Open Arms vira verso la Spagna ed ora nella zona del Mediterraneo di fronte alle coste italiane di fatto non ci sono più ONG attive. E’ vero, l’emergenza si è spostata verso la penisola iberica ed è difficile considerare questa scelta una ritirata politica, ma è significativo come le tante polemiche delle ONG col Governo abbiano portato ad un appiattimento dello scenario. La stessa Open Arms ha sottolineato come la scelta sia dovuta: “alle campagne di criminalizzazione delle ong e all’avvio di politiche disumane, con la paralisi di numerose organizzazioni umanitarie di salvataggio, come pure l’aumento del flusso migratorio verso il sud della Spagna.” Lo stesso Governo italiano ha sottolineato come i numeri degli sbarchi nell’ultimo anno siano stati in drastico calo in Italia, dunque è comprensibile come il fronte si sia spostato verso la Spagna, dove 28mila persone sono arrivate da gennaio 2018, più del totale arrivato via mare e via terra in tutto il 2017. (agg. di Fabio Belli)



VERSO LA SPAGNA

Open-Arms lascia la zona di Search and Rescue libica e si dirige verso la Spagna: è questa la notizia annunciata dalla organizzazione non governativa iberica, che ha denunciato una “criminalizzazione delle ong” nel Mediterraneo centrale spiegando che la Proactiva nelle prossime settimane si unirà “alle operazioni di salvataggio nello Stretto di Gibilterra e nel Mare di Alboran” che separano Marocco e Spagna. Una decisione che se da una parte sembra figlia della linea dura del governo italiano, dall’altra è anche dettata dall’emergenza sbarchi che sta interessando la Spagna. Come riportato da La Stampa, da gennaio ad agosto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ha contato circa 28mila arrivi a bordo di imbarcazioni di fortuna, cioè più o meno gli stessi erano – via terra e via mare – registrati nel Paese nell’intero 2017. D’altronde è stato lo stesso fondatore Oscar Camps a spiegare:”Quando la pressione migratoria era a Lesbo siamo andati in Grecia, quando è stata nel Mediterraneo centrale abbiamo offerto aiuto all’Italia, ora ci mettiamo al servizio della guardia costiera spagnola”. (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI ESULTA

Open Arms, al centro di diverse polemiche con il ministro Matteo Salvini nei mesi scorsi, ha annunciato su Facebook lo spostamento verso lo stretto di Gibilterra, tra Marocco e Spagna. La nave non sarà più impegnata nei salvataggi nella zona di Ricerca e soccorso (Sar) davanti alle coste libiche. Alla base della decisione di Open Arms di cambiare area di intervento non c’è solo l’offensiva del governo italiano, ma anche il calo degli arrivi dei migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Non è comunque la prima volta che Open Arms cambia zona in cui operare in base alle priorità: «Quando la pressione migratoria era a Lesbo siamo andati in Grecia, quando è stata nel Mediterraneo centrale abbiamo offerto aiuto all’Italia, ora ci mettiamo al servizio della guardia costiera spagnola», ha detto il fondatore dell’ong, Oscar Camps. E quindi, nell’area compresa tra Libia, Malta e Italia resterà solo un veliero di Open Arms, l’Astral, che però avrà il mero compito di monitorare la rotta, senza compiti di salvataggio. E Matteo Salvini esulta su Twitter: «Ora in mare non è rimasta più nessuna ong. Abbiamo fatto più noi in tre mesi di governo che il Pd in cinque anni. Noi andiamo avanti, senza paura, non saranno inchieste o minacce a fermarci!». (agg. di Silvana Palazzo)



OPEN ARMS: STOP A SALVATAGGI DAVANTI LA LIBIA

Open Arms si ritira in Spagna: nessuna Ong nel Mediterraneo: mai più salvataggi davanti alla Libia, questa la decisione dell’Organizzazione non governativa, che ha denunciato una criminalizzazione. Come evidenziato dai colleghi del Corriere della Sera, a partire da oggi non c’è più alcuna Ogn a soccorrere migranti dai naufragi che colpiscono le imbarcazioni in viaggio verso l’Europa. Poche ore fa è giunto l’annuncio: Open Arms vira dal Paese nordafricano, punto di imbarco verso il nostro Paese, per rimanere in Spagna. Il fondatore della celebre Organizzazione non governativa, lo spagnolo Oscar Camps, aveva sottolineato appena qualche giorno fa: “Siamo in balia della speculazione politica, l’Unione europea alimenta i populismi: pagano Erdogan, milioni di euro, pagano la Libia – ha concluso ai microfoni di Corriere.it – e i trafficanti siamo noi”.

ONG OPEN ARMS SI RITIRA IN SPAGNA

Open Arms ha inoltre diramato un comunicato in cui ha sottolineato: Nelle prossime settimane ci uniremo alle operazioni di salvataggio nello Stretto di Gibilterra e nel Mare di Alboran. L’avvio di politiche disumane ha provocato non solo la chiusura dei porti di Italia e Malta, ma la paralisi di numerose organizzazioni umanitarie, come pure l’aumento del flusso migratorio verso il sud della Spagna”. Come riportato dal Corriere,» ha riferito il rappresentante degli Esteri europeo, Federica Mogherini, al termine di un summit tra ministri della Difesa in Austria, a Vienna: “Al momento non c’è consenso sulle soluzioni pratiche, ma c’è sulla necessità di trovarle. Non sarà facile su questo versante ottenere risultati concreti. Il risultato principale della discussione di oggi è quello del pieno supporto di tutti gli stati membri all’operazione Sophia, la missione europea anti-scafisti volta a smantellare il traffico di essere umani dalla Libia”.