L’annuncio delle dimissioni del ministro dell’Ambiente Nicolas è la notizia del giorno in Francia, dove il passo indietro inaspettato del titolare delle politiche ecologiche sembra destinato a creare non pochi problemi al governo del primo ministro Edouard Philippe e di conseguenza anche all’azione del Presidente Emmanuel Macron. Come riferito da Il Post, Hulot ha motivato la decisione di abbandonare il suo ruolo nell’esecutivo con la delusione per l’incapacità di incidere sulle scelte del presidente, che evidentemente a suo dire non sta dando seguito alle promesse elettorali di un ambiente al centro della politica francese. Ma ci sono anche delle motivazioni più impellenti, delle incompatibilità covate a lungo nel corso degli ultimi mesi, che alla fine hanno portato Hulot ad esplodere. Nell’intervista a France Press in cui ha annunciato il passo d’addio, Hulot ha dichiarato:”Non posso passare il mio tempo a litigare con Stéphane Travert”, in riferimento al ministro dell’agricoltura. Ma Hulot ha addossato parte delle colpe anche a Macron in persona:”Spero che possa imparare [dalle mie dimissioni]. Spero che questo gesto sia utile, in modo che ciascuno si faccia una domanda sulle proprie responsabilità”. (agg. di Dario D’Angelo)



DIMISSIONI HULOT, GOVERNO: “POTEVA AVVERTIRCI”

Ha colto di sorpresa un po’ tutti l’annuncio di dimissioni di Nicolas Hulot, ministro francese della Transizione ecologica e solidale (l’equivalente del nostro ministro dell’Ambiente), in opposizione alle politiche attuate dal presidente Macron. Ma se è vero che stato lo stesso Hulot, nell’intervista alla radio Inter Press, ad ammettere di non aver avvertito della sua decisione né il primo ministro Edouard Philippe né il presidente Emmanuel Macron, d’altro canto dall’esecutivo non si fa nulla per nascondere l’irritazione per come il ministro dimissionario ha trattato la questione. Il portavoce del governo Benjamin Griveaux, intervistato su BFM-TV, pur esprimendo “rammarico” per la scelta di Hulot, ha criticato il modo delle dimissioni: “Penso che la più elementare delle cortesie sarebbe stata avvertire il presidente della Repubblica e il primo ministro”. (agg. di Dario D’Angelo)



NICOLAS HULOT, “SONO STATI 12 MESI DI SOFFERENZA”

Ha dovuto chinare il capo molte volte Nicolas Hulot, ministro dell’ambiente francese dimissionario alla sua prima esperienza politica dopo una carriera da giornalista e da ambientalista. Come quando, controvoglia, ha dovuto approvare il rinvio dell’obiettivo di ridurre la quota di energia nucleare per la produzione di elettricità; oppure quando ha ceduto rispetto all’entrata in vigore provvisoria del CETA, l’accordo commerciale tra Canada e Unione Europea approvato nel 2017 dal Parlamento europeo. Tutte forzature che alla fine hanno portato Hulot ad annunciare le sue dimissioni da ministro. Come riportato da Il Post, nell’intervista rilasciata alla radio France Inter, Hulot ha ammesso:”Poiché sono in un momento di verità…sì, questi ultimi dodici mesi sono stati una sofferenza, stavo per diventare un cinico. Mi sono sorpreso, in alcuni momenti, ad abbassare la soglia (…) e poi ho pensato che fosse ora di smettere”. (agg. di Dario D’Angelo)



FRANCIA, MINISTRO AMBIENTE NICOLAS HULOT ANNUNCIA DIMISSIONI

Colpo di scena nel Governo Macron: questa mattina il Ministro dell’Ambiente Nicolas Hulot ha annunciato ai microfoni di “France Inter” che presenterà a breve le sue dimissioni: si è sentito “lasciato solo” dal Governo nelle questioni ecologiche sulle cui riponeva Macron, all’inizio del suo mandato, le speranze e promesse più importanti (assieme ai temi economici, ndr). Hulot ha affermato alla radio di non aver ancora avvertito il premier Edouard Philippe né il presidente Emmanuel Macron: «E’ una decisione fra me e me ma ho deciso di lasciare il Governo. Ho preso per la prima volta la decisione più difficile della mia vita – ha dichiarato Hulot, quasi in lacrime – Non voglio mentire a me stesso, non voglio illudermi che la mia presenza al governo significhi che siamo all’altezza della sfida e dunque ho deciso di lasciare il governo». In particolare, l’obiettivo della sua delusione è quello stesso presidente Macron che in campo ambientale aveva promesso di fare la voce grossa, specie dopo l’uscita degli Usa di Trump dagli accordi climatici di Parigi (con “bacchettata” del Presidente all’omologo americano per non voler “considerare l’emergenza ambientale mondiale”).

DA MACRON A BRIGITTE BARDOT: TUTTI GLI SCONTRI DI HULOT

«Non voglio più mentire – ha aggiunto il Ministro dimissionario – sono temi che condizionano tutti gli altri. Continuiamo a mantenere un modello economico responsabile di tutti i disordini climatici»: Macron sull’ecologia e l’ambiente ci puntava molto, ma fino sarebbero state solo “parole” e per questo motivo Hulot, così restio nell’ultimo decennio ad entrare in politica con la sua fortissima passione per l’ecologia e i temi ambientali, ha deciso di fare un passo indietro, sentendosi tradito doppiamente dalla politica. Era considerato il “numero 3” del Governo, con un forte peso e influenza sulla società civile e proprio per questo rappresenta un duro colpo al “grandeur” Macron, molto più di quanto possa sembrare l’addio di un Ministro dell’Ambiente. Di recente era entrato nell’occhio del ciclone per un diverbio mediatico con l’ex attrice e sex symbol Brigitte Bardot, che aveva accusato Hulot di non compiere il proprio dovere da ministro nella tutela dei diritti animali: «Si comporta come se non avesse alcun potere», l’accusa di BB, «è una manipolatrice», la durissima replica del Ministro.