Gli attacchi e le accuse del procuratore della Pennsylvania, Shapiro, non hanno lasciato indifferente Papa Francesco, che si è detto “amareggiato” da quanto emerso dall’indagine americana. Fonti del Vaticano hanno però sottolineato come il Santo Padre non stia pensando di dimettersi in alcun modo, segnale che probabilmente alle accuse ci sarà una ferma risposta. Il Papa si è sempre detto pronto a chiedere perdono per eventuali abusi compiuti dai preti che ne fossero stati responsabili, ma il Vaticano non intende restare inerme rispetto alle accuse che parlano di un sistema di coperture ben strutturato nella Santa Sede, una sorta di “Sistema” per coprire abusi di questo tipo. Il caso è destinato comunque ad andare avanti con le accuse di Shapiro e dell’ex nunzio a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò, che hanno scosso l’opinione pubblica di tutto il mondo. (agg. di Fabio Belli)



DURO ATTACCO AL VATICANO

Sono durissime le dichiarazioni del procuratore generale della Pennsylvania contro il Vaticano e in qualche modo anche contro Papa Francesco, ancora nell’occhio del ciclone dopo i giorni caldissimi che hanno attraversato le scuse ufficiali del Pontefice in Irlanda per gli abusi commessi dalla chiesa locale, oltre che alla importantissima lettera “al Popolo di Dio” scritta da Bergoglio proprio sulle vittime in generale della pedofilia, dal Cile fino alla stessa Pennsylvania. «Ho le prove che il Vaticano sapeva e ha coperto gli abusi»: così spiega Josh Shapiro in merito al maxi dossier svelato nei giorni scorsi in cui, dice l’accusa, vi sarebbero almeno 300 preti responsabili di abusi all’interno della Diocesi americana in Pennsylvania in tanti anni di sospetti. Non solo, Shapiro ha spiegato che il grand giurì – che si occupa del caso spinoso della pedofilia negli Usa – ha trovato «negli archivi segreti della Chiesa, alcune note scritte a mano che descrivono gli abusi e di aver scoperto violenze su oltre mille bambini in 6 diocesi su 8». Le accuse di Shapiro sono però durissime e al momento restano tali non avendo ancora presentato il conto di queste prove: «Non c’erano solo abusi sessuali diffusi e stupri di bambini: c’era una sistematica copertura che arrivava fino in Vaticano», ha sottolineato Shapiro in un’intervista all’emittente Nbc.



LE ACCUSE CHOC DEL PROCURATORE

Dopo la delicata vicenda del dossier del Monsignor Viganò contro Papa Francesco e larga parte della curia vaticana (qui tutti i dettagli, qui un focus di approfondimento), di nuovo viene fatto il “nome” del Papa, con il procuratore Shapiro che però non avanza direttamente l’accusa: «Abbiamo le prove che il Vaticano sapeva e ha coperto gli abusi. Non posso parlare specificatamente di Papa Francesco». Le vere accuse vengono invece lanciate contro la Chiesa americana, o almeno quella che avrebbe coperto “sistematicamente” i casi di pedofilia all’interno del proprio stesso clero: «Quello che abbiamo trovato davvero spaventoso è che i leader della chiesa avrebbero mentito ai fedeli la domenica, mentito in pubblico, protetto questi predatori ma hanno documentato tutto e messo negli archivi segreti a pochi passi dai vescovi. Dalla pubblicazione del rapporto sino ad oggi abbiamo ricevuto oltre 700 chiamate alla hot-line per segnalare abusi».

Leggi anche

LE MANOVRE DI BIDEN/ C’è un establishment che vuole ancora regolare i conti con la Russia