Dopo essersi inimicato The Big-G, che ha prontamente replicato con un piccato comunicato, Trump ha dirottato la sua social-crociata anche contro Facebook e Twitter, rei di diffondere informazioni volte a screditare la sua persona e a imbrogliare gli utenti mediante il ricorso a quegli stessi algoritmi contestati a Google. Infatti, l’inquilino della Casa Bianca sostiene che, cercando sul web alla voce “Trump news”, il 96% dei risultati afferisca a siti e in generale a media vicini alla area della sinistra dem americana, andando contro le spiegazione arrivate da Mountain View dai vertici di Google, secondo i quali il potentissimo e più diffuso motore di ricerca non è uso “classificare i risultati” per fini politici. L’altro fronte polemico del Presidente degli Stati Uniti riguarda invece ancora il caso delle mail hackerate alla sua ex sfidante per le Presidenziali 2016, Hillary Clinton, intimando all’FBI di approfondire la faccenda anche se lo stesso entourage della candidata democratica ha smentito ogni cosa, spiegando che il Federal Bureau “dopo ore di indagini” non è arrivato a nessuna conclusione rilevante. (agg. R. G. Flore)
“IMBROGLIATE, STATE ATTENTI!”
«Credo che Google si sia davvero approfittato di molte persone e credo che questa sia una cosa molto grave», ha sparato su Twitter questa mattina il Presidente Trump, dirigendosi poi contro anche tutti gli altri “social”, cinguettii compresi, «Fanno meglio a stare attenti. Non potete fare ciò che fate alla gente». Il presidente ha poi spiegato di ricevere ogni giorni, «migliaia e migliaia di lamentele” da parte dei cittadini. Quindi credo che Google, Twitter e Facebook stiano davvero in acque pericolose e devono stare attenti». Mentre intanto scoppia anche il presunto scandalo sulle email di Hillary Clinton, «hackerate dai cinesi», continua anche lo scontro con i media americani che non accettano le ennesime sparate del tycoon contro “fake news dei media come Cnn e NYT”. Sul fronte economico e in Borsa però, Trump sta portando nuovi successi dopo l’addio al Nafta e l’accordo col Messico: insomma, un immenso “schizofrenico” grande caos tra politica e media, nulla di nuovo sul fronte-Trump. (agg. di Niccolò Magnani)
RESA DEI CONTI IL 5 SETTEMBRE?
Nuovo ennesimo attacco del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al mondo di internet ed in particolare dei social network e dei grandi motori di ricerca. Nella giornata di ieri il tycoon a stelle e strisce si è scagliato contro Google, sottolineando come il più famoso motore di ricerca al mondo sia pieno di fake news, notizie false, riguardanti appunto lo stesso presidente USA. Come anticipato in apertura, non è la prima volta che Trump si scaglia contro il web, e già il mese scorso aveva mosso accuse pesanti nei confronti di Twitter, accusandolo di censurare volontariamente i contenuti repubblicani. Nell’estate del 2017, invece, aveva attaccato Facebook con illazioni simili, mentre alla fine del settembre del 2016, in piena campagna elettorale, Trump puntò nuovamente il dito contro il gigante di Mountain View. La sensazione circolante è che qualcosa possa succedere il prossimo 5 settembre, quando Facebook, Google e Twitter (guarda caso), sono attesi al Campidoglio per affrontare la questione degli usi illeciti delle loro piattaforme nonché, e soprattutto, della pubblicazione di contenuti politici. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DEL CONSIGLIERE DELLA CASA BIANCA
Larry Kudlow, il consigliere economico della Casa Bianca, al termine di un’intervista rilasciata a Fox News ha affermato che l’Amministrazione Trump sta considerando se sia necessario lavorare su una regolamentazione di Google e in particolare della sua sezione Google News, che fa apparire solo notizie faziose o addirittura fake news, come affermato dal Presidente Trump. Un attacco duro che ha sorpreso essendo arrivato direttamente dalla Casa Bianca, ma che non sembra una boutade isolata ma qualcosa che gli Usa vogliono valutare con la massima attenzione. L’importanza e la diffusione di Google vengono considerate sin troppo estese da Trump e dal suo staff per non provare a cercare di “aggiustare” i risultati delle ricerche, mossa che sarebbe però inaccettabile per Google che da sempre fa dell’indipendenza il suo punto di forza, come si è visto recentemente anche in relazione a un rifiuto opposto al Governo di Pechino per preparare una versione “edulcorata” di Google per il mercato cinese. (agg. di Fabio Belli)
COME FUNZIONANO GLI ALGORITMI
Trump non se l’è presa con Google “in generale” ma sul quell’algoritmo che regola le sequenze e le analisi di Google News, in modo da presentare al lettore-utente il più aggiornato e “fresco” contenuto di notizie in tempo reale. Per questo motivo Trump accusa Google di aver “truccato” l’algoritmo, pensando che qualcuno a Mountain Views abbia impostato una sorta di “pregiudizio” per poter selezionare sempre le notizie che parlano male di Trump o lo attaccano senza pietà. Come però spiega bene oggi la Stampa, il motore di ricerca funziona pressappoco così: «prima immagazina le pagine web disponibili online (incluse le pagine web dei giornali), poi analizza i link presenti in queste pagine, infine organizza i risultati in base alle parole chiave. Per organizzare i risultati, la parte più complessa, Google utilizza algoritmi che si basano su centinaia di “segnali”: indizi che dovrebbero aiutare a migliorare la risposta». Tra i più importanti, si ha la cronologia delle ricerche, la posizione geografica dell’utente e anche la freschezza del contenuto: questo significa che Trump e qualche altro utente in Usa potrebbero vedere risultati differenti. Un problema “annoso” di tutti i media internazionali che però sembrerebbe “scagionare” Google contro la “sparata” di Trump. O quantomeno, se tre quarti dei media Usa attaccano Trump è quasi ovvio che su Google News ci saranno notizie che riportano esattamente quel clima di attacchi: è quantomeno “lapalissiano”. (agg. di Niccolò Magnani)
AMMINISTRAZIONE USA PENSA AD INTERVENTI SU BIG-G
Botta e risposta fra Donald Trump e Google: il presidente Usa ha scritto su Twitter che considera il motore di ricerca “truccato” dal momento che “i risultati delle ricerche con le parole “Trump News” mostrano “solo” notizie dei ‘Media Fake News”. La replica di Big G ha cercato di ribadire la neutralità dei risultati delle ricerche che, ha spiegato un portavoce, “non sono usati per fissare un’agenda politica e non hanno pregiudizi nei confronti di nessuna ideologia politica”. Ma in un tweet di Trump era forse passata sotto traccia una “minaccia” nei confronti del colosso del web:”Questa è una situazione molto seria, sarà affrontata!”, aveva detto il tycoon. E nelle ultime ore si è capito che quella di Trump non è stata una “sparata” come tante altre. Come riportato dall’Ansa, infatti, il suo consigliere economico del magnate newyorchese, ha dichiarato che l’amministrazione “sta dando un’occhiata” per valutare se Google e il suo motore di ricerca debba essere regolato dal governo. Vi faremo sapere, stiamo dando un’occhiata”, ha dichiarato ai cronisti. (agg. di Dario D’Angelo)
BIG G SI DIFENDE
Era lecito aspettarsi una risposta da parte di Big G dopo le dure accuse con cui Donald Trump aveva preso di mira Google, sostenendo che il motore di ricerca fosse truccato per sfavorire i conservatori e diffondere fake news sullo schieramento da lui rappresentato. E la risposta è arrivata. Come riportato da TgCom24, a questi attacchi Google ha risposto tramite un portavoce che ha chiarito come i risultati delle ricerche “non sono usati per fissare un’agenda politica e non hanno pregiudizi nei confronti di nessuna ideologia politica”. Una breve dichiarazione volta a spegnere sul nascere un dibattito che negli Usa sta prendendo piede dopo le esternazioni su Twitter dell’inquilino della Casa Bianca. The Donald è infatti convinto che tutte le ricerche con le parole “Trump News” mostrino solo notizie dei media che diffondono bufale o, per dirla alla Trump, “fake news”. (agg. di Dario D’Angelo)
LA NUOVA “VECCHIA” OSSESSIONE DI DONALD TRUMP
“Fake news”, quante volte Donald Trump ha bollato così notizie “scomode” sul suo conto? Tante, tantissime, ma stavolta il presidente Usa mette nel mirino il megafono che quelle presunte bufala le diffonde in tutto il mondo: niente di meno che Google. La dichiarazione destinata a fare discutere mezzo mondo (magari per non rischiare di essere oscurato?!) il tycoon newyorchese la affida al suo profilo Twitter:”I risultati di Google per le ricerche su ‘Trump News’ – scrive il presidente – mostrano solo la visualizzazione/segnalazione di Fake News Media. In altre parole hanno manipolato, per me e per altri, facendo in modo che quasi tutti gli articoli e le notizie siano negativi. La fasulla Cnn è dominante. I media repubblicani/conservatori e corretti sono tagliati fuori. Illegale?”. Ma che la questione stia a cuore a Donald Trump lo si era intuito già qualche giorno fa. Il 24 agosto l’inquilino della Casa Bianca twittava:”I giganti dei social media stanno costringendo al silenzio milioni di persone. Non si può fare anche se questo significa che dobbiamo continuare a sentire fake news come la Cnn, i cui indici di ascolto sono peggiorati notevolmente. La gente deve capire cos’è reale e cosa non lo è, senza censura!”. E ancora, il 18 agosto, come ricorda Adnkronos, in relazione al conduttore radiofonico vicino ai conservatori, Alex Jones, i cui account social erano stati sospesi, disse:”I social media stanno totalmente discriminando le voci repubblicane e conservatrici”. Insomma, una battaglia campale per The Donald: il tycoon avrà la meglio anche su un colosso come Big G? (agg. di Dario D’Angelo)
TRUMP VS GOOGLE, “E’ TRUCCATO”
Digitando “Trump News” su Google, uscirebbero sul motore di ricerca più importante di Internet solo fake news confezionate da media di sinistra. E’ quanto sostiene il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un tweet postato oggi. “Il 96% dei risultati su ‘Trump News’ proviene da Media Nazionali di Sinistra, molto pericoloso. Google e altri stanno sopprimendo le voci dei Conservatori e nascondendo le informazioni e le notizie buone. Stanno controllando ciò che possiamo e non possiamo vedere. Questa è una situazione molto seria – sarà affrontata!” ha poi aggiunto.
TRUMP VS GOOGLE: “SOLO FAKE NEWS”
Per Trump, al primo posto in questa classifica ci sarebbe la Cnn mentre i media imparziali e quelli “repubblicani/conservatori” sarebbero esclusi. Ovviamente la realtà è molto più complessa, il modo con cui Google indicizza le notizie è molto complicato e richiede vari requisiti, non ultimo va considerato che i media cosiddetti “conservatori” sono molto pochi rispetto a quelli considerati “di sinistra”. Il tema delle fake news è poi un tormentone da quando l’ex imprenditore è diventato presidente degli Stati Uniti, accusa che lui rivolge a tutti non appena si parla di lui. Al momento non ci sono commenti o prese di posizione da parte di Google, anzi la notizia del tweet di Trump è ai primi posti del motore di ricerca.