Oltre 750mila copie già vendute: il libro di Bob Woodward su Trump è già il successo stratosferico che ci si poteva aspettare (in Italia uscirà ad ottobre). Secondo il presidente della Stampa estera in Italia, il giornalista americano Andrew Spannaus, “Woodward non è certo il giornalista più affidabile al mondo. Quasi ogni suo libro ha ricevuto denunce per il vizietto che ha di abbellire o anche inventarsi dichiarazioni di persone da lui intervistate”. Questo non vuol dire che non ci siano cose interessanti, ma, aggiunge, “esattamente come il Russiagate dove non esiste nulla di perseguibile, siamo davanti ad attacchi politici orchestrati dai liberal ma anche da esponenti dei repubblicani anti-Trump”.
Secondo quanto dichiarato da Abc e Cnn, l’ex capo della campagna elettorale Paul Manafort, già giudicato colpevole per otto capi di imputazione, avrebbe raggiunto un accordo con il procuratore del caso Russiagate Robert Mueller. Che tipo di accordo pensa possa essere?
Personalmente non ne ho idea, ma se Mueller ha fatto un accordo significa che spera di guadagnare qualcosa per la sua inchiesta. Quello che si può ipotizzare è che Mueller voglia incontrare personaggi russi coinvolti nella vicenda, ma a questo punto è una vicenda di cui tutti sappiamo ormai i contorni.
Cioè?
Trump lo ha detto pubblicamente e privatamente che non ci sono stati accordi elettorali, e dunque non è chiaro dove sia il reato di cui lo si accusa. Mueller deve poi fare attenzione, perché parlare con questi personaggi può essere spiacevole anche per Hillary Clinton, perché è risaputo che i suoi uomini hanno pagato per avere informazioni dalla Russia su Trump. Francamente, come ho detto sin dall’inizio, quello contro Trump mi sembra sia solo un processo politico per portarlo a dimettersi.
Il libro di Woodward ha scatenato già con le anteprime reazioni molto forti da una parte e dall’altra. Pensa che sia un libro che possa colpire Trump in modo irreparabile?
Assolutamente no, darà un colpo marginale. D’altro canto lo stanno spingendo media come il Washington Post e tutti i media anti Trump. Una parte della popolazione dirà che sono le solite cose che si dicono sul presidente, ma ci sono anche alcune chicche che possono mettere in cattiva luce l’amministrazione.
Come mai un colpo marginale? E di quali chicche parla?
Bob Woodward non è il giornalista più affidabile al mondo. Quasi ogni libro che ha fatto è finito tra avvocati e tribunali. E’ stato accusato di aver inventato citazioni fatte dall’ex capo della Cia Bill Casey, addirittura la famiglia di John Belushi lo ha denunciato per dichiarazioni e fatti inventati, ed è stato accusato anche da Jack Nicholson di aver abbellito le dichiarazioni di altri. E’ possibile che abbia fatto lo stesso anche questa volta. Ma è anche vero, come si legge nel libro, che all’interno dell’amministrazione ci sono persone che vogliono bloccare Trump su tante cose per paura.
Ad esempio? Paura di cosa?
Paura della personalità impulsiva di un presidente con poca esperienza politica e con scarsa conoscenza e rispetto delle istituzioni. L’altro aspetto che fa paura sono i suoi istinti politici.
Cosa intende?
Sia nel libro che nel documento anonimo pubblicato dal New York Times si parla di documenti che Trump stava per firmare e che sono spariti prima che lo potesse fare. Sembra fossero trattati commerciali. Dunque la paura più grande che si ha è che faccia cose, come ha già fatto anche se con impatto minore, contro il modello economico della globalizzazione e soprattutto di apertura alla Russia. Queste sono paure politiche, da parte dei democratici e anche di molti repubblicani.
Bloomberg ha annunciato la sua candidatura a presidente per il 2020: che possibilità ha, chi è il suo elettorato?
Questo annuncio merita che ci facciamo su solo una risata. Bloomberg non è nessuno, non è un buon candidato, è convinto che il mondo abbia bisogno di lui ma finora non si è visto un elettore della sua stessa idea.
A proposito delle prossime elezioni di mid term si può avanzare una previsione? Lo zoccolo duro di Trump terrà?
Lo zoccolo duro di Trump terrà, ma va detto che andranno a votare molti democratici e indipendenti che nel 2016 erano rimasti a casa. Questo porterà i democratici a riprendersi la Camera, ma non scommetterei sul fatto che possano prendere anche il Senato, anzi.
(Paolo Vites)