Non ci sarà il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ai funerali del senatore John McCain. Le esequie si terranno questo fine settimana al Campidoglio. Ad annunciarlo, come riferito dai principali organi di informazione online, è stato Rick Davis, il portavoce della famiglia del repubblicano scomparso lo scorso 25 agosto, tramite apposita conferenza stampa indetta nelle scorse ore a Phoenix. A rappresentare l’amministrazione Trump vi sarà il vice-presidente Mike Pence, il numero due degli Stati Uniti. «Per quanto ne sappiamo – le parole di Davis – il presidente non parteciperà al funerale. E’ un dato di fatto». Una scelta che appare coerente, alla luce anche del desiderio dello stesso McCain di non volere il tycoon ai propri funerali. I due non si sono mai amati e non hanno fatto nulla per nasconderlo. Il repubblicano aveva invece richiesto la presenza dell’ex presidente Barack Obama nonché di George W. Bush, entrambi presenti alla cerimonia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
I FUNERALI NEL WEEKEND
Sabato prossimo si terranno i funerali solenni di John McCain a Washington, nella Cattedrale nazionale alla presenza degli ex presidenti Obama e Bush Jr, ma non di Trump (salvo sorprese) dato che non è stato gradito dallo stesso “leone del senato” nelle sue ultime richieste prima della morte. Secondo l’emittente Nbc, «sarebbe stato lo stesso McCain, già alcuni mesi fa, a chiedere che Trump non fosse presente ai suoi funerali e a indicare il suo vice, Mike Pence, come possibile sostituto gradito». Domenica poi, dopo la celebrazione solenne che mette fine ad una settimana di omaggi e ricordi in tutto il Paese, arriverà la sepoltura nel cimitero dell’Accademia Navale ad Annapolis, nel Maryland. Intanto proseguono i ricordi e il tributo che il mondo politico internazionale sta mostrando nei confronti di McCain, spesso anche come “intenzionale contraltare” all’odiato Presidente Trump: «era un uomo integro, di principi e con un alto senso del dovere, ma soprattutto credeva veramente nell’importanza di forti relazioni transatlantiche per la sicurezza e la prosperità dell’Europa e degli Usa e come pilastro dell’ordine globale basato sulle regole», ha fatto sapere questa mattina in una nota Federica Mogherini, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera. (agg. di Niccolò Magnani)
CORALLO ATTACCA TRUMP
Ieri, domenica 26 agosto 2018, si è spento all’età di 81 anni il senatore americano John McCain. Nemesi di Donald Trump, il veterano del Vietnam aveva richiesto l’assenza del presidente statunitense al suo funerale e spunta un retroscena dagli Usa con protagonista il tycoon: il Washington Post infatti rivela che Trump abbia bocciato la definizione eroe per McCain nel comunicato della Casa Bianca. Nonostante le pressioni della portavoce Sarah Huckabee Sanders e del capo dello staff John Kelly, il magnate ha deciso di optare per un semplice tweet. E non mancano le polemiche, come sottolinea La Stampa: “È atroce. In un momento come questo, ti aspetteresti di più da un presidente americano quando parli della scomparsa di un vero eroe americano”, il commento dell’ex portafoce della squadra legale di The Donald Mark Corallo. (Aggiornamento di Masimo Balsamo)
MORTE MCCAIN, TRUMP RIFIUTA DEFINIZIONE “EROE”
E’ morto lo storico senatore repubblicano degli Stati Uniti, John McCain. Il 81enne ex eroe di guerra si è spento nella giornata di ieri, dopo che la sua famiglia aveva reso pubblica la volontà dello stesso uomo politico di porre fine alle cure per il cancro al cervello. Quel male incurabile l’aveva colpito negli scorsi mesi, come un pugno in volto, e purtroppo McCain non ce l’ha fatta questa volta a vincere l’ennesima battaglia. L’81enne repubblicano, che ha sfidato Barack Obama durante le elezioni pre-Trump, è sempre stato un acceso oppositore dell’attuale presidente degli Stati Uniti, nonostante i due condividessero lo stesso partito.
I DUE NON SI SONO MAI AMATI
McCain non ha mai risparmiato attacchi nei confronti del tycoon, e viceversa, e l’astio è proseguito anche in queste ore, dopo che il primo è deceduto. Come ha fatto sapere il Washington Post, Donald si sarebbe infatti rifiutato di pubblicare un comunicato ufficiale per la morte del senatore americano, in cui veniva definito un eroe, come invece suggerito dagli addetti alla comunicazione della Casa Bianca. Il comunicato era già stato redatto, ma mai pubblicato, ed inoltre, la presidenza non ha programmato alcun messaggio televisivo, a differenza invece di quanto avvenuto in passato in circostanze simili.