Dopo un periodo di noviziato di nove giorni, i ragazzi della Thailandia, rimasti intrappolati per 18 giorni nella grotta di Tham Luang, lo scorso giugno, hanno lasciato il tempio buddista dopo aver assunto i voti, a titolo temporaneo, in onore di Saman Gunan, il volontario ex Navy Seal morto durante le operazioni di salvataggio. L’allenatore che era con loro, invece, è diventato un monaco adulto ed è rimasto nel tempio. Una decisione arrivata dopo i difficili giorni trascorsi all’interno della grotta, in attesa di essere salvati. L’intenzione di diventare monaci, infatti, era stata annunciata dai ragazzi dopo la liberazione. I giorni trascorsi all’interno del monastero hanno permesso ai ragazzi di recuperare le energie e tornare lentamente alla vita dopo aver visto la morte con i propri occhi. Per celebrare l’esperienza, è stata organizzata una cerimonia a cui hanno assistito circa 300 persone. I ragazzi, vestiti di bianco e con il capo completamente rasato, hanno ricevuto la benedizione e dopo hanno lasciato tempio di Pha That Doi Wao.



LA STORIA DEI RAGAZZI DELLA THAILANDIA

La storia dei ragazzi della Thailandia ha emozionato tutto il mondo. Lo scorso 23 giugno, i giovani calciatori, insieme al loro allenatore erano rimasti bloccati in una grotta a causa della pioggia battente. Dopo essere stati individuati, i ragazzi e il loro allenatore sono rimasti nella grotta in attesa di essere liberati. I soccorritori li hanno salvati tra l’8 e il 10 luglio. “Avevamo fame, abbiamo riempito il nostro stomaco di acqua, non avevamo nulla da mangiare. Il primo giorno non abbiamo sentito nessun cambiamento nel nostro corpo, poi abbiamo cominciato ad avvertire qualcosa…”. “Cercavano di non pensare alle cose da mangiare, al riso fritto. Abbiamo potuto bere le goccioline d’acqua che scendevano dalle pareti e abbiamo cercare di stare il più possibile vicino a quella fonte”, hanno raccontato i ragazzi dopo essere stati liberati.

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