Si è parlato molto nelle ultime ore dei 142 morti per il terribile terremoto in Indonesia, ma non preoccupano solo i decessi perché da fronteggiare c’è un’emergenza legata a oltre 500 feriti. Alcuni di questi sono anche in una situazione di moderata gravità e potrebbero essere necessari ulteriori aiuti. Le autorità locali infatti da ieri hanno richiesto l’arrivo di presidi medici e di assistenza sanitaria anche per fronteggiare quello che è un numero incredibile di feriti. Si proverà a salvare più persone possibili, ma di certo il clima è di generale confusione e di grande apprensione. Senza escludere poi quella grande paura che un altro terremoto possa creare nuovamente disperazione e soprattutto possa far scorrere altro sangue. Di certo è encomiabile il lavoro che il personale sanitario sta portando avanti, staremo a vedere poi passata questa fase critica quale sarà il numero dei decessi. (agg. di Matteo Fantozzi)



ITALIANI VIVI PER MIRACOLO

A Lombok continuano le ricerche per cercare di salvare le persone rimaste sotto le macerie causate dal terremoto che ha colpito l’isola indonesiana. In particolare, i soccorritori stanno scavando tra le macerie della moschea sotto le quali potrebbero trovarsi ancora molte persone ancora in vita. Come riferisce l’Ansa, Muhamad Juanda, il sopravvissuto che è stato salvato dai responsabili del soccorso, ha raccontato che, al momento della scossa, c’erano più di cento persone riunite nella moschea per pregare. Tutte sarebbero rimaste intrappolate sotto le macere. La speranza è riuscire ad arrivare in tempo per cercare di salvare il maggior numero di persone. In Indonesia, dunque, la macchina dei soccorsi non si ferma mentre i sopravvissuti raccontano quei terribili momenti svelando di essersi salvati per miracolo. La scossa di terremoto, infatti, è stata violentissima e avrebbe potuto procurare un numero ancora maggiore di vittime (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



ITALIANI SUPERSTITI

Sono oltre 500 le persone rimaste ferite dopo il terribile terremoto che si è abbattuto a Lombok, in Indonesia: il bilancio dei morti è fermo a 142, ma le forze di sicurezza locali non escludono che il bilancio possa salire nel corso delle prossime ore. Vi abbiamo riportato le testimonianze dei turisti italiani superstiti, tra chi è già rientrato nel nostro Paese e chi tenta di scappare da possibili nuovi pericoli ed è ancora bloccato. Per il momento non è stata registrata alcuna vittima tra gli stranieri, ma continuano le ricerche per possibili dispersi. Il pericolo che mette in allarme i residenti è legato a possibili nuove scosse di assestamento, andate avanti ieri per tutta la giornata. Ricordiamo che appena una settimana fa un altro terremoto aveva provocato 17 vittime. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



COPPIA ITALIANA “VIVA PER MIRACOLO”

Vi stiamo raccontando la tragedia di Lombok, in Indonesia, con il terremoto che due giorni fa ha fatto una strage: il bilancio è salito a 142 morti, con numerosi turisti italiani che sono rimasti intrappolati nell’isola. L’Ansa ha contattato Mario e Carlotta, due cittadini nostrani rientranti nel Paese, che affermano senza se e senza: “Siamo vivi per miracolo”. La coppia ha fatto scalo a Doha, dove prenderà l’aereo per il rientro a Milano: “Ci è crollato tutto addosso. Stavamo scendendo le scale del resort nelle isole Gili quando è venuto giù tutto. Così siamo corsi al mare per cercare un punto sicuro”. Mario e Carlotta hanno poi proseguito: “E’ stata un’esperienza drammatica, surreale. Ci avevano detto che sarebbero stati predisposti tre voli speciali ma in tutta la giornata di ieri non ne è partito neanche uno. Abbiamo passato la notte in collina per la paura di tsunami dopo il terremoto, eravamo con Aldo Montano. Sul posto non abbiamo ricevuto alcuna assistenza, se non le prime cure mediche da parte del personale del resort”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ALDO MONTANO SALVO PER MIRACOLO

In Indonesia c’era pure l’atleta livornese Aldo Montano che ha raccontato la sua terribile esperienza durante il terremoto di 7.0 magnitudo. Lo sciabolatore era in vacanza dopo i Mondiali in Cina insieme alla moglie Olga Plachina. Improvvisamente è crollato parzialemente l’hotel dove i due soggiornavano, ma questi per fortuna si trovavano fuori per cena. Hanno deciso così di rifugirasi su una collina dopo che era stato diramato dalle autorità locali l’allarme tsunami. L’atleta azzurro è ora in attesa di poter tornare in Italia dopo la grande paura vissuta in queste ultime ore. E’ stato lo stesso ragazzo a specificare come sia salvo per una sorta di miracolo, di certo non sarà facile dimenticare lo spavento e ora c’è solo la volontà di fare il più presto ritorno a casa per superare un momento davvero da dimenticare. (agg. di Matteo Fantozzi)

142 VITTIME DOPO IL SISMA

I media locali parlano di 142 vittime dopo il terremoto di magnitudo 7.0 che domenica ha devastato l’Indonesia, e in particolare l’isola di Lombok. Gli edifici distrutti sono almeno tredicimila, mentre il numero delle persone costrette a lasciare le proprie case è di circa ventimila. Numeri impressionanti ma ancora provvisori. C’è urgente bisogno di personale medico, medicinali e scorte di cibo per le persone sfollate. Centinaia di persone sono state curate all’esterno degli ospedali danneggiati a Mataram e in altre zone colpite. «Abbiamo bisogno di personale medico e di farmaci», ha fatto sapere il portavoce dell’ospedale locale. Sulle Gille, tre minuscole isole tropicali situate a pochi chilometri dalla costa nord occidentale di Lombok, sono invece in corso le operazioni di evacuazioni di oltre duemila turisti. «Non possiamo evacuarli tutti in una volta perché non abbiamo imbarcazioni abbastanza capienti», ha dichiarato Muhammad Faozal, capo dell’agenzia turistica di Nusa Tenggara. E infatti sono in arrivo due navi della Marina per dare soccorso.

TERREMOTO INDONESIA: “C’È UNA ITALIANA GRAVEMENTE FERITA”

«Lombok è un’isola di morti». A parlare in termini così drammatici è Federico Chiale, un italiano in vacanza in Indonesia durante il terremoto. Descrive così la situazione sull’isola. «È un disastro, ci sono interi villaggi rasi al suolo, ci sono decine di persone sotto le macerie». Ma ha anche lanciato un allarme: «C’è una ragazza italiana gravemente ferita sull’isola di Gili Meno, aveva quasi un’emorragia, rischiava di morire». L’uomo ha raccontato di aver avvertito la scossa mentre era in spiaggia con la moglie. E proprio questa circostanza li ha salvati: «Se fossimo rimasti in villa saremmo morti, visto che è crollata». Il turista italiano ai microfoni di Radio Capital ha spiegato di aver provato ad aiutare una persona rimasta schiacciata sotto il tetto di un patio, salvo poi rendersi conto che non c’era più nulla da fare. Non mancano lamentele sulla gestione dell’emergenza da parte della Farnesina: «Siamo stati fortunati a prendere il battello, perché ad un certo punto facevano salire solo la gente locale. Dalla Farnesina non abbiamo ricevuto alcun aiuto. A noi turisti nessuno diceva niente».

TERREMOTO IN INDONESIA: COSA È SUCCESSO