Mentre in Italia il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico fanno a gara a dire a chi si sia ispirato Emmanuel Macron per quel reddito universale che si appresta a varare nel 2020, Oltralpe sembra che la misura vagamente di sinistra ma fuori tempo massimo dell’inquilino dell’Eliseo non gli basti per recuperare credibilità. Infatti, al termine di una estate infuocata non solamente per la querelle Benalla, il Presidente della Republique ha annunciato anche lui una sorta di reddito di cittadinanza allargato che punta a dare maggiori aiuti ai meno abbienti, al mondo della scuola e puntando contemporaneamente anche sul digitale. Ma, come hanno scritto alcuni quotidiani francesi, l’annuncio di Macron non sembra scaldare ancora i cuori dei suoi connazionali, nonostante si tratti di un programma, almeno sulla carta, molto ambizioso e per il quale verranno stanziati oltre otto miliardi di euro: infatti, pare che la sua popolarità nell’Eliseo sia ancora in calo e addirittura il 79% degli intervistati in un sondaggio ha ammesso di non avere fiducia nelle politiche sociali del leader di En Marche. (agg. di R. G. Flore)



MADIA, “SERVE MISURA UE”

Secondo il viceministro dell’Economia Laura Castelli, grillina doc, quanto proposto da Macron in Francia non è nient’altro che una copia del reddito di cittadinanza di stampo M5s (nonostante il Sole 24 ore ed altri autorevoli analisti in queste ore stiano dimostrando che solo superficialmente i due sussidi possono “somigliare”). «Macron ora ci copia, possiamo fare una joint venture e creare le basi per un reddito a livello europeo», conclude la vice di Tria. Intanto, sul fronte opposto, parla anche Marianna Madia, ex Ministro della Pubblica Amministrazione: «Giusta l’iniziativa del Presidente Macron, ma è tempo di affrontare il problema del contrasto alla povertà e di trovare strumenti di sostegno al reddito in una dimensione sovranazionale: tutti i cittadini europei devono avere stessi diritti e stesse tutele». Il piano contro la povertà del presidente francese, in realtà, parte da alcuni ultimi dati inquietanti del livello di indigenza nel Paese Transalpino: secondo l’Insee, l’Istituto Nazionale di Statistica, «in Francia nel 2016 c’erano 8,8 milioni di poveri, corrispondenti al 14% della popolazione. Il 65% di essi viveva nelle grandi città. Il tasso di povertà saliva al 19,8% per i minori di 18 anni». (agg. di Niccolò Magnani)



PD, “SEGUE IL NOSTRO REI”

Mentre impazza la polemica sul “reddito universale” di Macron – al netto di ogni discussione, un tentativo del premier francese per recuperare il terreno dopo gli ultimi sondaggi disastrosi del suo Governo – dall’Italia il Pd rivendica la somiglianza di quella misura al Rei (Reddito di Inclusione), piuttosto che al reddito di cittadinanza di paternità grillina. «Le proposte di Macron sul reddito universale le vedremo nel dettaglio, ma già emerge lo sforzo comune al nostro di non avere misure solo assistenziali. E l’attenzione riservata all’infanzia e alla povertà educativa su cui noi abbiamo lavorato», spiega il Segretario dem Maurizio Martina in una intervista a La Stampa. Non solo, secondo l’ex Ministro dell’Agricoltura «Quando i governi del Pd hanno iniziato a lavorare, lo Stato investiva solo 40 milioni contro la povertà. Ce ne siamo andati lasciando 3 miliardi ogni anno. Finalmente l’Italia ha una misura strutturale di contrasto alla povertà che ora chiediamo di raddoppiare subito. La nostra proposta è chiara e fattibile: il governo stanzi altri 3 miliardi per estendere così il Reddito di Inclusione a tutti i 4 milioni di cittadini in condizione di povertà». (agg. di Niccolò Magnani)



REDDITO MACRON “COPIA” I CINQUESTELLE?

Otto miliardi di euro in quattro anni per combattere la povertà: è l’ambizioso piano del presidente francese Macron annunciato ieri. In più, ha detto, entro il 2020 un reddito universale per tutti i cittadini le cui entrate economiche non superano una certa soglia. Quale che sia questa soglia, Macron non lo dice, lasciando il tutto nell’incertezza di un progetto di matrice populista, esattamente quello tanto caro ai 5 stelle italiani, che almeno una cifra, seppur ridicola, l’hanno promessa, 300 euro a famiglia, senza però neanche loro dire che soglia di reddito ci voglia. Proprio come nel piano dei 5 stelle, anche quello francese prevede che il destinatario del reddito si iscriva a un “percorso di inserimento in cui sarà impossibile rifiutare più di due offerte di lavoro ragionevoli” per evitare che le persone intaschino i soldi senza fare nulla per tutta la vita (Agg. Paolo Vites)

PIANO CONTRO LA POVERTA’

In Francia il presidente Emmanuel Macron ha annunciato quest’oggi il reddito universale contro la povertà, una misura del valore di 8 miliardi di euro in favore delle famiglie che vivono in estrema difficoltà economica. Una riforma che si avvicina molto al famoso reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle che di fatto ha permesso di convincere l’intero sud della nostra penisola durante la campagna elettorale dello scorso inverno: «Constatiamo con favore – la nota del vicepresidente del Movimento 5 Stelle della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Davide Tripiedi – come anche la Francia abbia deciso di istituire un Reddito di Cittadinanza per sostenere i cittadini più deboli e permettere loro di essere reinseriti nel mondo del lavoro. Una conferma, semmai ce ne fosse bisogno, della bontà della proposta del MoVimento 5 Stelle. Sono anni che portiamo avanti questa battaglia: ci è sempre stato detto che non c’erano abbastanza soldi per poter introdurre questo strumento, mentre venivano spesi miliardi di euro per salvare le banche. Ora che siamo al Governo l’interesse dei cittadini è diventata l’unica priorità». Tripiedi ha concluso la nota annunciando che il reddito di cittadinanza sarà nella prossima legge di bilancio: «è un dovere – chiosa – che abbiamo nei confronti dei cittadini italiani». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PRONTI 8 MILIARDI DI EURO

Prevenzione della precarietà e reinserimento nel mondo del lavoro: sono questi i due pilastri su cui si fonda il piano antipovertà quadriennale presentato oggi in Francia dal Presidente Emmanuel Macron. Il leader della Republique En Marche ha parlato di fronte alla piattaforma del Museo dell’Uomo di Parigi, dinanzi alla quale campeggiava lo slogan della campagna: “Fai di più per chi ha meno”. Macron ha dichiarato:”Se sono qui davanti a voi, è per tentare di lanciare una nuova lotta, vitale per il nostro Paese, quella di decidere risolutamente di non dimenticare nessuno”. Secondo l’inquilino dell’Eliseo, nessuno è “primo di cordata” se il resto della società non segue. Macron, come riportato da Rai News, ha usato parole forti per definire il suo piano di lotta alla povertà:”Quando si è poveri, non lo si è scelto, è il determinismo di tutti i determinismi. Rifiutare la fatalità sociale, è lottare contro questo determinismo che, dall’infanzia, distrugge dei percorsi di vita. C’è in ogni bambino, a cominciare da un bambino che nasce in una famiglia povera, un Mozart che viene assassinato perché si decide che non ha alcuna chance di diventare Mozart”. (agg. di Dario D’Angelo)

FRANCIA, MACRON ANNUNCIA PIANO CONTRO POVERTA’

Francia, il presidente Emmanuel Macron annuncia il piano contro la povertà: investimento da otto miliardi di euro per copertura sanitaria, asili e sostegno. Come riportato dai colleghi della stampa transalpina, è arrivato oggi il tanto atteso piano economico, previsto inizialmente per il mese di luglio: si tratta di un piano quadriennale che tocca diversi temi, misure di sostegno a una “strategia nazionale di prevenzione e lotta alla poverà”. Rai News evidenzia che il progetto macroniano si fonda sulla prevenzione della precarietà, argomento che riguarda da vicino i giovani, e l’aiuto al reinserimento nel mondo del lavoro. E, come vi abbiamo anticipato, tra i provvedimenti più importanti quelli che interessano l’apertura di nuovi asili, l’obbligo di formazione e l’estensione della copertura sanitaria alle fasce più deboli della popolazione francese.

ARRIVA IL REDDITO UNIVERSALE

E attenzione all’importante novità riguardante il cosiddetto reddito universale. Un po’ come il Movimento 5 Stelle, che da anni porta avanti la battaglia sul reddito di cittadinanza, il leader di En Marche ha annunciato l’introduzione entro il 2020 del “reddito universale di attività”. L’obiettivo del provvedimento è quello di garantire a tutti di “poter vivere degnamente”: secondo le ultime rilevazioni statistiche, il 14 per cento della popolazione (circa nove milioni di francesi) vivono in condizioni di povertà, di cui un terzo di bambini. Come evidenziato da Il Sole 24 Ore, Emmanuel Macron ha commentato: “Con una legge nel 2020, creeremo un “reddito universale di attività” per permettere ad ognuno di vivere in modo decente. Sarà un reddito universale perché ognuno potrà pretenderlo non appena i suoi redditi passeranno al di sotto di una certa soglia”.