La Russia è tutt’oggi un paese enorme, benché una larga parte del territorio che componeva l’ex Unione Sovietica si sia resa indipendente dopo il crollo del regime comunista. Specialmente la parte a est dei Monti Urali è uno dei territori più vasti al mondo. Migliaia sono le cittadine disperse in questo grande paese, a centinaia di chilometri di distanza una dall’altra. Molti di questi villaggi non hanno neanche una chiesa. E’ per questo motivo che la Chiesa ortodossa, durante il recente convengo dei giovani che si è tenuto a Mosca il 23 agosto scorso, ha proposto un progetto innovativo e coraggioso che ha trovato il consenso del patriarca Kirill.



LA CHIESA “ARRIVA” IN AUTOBUS

Su idea del sacerdote Andrei Strtelkov, che negli ultimi 7 anni ha visitato più di 30 remote cittadine celebrando la liturgia, è stato costruito un autobus che funziona come cappella in cui è possibile celebrare la Messa. In questo modo un sacerdote può recarsi in quei paesi che non hanno una chiesa o che non vedono un prete da lungo tempo, e prestare il suo servizio alle comunità. All’interno del mezzo c’è tutto l’occorrente, altare e poltroncine per i fedeli e sul tetto è stata costruita un modello delle tipiche cupole delle chiese ortodosse. Il piccolo mezzo, già attivo, è stato presentato a Mosca durante il convegno, giunto dalla cittadina tartara di Zainsk dopo aver percorso 1100 chilometri. E’ l’unico mezzo di questo tipo in Russia e, per quanto ci risulta, l’unico al mondo, ed è una iniziativa missionaria di grande utilità.



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