Mai come in questi giorni lo spauracchio dell’impeachment sta preoccupando Donald Trump. Il presidente Usa è abituato ad essere investito dalle bufere mediatiche, ma dopo le rivelazioni dell’ex avvocato personale Michael Cohen, che ha ammesso di aver pagato l’attrice di film porno Stephanie Clifford (meglio nota come Stormy Daniels) e l’ex modella di Playboy Karen McDougal «in collaborazione e su indicazione» di Trump affinché non parlassero della loro relazione con il Repubblicano, adesso la situazione si fa davvero complicata. Ma c’è un dettaglio ancora più succoso sull’intera vicenda, svelato dall’Associated Press, che aggiunge una buona dose di mistero ad una questione già di per sé molto intricata. Pare infatti che il tabloid americano National Enquirer conservò in una cassaforte i documenti contenenti informazioni compromettenti su Donald Trump. Oltre a quelli relativi alle due donne sopracitate, come riporta Il Post, sarebbero presenti documenti compromettenti su altre persone famose. Come mai? Il National Enquirer era solito comprare abitualmente i diritti esclusivi per pubblicare le notizie, ma poi non le pubblicava. Tale pratica, nel gergo giornalistico viene chiamata “catch and kill” (“cattura e uccidi”): si tratta di uno strumento utile a chi ha intenzione di assicurarsi che un determinato scoop non venga mai alla luce. (agg. di Dario D’Angelo)



GRAZIE PER MANAFORT IN ARRIVO?

Uragano Donald Trump dopo le voci su un possibile impeachment in seguito alle accuse di Cohen, che ha affermato di avergli ordinato di violare le leggi sui finanziamenti elettorali per comprare il silenzio delle due pornostar. Per questo motivo Manafort è stato condannato per frodi bancarie e fiscali, con Donald Trump che ha commentato: “I comportamenti di Cohen non sono reati, io ho saputo dei pagamenti solo più tardi, i soldi sono venuti da me e non dai fondi elettorali. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha poi elogiato Manafort, “uomo coraggioso, tutti i consulenti fanno le cose che gli sono state imputate”, tanto da pensare alla grazia, mentre sul suo ex avvocato Cohen a proposito delle accuse di collusione con la Russia ha evidenziato alla CNN: “Lavorava per me part-time, la pratica di cooperare con gli investigatori per ottenere pene più leggere dovrebbe essere illegale”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CASA BIANCA: “NON HA FATTO NIENTE DI MALE”

Donald Trump vede l’ipotesi di un impeachment come uno scenario apocalittico. Ma non per sé, quanto per gli Stati Uniti e il resto del mondo perché, ha spiegato, “penso che i mercati crollerebbero. Penso che tutti diventerebbero più poveri”. Dunque il Presidente Usa pensa a se stesso come ad un imprescindibile per le sorti degli Stati Uniti e non ritiene possibile che si possa minimamente pensare di farlo fuori per le accuse rivoltegli sulle presunte commistioni con la Russia prima delle Elezioni Usa 2016 che gli hanno consegnato la vittoria su Hillary Clinton e sul pagamento per il silenzio di di due donne, la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal. Intanto dalla Casa Bianca è partito un fuoco di fila per difendere il suo inquilino. La portavoce Sarah Sanders, come riportato da Sky Tg24, ha dichiarato:”Il presidente non ha fatto nulla di male e contro di lui non sono state presentate accuse”. La Sanders ha liquidato tutto come un “maldestro tentativo dell’opposizione democratica per screditare Trump”. (agg. di Dario D’Angelo)



TRUMP, “IMPEACHMENT? MERCATI CROLLEREBBERO”

Arriva il commento del diretto interessato Donald Trump sul rischio impeachment. Intervistato da Fox, il presidente degli Stati Uniti d’America ha spiegato senza mezzi termini: “Se venissi messo in stato d’accusa credo che i mercati crollerebbero, tutti diventerebbero più poveri. Non so come si possa richiedere l’impeachment per qualcuno che ha fatto un ottimo lavoro: senza il mio cervello all’opera vedreste dei numeri a cui non potreste credere”. Il capo della Casa Bianca parte all’attacco e, dopo aver affermato di meritare un “A+” per il suo lavoro, ha sottolineato: “Con l’elezione di Hillary Clinton avreste visto dei dati negativi: non credo che un altro presidente abbia mai fatto ciò che ho fatto io in così poco tempo”. Evidenziando il lavoro svolto dalla sua amministrazione: “Parlo del più massiccio taglio fiscale della storia americana, una Corte Suprema che sarà incredibile e l’economia migliore della storia del Paese”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DUE POSSIBILI SCENARI

Sono giorni di tensione quelli che sta vivendo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e il rischio impeachment, secondo molti, è serio e concreto. Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a riguardo, aiutandoci con quanto spiegato dai colleghi di SkyTg24.it. Prima di tutto, secondo la prassi, Trump non può finire sotto processo fino a che siede alla Casa Bianca. Due sono quindi le possibili strade da percorrere. La prima, ottenere un’incriminazione da parte dei pm, congelandola però fino a che lo stesso presidente resterà in carica. La seconda opzione, invece, è che l’accusa presenti alla Camera delle prove concrete per un eventuale impeachment, per cui però servono reati più gravi rispetto a quelli ipotizzati in queste ore, come accaduto in passato con Clinton e Nixon. Questo secondo scenario sembrerebbe plausibile nel caso in cui durante le elezioni del prossimo autunno i democratici dovessero conquistare il congresso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

BUFERA ATTORNO AL PRESIDENTE USA

Due giorni dopo, la bufera ancora non è passata: Donald Trump sta provando a difendersi in ogni modo, screditando l’avvocato Michael Cohen e provando a dimostrare che le “sparate” su Russiagate e sulle donne pagate per rimanere in silenzio sono frutto di una “vendetta personale” di chi ora non è più collaboratore del presidente. Eppure, dopo l’ammissione di colpevolezza dell’ex legale di Trump a ben 8 capi di imputazione, a spaventare la Casa Bianca sono i segreti che Cohen potrebbe aver tratto – e registrato, soprattutto – e che potrebbero essere snocciolati nei prossimi mesi in vista delle fondamentali elezioni di midterm (previste per l’autunno 2018). «So molte cose sulla collusione di Trump con i russi», avrebbe raccontato Cohen ai giudici, in attesa di poter collaborare con il procuratore Mueller che indaga da tempo ormai sul RussiaGate per provare a portare il tycoon all’impeachment. Già, proprio quest’ultimo spaventa e non poco la Trump Tower, con l’ex collaboratore (oggi in realtà super-nemico del Presidente) Steve Bannon che in maniera brutale ieri ha detto alla tv Usa, «Quello di novembre è un referendumsull’impeachment. Ogni sostenitore di Trump deve saperlo». QUI LA CRONACA DELLA GIORNATA ‘PIU LUNGA’ PER DONALD TRUMP

PRESIDENTE A RISCHIO IMPEACHMENT?

Secondo il Washington Post, la vicenda di Manafort e di Cohen è un “processo tutto incentrato sulle collusioni russe” e come riportato anche dalla stampa europea, il Corriere della Sera su tutti, la vicenda delle ultime ore vede «stringersi ancora di più il cerchio magico attorno al presidente degli Stati Uniti». Ieri su Twitter, Trump ha deciso di replicare con ironia alle esternazioni dell’ex avvocato e suo fidato collaboratore fino a pochi mesi fa: «Se state cercando un buon avvocato non rivolgetevi a Michael Cohen». Sull’ex capo della Campagna Elettorale del 2016, Paul Manafort, il Presidente esprime invece rispetto e stima umana: «si è rifiutato di inventare storie per accordarsi con gli inquirenti». In merito al rischio di impeachment, l’esperto di politica internazionale Mario Del Pero ha spiegato a Rsi (tv svizzera, ndr) come vi siano, al momento, due opzioni estreme: «La prima è che si conceda da solo la grazia, come già ipotizzato dallo stesso inquilino della Casa Bianca e dal suo legale di riferimento Rudolph Giuliani. La seconda è che cambi la maggioranza alla Camera e che questa faccia partire la procedura di impeachment. Basterebbe una maggioranza semplice, ma le cose si complicherebbero al Senato dove occorrono i due terzi dei voti».