11 bambini sono stati salvati negli Stati Uniti in seguito ad un blitz della Polizia nello Stato del New Mexico. I piccoli, secondo le prime informazioni rese note dagli agenti, sono stati trovati “nelle più tristi condizioni di vita e povertà”, alla mercé di due uomini fin da subito identificati come due estremisti islamici. L’operazione ha portato alla cattura e all’arresto dei due individui che si nascondevano all’interno di un complesso residenziale abbandonato. Le indagini sono scattate in seguito al rapimento di un bambino di tre anni, scomparso dalla Georgia mentre si trovava con il padre in un parco della sua città. La madre aveva accusato l’uomo di avere sottratto il bambino ma la Polizia aveva ipotizzato che le ragioni potessero essere diverse, anche se purtroppo il piccolo non era presente tra gli 11 che sono stati liberati dal loro incubo ad Amalia. L’area è stata sorvegliata per diversi giorni dall’FBI fino a che è stata presa la decisione di intervenire.



MATRICE ISLAMICA NEL CASO DEGLI 11 BAMBINI

Un triste caso di bambini segregati da due estremisti islamici è balzato alle cronache negli Stati Uniti, nello Stato del New Mexico. 11 piccoli sono stati trovati in una struttura fatiscente circondata da copertoni e banchi di terra ad Amalia e due uomini sono stati arrestati. La segnalazione era stata fatta il 2 agosto dallo sceriffo di Taos Jerry Hogrefe che aveva emesso un mandato di arresto nei confronti di Wahhaj e Lucas Morten. Presupponendo che tali individui fossero armati, e dopo avere tenuto sotto controllo il luogo per paio di giorno con la collaborazione dell’FBI, la Polizia ha deciso di intervenire: “Avevamo saputo che gli occupanti erano probabilmente armati in maniera pesante e considerati estremisti di credo musulmano”, ha chiarito lo sceriffo nelle sue prime parole dopo l’operazione avvenuta dopo la scoperta dei rischi corsi dai bambini, ormai allo strenuo delle forze per la fame e la sete.

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