«L’esplosione delle adesioni non era prevedibile»: così commenta la situazione attuale di Chemnitz l’attuale Ministro dell’Interno del Land sassone, Roland Woeller, dopo che in molti hanno chiesto le sue dimissioni per non aver saputo “tenere a bada” lo scontro violentissimo tra neonazisti e antifascisti. Inoltre, non avrebbe fermato la “caccia allo straniero” andata in scena in maniera indegna nelle scorse ore: i leader federali per ora difendono il governo locale, con le prime parole del ministro Horst Seehofer (anche lui attaccato per aver “avvallato” il clima di tensione con le sue dichiarazioni anti-migranti) «Voglio dirlo in modo chiaro, il ricorso alla violenza non è mai giustificabile». Intanto secondo la prefettura di Chemnitz, gli attivisti estremisti sarebbero arrivati da più regioni per manifestare tutta la propria contrarietà ad una Germania con “troppi stranieri”, «Brandeburgo, Turingia, Bassa Sassonia, Baviera, Westfalia». 



I PRECEDENTI A CHEMNITZ

Il Ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha fatto appello alla continua «difesa della democrazia», dopo i fatti orrendi avvenuti in Sassonia con lo scontro ancora in corso tra neonazisti e antifascisti. Dall’appello della Merkel fino alla preoccupazione che riemerge in Unione Europea dopo i fatti di Chemnitz, il caso “razzismo” non è certo una novità nell’area della Germania orientale: a metà agosto, pochi giorni fa, una troupe televisiva della Zdf è stata “fermata” in malo modo mentre stava riprendendo una manifestazione di Pegida (salvo poi scoprire che il manifestante che aveva fatto intervenire la polizia tedesca era lui stesso un collaboratore degli agenti che partecipava in forma privata alla manifestazione). Due anni fa, come riporta Lettera43, nella vicina Clausnitz un bus pieno di richiedenti asilo era stato fermato da circa 100 dimostranti di estrema destra che gridavano lo stesso slogan di oggi, “il popolo siamo noi”.  



SCONTRI DI PIAZZA: 20 FERITI

Sono 20 i feriti per gli scontri scaturiti dalla protesta di piazza inscenata a Chemnitz, Sassonia, da circa 6000 manifestanti di estrema destra che in queste ore stanno provocando grande tensione in Germania in quella che è stata già definita una “caccia allo straniero”. I manifestanti neonazisti stanno cercando di “vendicare” la morte di un cittadino tedesco ucciso in una rissa con un siriano e un iracheno. Stando a quanto riferito dai responsabili delle forze dell’ordine in una conferenza stampa in corso in Sassonia: dei 20 feriti nove sono  militanti di estrema destra, 9 contromanifestanti e due agenti di polizia. Il ministro dell’Interno del Land, Roland Woeller, come riportato dall’Ansa, ha dichiarato che il numero dei partecipanti alla protesta di piazza comprendeva “6000 manifestanti di destra e 1000 contro-manifestanti di sinistra. Un numero ben più consistente di quanti ne fossero attesi” dal momento che si aspettavano non più di 1500 dimostranti. (agg. di Dario D’Angelo)



DEPUTATO AFD APPOGGIA NEONAZISTI

Circa 800 neonazisti sono scesi in piazza nelle scorse ore nella cittadina di Chemnitz, nella regione della Sassonia, in Germania. Una protesta nata dopo che un 35enne tedesco è stato ucciso nei giorni scorsi da un siriano e da un uomo originario dell’Iraq. Il fatto ha mandato su tutte le furie il folto gruppo di neonazisti, che ha esternato in maniera anche violenta, con lanci di pietre e bottiglie verso la polizia, il proprio dissenso. Eventi che hanno trovato il consenso da parte del deputato di Alternative fuer Deutschland, Markus Frohnmaier, che attraverso Twitter ha spiegato: «Se lo Stato non può più proteggere i suoi cittadini, i cittadini vanno in strada a proteggere se stessi. Molto facile». Parole che sono state successivamente condannate in maniera ferma da parte di Steffen Seibert, portavoce del governo: «In Germania non c’è posto per la giustizia fai-da-te, per i gruppi che vanno in strada a spargere odio, per l’intolleranza e l’estremismo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LA CONDANNA DELLA MERKEL

Una “caccia allo straniero” è in corso a Chemnitz, Germania, dove circa 800 simpatizzanti dell’estrema destra neo-nazista sono scesi in piazza al grido di “Il popolo siamo noi” per protestare contro la morte di un cittadino tedesco di 35 anni ucciso nell’ambito di una lite con un siriano e un iracheno, ora in custodia cautelare con l’accusa di omicidio. Di questi ottocento, secondo quanto riferito nel corso di una conferenza stampa dal capo della polizia di Chemnitz, Sonja Penzel, “50 erano pronti alla violenza” e hanno scagliato sassi e bottiglia contro la polizia. A stigmatizzare pesantemente l’accaduto è stata la Cancelliera Angela Merkel che, come riportato dall’Ansa, citando i disordini e l’odio espresso dai manifestanti ha dichiarato:”Quello che abbiamo visto non ha posto in uno Stato di diritto”. Merkel ha difeso l’operato della polizia che ha tentato di tenere a bada le proteste, “ha fatto quello che ha potuto”, ma ha definito “positivo e importante” che il ministro dell’Interno, Hornst Seehofer, abbia promesso rinforzi alla Sassonia, in caso di bisogno. Merkel ha poi espresso cordoglio per il 35enne tedesco ucciso in una rissa parlando di “fatto spaventoso”. (agg. di Dario D’Angelo)

GERMANIA, CACCIA ALLO STRANIERO A CHEMNITZ

In Germania da due giorni l’opinione pubblica è sotto choc per le proteste di piazza che da ore continuano a Chemnitz, in Sassonia (nella zona orientale del Paese, ndr) con i neonazisti che stanno alimentando un dibattito “esplosivo” sui migranti. Il forte rigurgito xenofobo scattato negli ultimi giorni – ma non è solo attuale, il problema della crescente presenza dell’estrema destra tedesca è ormai cosa “annosa” da diversi anni – dopo l’omicidio di un uomo da parte di due immigrati, sta sconvolgendo il Governo di Berlino e ovviamente gli stessi residenti della cittadina della Sassonia. È in atto un’autentica “caccia all’immigrato” da parte dei manifestanti neonazisti che si sono tra l’altro scontrati anche con gli opposti manifestanti antifascisti: «Naturalmente la storia non si ripete, ma che una massa di gente di estrema destra si scateni in mezzo alla Germania e che le autorità siano sopraffatte ricorda ciò che accadde durante la repubblica di Weimar», scrive allarmato lo Spiegel questa mattina. Gli anni del pre-nazismo e dell’ascesa di Hitler rischiando di “ripresentarsi”, con l’allarme che ovviamente non può non sconvolgere la Comunità degli Ebrei di Germania: «ora è responsabilità dei cittadini contrastare la minaccia dell’estrema destra. Non va mai più accettato in Germania che le persone vengano assalite per il loro aspetto o la loro origine» , spiega il presidente del Consiglio Ebraico Josef Schuster.

NEONAZISTI IN PIAZZA DOPO I FATTI DI SASSONIA

La “goccia” che ha fatto esplodere la protesta a Chemnitz è scattata domenica scorsa, quando un 35enne tedesco è stato accoltellato mortalmente, pare, da un siriano e un iracheno, ancora in fuga: per questo motivo è da due giorni che diversi manifestanti dell’estrema destra – ci sono bandiere dell’Afd ma anche del partito neonazista NPD – stanno mettendo a ferro e fuoco il centro di Chemnitz, con lanci di oggetti, petardi, sfuriate contro la polizia e clima di tensione in tutte le principali vie della cittadina. Sono venti i feriti, al momento, con la magistratura che ha aperto un’indagine per almeno 10 manifestanti che hanno fatto il saluto nazista. Si moltiplicano enormemente le critiche contro il ministro degli Interni Horst Seehofer, che non ha fatto alcuna dichiarazione pubblica sui fatti di Chemnitz: «Forse qualche elettore in Baviera è segretamente felice che la gente a Chemnitz corra per strada urlando ‘fuori gli stranieri’. Ma questo non può significare che il ministro degli Interni si nasconda vigliaccamente», scrive lo Spiegel con toni durissimi. La cancelliera Merkel invece, tramite il portavoce, ha parlato di «inaccettabile logica da giustizia-fai-da-te», mentre il Governatore della Sassonia ha parlato di «episodi schifosi».