L’alluvione causata dal crollo della diga in Myanmar ha avuto gravissime ripercussioni per l’agricoltura nella zona in cui si è riversata l’enorme mole d’acqua, scatenatasi dopo la rottura degli argini. Il canale di sfiato della diga, una struttura imponente che si occupava di controllare il rilascio degli oltre 20.000 metri cubi d’acqua tenuti dall’argine del bacino di Swar Chaung, ha ceduto di schianto a causa delle piogge torrenziali che si sono scatenate negli ultimi giorni, riversando un imponente flusso d’acqua sui campi e su tutti i villaggi limitrofi della zona Sono rimasti letteralmente inondati terreni agricoli e zone abitate, per la stima dei danni serviranno diversi giorni ma per gli agricoltori dell’ex Birmania le conseguenze, anche e soprattutto a livello economico, potrebbero essere devastanti e richiedere un lungo periodo di tempo prima di essere appianate. (agg. di Fabio Belli)
ERRORE UMANO
E’ crollata una diga in Myanmar, provocando ben 60mila sfollati e l’inondazione di 85 piccoli villaggi rurali situati nella zona interessante il cedimento. Alla luce della diga crollata nel Laos circa un mese fa, è evidente come vi sia un problema di sicurezza in questi impianti siti nel sud est asiatico, forse non costruiti a regola d’arte. Min Thu, vice amministratore di Yedashe, ha parlato all’agenzia Reuters spiegando che: «Le persone che vivono nei villaggi più in alto si stanno preparando a rientrare nelle loro case», chiaro indizio di come l’emergenza stia per cessare. Stando a quanto rivelato da Kuang Myat Thein, un funzionario presso il Ministero dell’Agricoltura, nelle scorse ore erano in corso dei lavori per riparare la diga, quando è crollato il muro di sostegno del canale di scarico di circa 4-5 piedi, causando poi l’inondazione. La diga principale risulterebbe però essere intatta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DUE DISPERSI
Sembra incredibile, ma al momento, secondo fonti governative, non ci sono vittime, solo due dispersi. Sempre secondo fonti governative, il crollo della diga potrebbe essere dovuto alle forti piogge monsoniche dell’ultimo mese che avevano già obbligato 150mila persone ad abbandonare le loro case, anche se è quasi certo ci siano stati dei cedimenti strutturali. La disastrosa inondazione ha danneggiato un ponte che collega le città di Yangon e Mandalay alla capitale dello stato, Naypyidaw. Un centinaio i villaggi coperti dalle acque, 50mila gli sfollati sistemati in campi appositi o ospitati nei molti monasteri buddisti del paese (Agg. Paolo Vites)
60MILA SFOLLATI DOPO IL CROLLO DELLA DIGA
Una diga è crollata in Myanmar, ex nazione nota come Birmania, sita vicino alla Thailandia, nel sud-est asiatico. L’episodio, come riferito da diversi organi di informazione, si è verificato nella giornata di mercoledì, quando è ceduta la Swar Chaung, una delle principali del paese. Il cedimento della struttura ha avuto gravissime ripercussioni sulle zone circostanti, visto che più di 80 piccoli paesi sono finiti sommersi dall’acqua, con la conseguenza che circa 60mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie povere abitazioni.
LUNEDI’ LE PRIME AVVISAGLIE
La diga è stata costruita nel 2001, nella regione centro meridionale di Bago, e già da lunedì aveva mostrato le prime avvisaglie circa qualcosa che non andava, iniziando a perdere acqua. Peccato però che nessuno si sia preoccupato del danno, ed abbia continuato a vivere come se nulla fosse. Mercoledì mattina, verso le ore 5:30, la diga è crollata e l’acqua fuoriuscita ha inondato i campi di riso vicini, e fatto crollare anche un ponte autostradale che collega Yangon, la capitale, alla città di Mandalay, la seconda per importanza del paese. Nessuna persona è morta ma vi sarebbero due dispersi. Le cause del cedimento probabili, le forti piogge dell’ultimo mese.