’ora, durante la quale al Baghdadi si concentra sui nemici dell’Isis, e non sulle enormi perdite in tema di controllo dei territori.

L’INVITO AD ATTACCARE EUROPA E USA

Si calcola infatti che negli ultimi due anni lo Stato Islamico abbia perso praticamente il 98% di ciò che controllava all’apice del suo terribile potere. Il leader dell’Isis ha ovviamente invitato i suoi seguaci e i suoi militanti a compiere nuovi attacchi terroristici nei confronti dei civili del Vecchio Continente, quanto degli Stati Uniti. Il prossimo messaggio, se al Baghdadi manterrà la “tradizione”, dovrebbe arrivare all’incirca fra un anno.