Nonostante sia stato “degradato” a categoria 1 (con venti a 150 chilometri orari) l’impatto dell’uragano Florence potrebbe ugualmente essere devastante. Un primo impatto si è avuto in questi minuti nella North Carolina e adesso entrerà sul terreno con piogge abbondanti e torrenziali per tutto il weekend. Inevitabili gli allagamenti. L’occhio di Florence è a una cinquantina di chilometri dalla città di Wilmington nella Carolina del Nord, le località sulla costa sono colpite ed allagate dalle forti onde. Sono circa due milioni i residenti dell’area costiera che sono stati fatti evacuare, 460mila le abitazioni senza corrente elettrica. (Agg. Paolo Vites)
DUE MILIONI LE PERSONE EVACUATE
Sono ben sei le centrali nucleari che si trovano sul tragitto che dovrebbe fare l’Uragano Florence. Una preoccupazione in più dopo ben due milioni di americani che sono stati costretti ad evacuare e lasciare così le loro abitazioni. L’uragano minaccia di andare a devastare Carolina del nord e del sud, facendo sfracelli sulla costa orientale degli Stati Uniti d’America. Ne ha parlato la portavoce della società proprietaria delle centrali, la Duke Energy, Mary Catherine Green che alla Cnn ha svelato come tre di queste centrali si trovino nella Carolina del nord e tre in quella del sud. Ha specificato però come questi impianti siano stati realizzati per resistere ai disastri naturali più svariati come uragani appunto, ma anche tempeste e tornado. C’è comunque già in piedi uno stretto contatto con le autorità locali e federali per cercare di monitorare con attenzione la situazione. (agg. di Matteo Fantozzi)
“POTREBBE FARE DEI MORTI”
Sebbene abbia perso potenza, al punto da essere stato declassato alla categoria 2, l’uragano Florence continua a fare paura e i suoi effetti secondo gli esperti potrebbero comunque essere devastanti. Il potenziale distruttivo di Florence, infatti, non è affatto diminuito con il passare delle ore e l’impatto a terra è previsto per la giornata di domani. Stando a quanto riporta Quotidiano.net, Brock Long, il capo della Federal Emergency Management Agency (Fema), la protezione civile americana parlando dell’uragano in arrivo ha commentato: “potrebbe uccidere molte persone”. Lo stesso ha poi insistito: “È un uragano molto pericoloso”. A sua detta gli allagamenti interni provocano generalmente molte morti ed anche in questo caso la previsione, seppur drammatica, è proprio questa. Duke Energy Corp ha intanto deciso di chiudere i due reattori nucleari della centrale che si trova lungo la costa del North Carolina. Cancellati inoltre anche 1200 voli programmati tra le giornate di oggi e domani secondo quanto riferito da Flightaware, che ha spiegato come il numero potrebbe aumentare con il passare delle ore. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
2 MILIONI IN FUGA
Prosegue il lento avvicinarsi dell’uragano Florence alla costa degli Stati Uniti. Nonostante gli esperti meteo affermino che il fenomeno in questione si stai depotenziando, Florence resta sempre pericolosissimo, al punto che le autorità hanno evacuato 1.7 milioni di persone fra Virginia, Carolina del Nord e del Sud, e non sono da escludere altri sfollati nelle prossime ore. Una notizia che sta interessando da vicino anche gli amanti dei videogame, al di là della sua attualità e tragicità. Florence dovrebbe infatti incontrare sul proprio cammino la sede di Epic Games, gli sviluppatori del gioco più amato del momento, Fortnite. La software house è di stanza a Cory, nella Carolina del nord, e dopo il ciclone potrebbe essere letteralmente spazzata via. Inutile comunque azzardarsi in previsione drastiche, e solamente dopo il passaggio dell’uragano capiremo il destino della casa di sviluppo di videogame. Sono attesi aggiornamenti dagli Stati Uniti nelle prossime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FLORENCE SEMPRE PIU’ DEBOLE
Il timore per l’arrivo dell’uragano Florence e del possibile impatto distruttivo che potrebbe avere cresce sempre di più. Il suo passaggio verso la East Coast degli Usa prosegue e secondo quanto rivelato da Inmeteo.it, si starebbe sempre di più indebolendo tanto da non escludere un declassamento nelle prossime ore dalla categoria 4 alla categoria 2. Nonostante questo non si può certo escludere la violenza dell’impatto che l’uragano avrà e che potrebbe presentare venti medi sui 150 km/h con raffiche di oltre 200 km/h. Oltre ai venti molto forti sono attese anche piogge alluvionali altrettanto temibili che farebbero prevedere oltre 1000 mm di pioggia in un paio di giorni ed inondazioni dovute all’aumento del livello del mare. I danni finora stimati parlano di 5 miliardi di dollari a passaggio compiuto del ciclone tropicale ma la paura è anche per le centrali nucleari che si trovano sulla traiettoria di Florence. Intanto, secondo quanto riferito dall’Agenzia Nova, il principale fornitore di energia elettrica della Carolina del Nord e del Sud, Duke Energy, ha annunciato che l’uragano potrebbe causare l’interruzione del servizio per circa 3 milioni di clienti e che potrebbero servire diverse settimane prima di riuscire a ripristinare l’energia elettrica. Sarebbero 20mila i lavoratori pronti ad intervenire dopo i danni provocati dalla tempesta. Duke chiuderà gli impianti circa 2 ore prima dell’arrivo dell’uragano. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
6 IMPIANTI SU TRAIETTORIA CICLONE
Non cala negli Usa la preoccupazione per l’arrivo dell’uragano Florence, atteso da qui alle prossime ore all’impatto con la costa sud-orientale degli Stati Uniti. Gli esperti in America sono concordi nel dire che l’uragano potrebbe provocare “danni di proporzioni storiche”. Come riportato da La Repubblica, la Georgia si è unita alla Carolina del Nord, del Sud e alla Virginia nel dichiarare lo stato di emergenza. Il timore è infatti rappresentato dalla traiettoria dell’uragano, che dovrebbe investire nel suo percorso 6 centrali nucleari. Gli impianti a scopo precauzionale verranno spenti in ogni caso almeno due ore prima dell’effettivo passaggio del ciclone, previsto per domani. Grande preoccupazione riguarda la centrale di Brunswick, a Sud di Wilmington, nella Carolina del Nord, nella regione di Cape Fear, definito nel 2014 da Huffpost e da Weather.com come una delle centrali atomiche più a rischio nel caso di allagamenti, e col pericolo inondazioni l’allerta è massima per i due reattori, in tutto e per tutto simili a quelli di Fukushima danneggiati dopo lo tsunami e il terremoto 2011 al punto rilasciare materiale radioattivo. La portavoce di Duke Energy, Kathryn Green, ha però assicurato:”I nostri impianti erano sicuri allora e sono ancora più sicuri oggi”. (agg. di Dario D’Angelo)
“SARA’ LA TEMPESTA DI UNA VITA”
Sarà pure stato declassato di due categorie ma l’uragano Florence continua a tenere l’America con il fiato sospeso. Mancano ormai pochissime ore all’impatto tra la tempesta che ha portato ad evacuare più di un milione e mezzo di persone e la East Coast degli Stati Uniti. Con la perdita di forza l’uragano si è paradossalmente è esteso: il suo raggio comprende adesso un’area racchiusa nello spazio di 270 km, a conferma del fatto che più di uno Stato della costa orientale Usa sarà costretta a fare i conti con i forti venti che caratterizzano questa perturbazione e soprattutto con le piogge torrenziali che secondo gli esperti potrebbero provocare delle inondazioni in diverse città. Il National Weather Service ha commentato:”Sarà probabilmente la tempesta di una vita per una parte della costa della Carolina”. (agg. di Dario D’Angelo)
EVACUATE 1.7 MILIONI DI PERSONE
Sono più di 1.7 milioni le persone evacuate negli Stati Uniti a seguito dell’arrivo dell’uragano Florence. In Carolina del Sud e del Nord, e in Virginia, le autorità hanno obbligato i residenti a lasciare le proprie abitazioni per l’arrivo dell’uragano, che nel frattempo è stato declassato da categoria 4 a categoria 2 (su un massimo di 5). Secondo il Servizio meteorologico nazionale, Florence è comunque ancora molto pericoloso e potrebbe abbattersi su un’area in cui vivono 10 milioni di persone. Per queste ragioni è stata realizzata un’evacuazione di massa senza precedenti, con prigioni sfollate, parchi chiusi e navi militari traslocate.
LA POLEMICA PER I FONDI DI TRUMP
Gli esperti temono non tanto l’arrivo dell’uragano in se, quanto le sue conseguenze, visto che Florence potrebbe causare delle inondazioni catastrofiche, come accaduto con Katrina nel 2005. Il presidente Donald Trump ha diramato diversi appelli su Twitter rivolti alle popolazioni locali: «Prendete ogni precauzione, seguite le indicazioni delle autorità. La sicurezza degli americani è la mia priorità assoluta. Non stiamo badando a spese. Siamo totalmente preparati. Siamo pronti». Non sono comunque mancate le polemiche, visto che il senatore democratico Jeff Merley ha svelato alla Cnn, con tanto di documento, che l’amministrazione Trump ha trasferito10 milioni di dollari destinati alle emergenze catastrofe, all’immigrazione, proprio in un momento di crisi come quello attuale. La replica non si è fatta attendere: i fondi dirottati non sono stati tolti alle emergenze.